Il Vangelo del giorno, 11 Febbraio 2019 – Mc 6, 53-56

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Il commento al Vengelo
del 11 Febbraio 2019
su Mc 6, 53-56

Quinta settimana del Tempo Ordinario
Anno III/C

Colore liturgico: VERDE

  • Periodo: Lunedรฌ
  • Il Santo di oggi: B. V. Maria di Lourdes โ€“ memoria facoltativa
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Gioisca il Signore per tutte le sue creature
  • Letture del giorno: Gn 1, 1-19; Sal.103; Mc 6, 53-56
  • Calendario Liturgico di Febbraio

Mc 6, 53-56
Dal Vangelo secondoย Marco

In quel tempo, Gesรน e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennรจsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E lร  dove giungeva, in villaggi o cittร  o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini

Un tocco di speranza.

ยซNon sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatoriยป. Questa sentenza del Signore, nella giornata del malato, ci indica verso chi egli indirizza di preferenza la sua missione e, paragonandosi ad un medico, dice di voler anzitutto soccorrere i malati e non i sani e, volendo mostrare visibilmente al mondo la misericordia del Padre, afferma ancora che i primi destinatari, non sono i giusti, che giร  hanno accolto quel dono di Dio, ma i peccatori che ne sono privi.

Questo ci spiega la natura della missione di Cristo e i motivi che l’inducono a cercare, ovunque si trovino, i malati del corpo e dello spirito. Infatti nel vangelo di oggi Marco ci fa incontrare Gesรน in Galilea, nella regione dei Gerasรจni, disprezzata dagli abitanti di Gerusalemme; qui il Signore viene riconosciuto come colui che porta la vita e la salvezza. Con questa convinzione accorrono da lui, lo cercano dovunque, per poi condurgli gli ammalati nel corpo e nello spirito, anche solo per essere toccati dal lembo del suo mantello. Ecco un ruolo ed una missione che dovrebbe essere costantemente nel cuore di ogni credente: cercare Gesรน e condurre a lui gli affaticati e gli oppressi di questo nostro mondo.

Non basta procurare loro un buon ospedale e affidarli alle buone cure dei medici; quasi sempre alla malattia del corpo si accompagna uno stato di spossatezza dell’anima, un’infermitร  dello spirito, che merita la migliore attenzione. Quando riponiamo tutte le nostre speranze solo ed esclusivamente nell’apporto della medicina e delle cure esterne degli uomini, rischiamo di trascurare la parte piรน importante e preziosa dell’uomo, la sua anima.

Capita troppo spesso di trovarci impreparati dinanzi al malato, soprattutto dinanzi al malato terminale, quando la medicina e i medici hanno smesso, perchรฉ impotenti, il loro compito, quando in tono di passiva rassegnazione sentiamo dire o diciamo a noi stessi: โ€œNon c’รจ piรน nulla da fareโ€. รˆ un inganno. Quando non c’รจ piรน nulla da fare da parte dei medici e della medicina, dovrebbe iniziare un amorevole premura, che aiuti il paziente ad affrontare nel modo migliore possibile il dramma della morte. Questa รจ la proposta cristiana per una vera eutanasia, per una morte non dolce, ma da credenti in Cristo.

Dio solo sa quanti nostri fratelli e forse anche persone a noi care, vengono lasciate nella piรน penosa solitudine e abbandono proprio quando avrebbero piรน urgente bisogno di presenze e di cristiana collaborazione. Quando si spengono in noi le umane attese abbiamo bisogno piรน che mai di ravvivare la speranza cristiana nei beni futuri ed eterni.

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