PAROLE DI GRAZIA CHE USCIVANO DALLA SUA BOCCA
BATTESIMO DEL SIGNORE – ANNO C – LUCA 3,15-16.21-22
In quel tempo, 21. Gesรน cominciรฒ a dire nella sinagoga: โOggi si รจ compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltatoโ.
Il brano della liturgia odierna continua lโepisodio che รจ stato oggetto di meditazione la scorsa domenica. Come Gesรน trascorre la sua infanzia a Nazareth, cosรฌ inizia anche il ministero a Nazareth. Proprio a Nazareth viene dapprima accolto e poi rifiutato, anzi gli abitanti cercheranno di farlo morire. Nella storia di Gesรน si legge in filigrana la storia della Chiesa e dei discepoli di Cristo, prima accolti e poi respinti.
โOggiโ: (sรฉmeron) รจ il termine che dร inizio allโanno di grazia, alla predicazione, alla missione di Gesรน. Dalla Parola proclamata, Gesรน capisce se stesso, la sua chiamata, la sua missione, il suo percorso futuro. Egli pronuncia le sue prime parole ufficiali; non commenta il testo, ma lo conferma, e afferma che si attualizza ciรฒ che il profeta Isaia aveva predetto seicento anni prima.
โOggiโ, โoraโ, โin questo momentoโ noi vogliamo accogliere la salvezza e donarla ai fratelli. Facciamo in modo che ognuno sia felice di incontrare Dio attraverso la nostra umile storia, il nostro gesto disponibile, il nostro sguardo sereno, la nostra fedeltร fatta di piccole cose, il nostro desiderio di giungere alla meta dove saremo colmati di pace eterna.
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22.ย Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: โNon รจ costui il figlio di Giuseppe?โ.
Lo stupore dei nazareni รจ grande perchรฉ non si trovano davanti alla grande sapienza che emana da un uomo che hanno visto crescere in mezzo a loro. Accolgono positivamente la sua parola, che entra nella vita e tocca i cuori, ma subito si lasciano prendere dal pregiudizio, dallโavversitร , dallโostilitร .
Siamo chiamati anche noi cristiani a convertirci perchรฉ Dio puรฒ parlarci attraverso le persone piรน umili. Dobbiamo perciรฒ accogliere la Parola, al di lร della persona che ce la offre.
โParole di grazia che uscivano dalla sua boccaโ: Gesรน manifesta che il suo insegnamento procede dallโAlto e che le sue parole nascono da una sapienza piรน grande, divina.
โNon รจ costui il figlio di Giuseppe?โ: Giuseppe era conosciuto, Gesรน era conosciuto. I nazareni non ritengono possibile che tanta sapienza scaturisca da una persona come loro, proveniente da un paese sperduto. Fin dallโinizio Gesรน diventa scandalo per i suoi compaesani e avrร come frutto la croce.
23.ย Ma egli rispose loro: ยซCertamente voi mi citerete questo proverbio: โMedico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafร rnao, fallo anche qui, nella tua patria!โยป.
A differenza del racconto di Marco, Luca ci presenta un Gesรน che non compie miracoli, anche se sono i suoi paesani che glielo chiedono. Lโintento รจ quello di far emergere che Gesรน รจ subito segno di contestazione e fa venire a galla i pensieri di molti cuori. Il proverbio che Gesรน cita era molto conosciuto: prima di parlare bisognerebbe che un medico fosse capace di guarire se stesso. Cosรฌ Gesรน, prima di compiere miracoli altrove, dovrebbe cominciare a compierli nel paese di origine. Invece, Egli non vuole lasciarsi possedere dai suoi compaesani, nรฉ essere obbligato a sottostare al loro monopolio. Essi pretendono di sapere tutto di lui e si chiudono alla sua salvezza.
Fin da questo momento รจ chiaro che la missione di Gesรน รจ rivolta a tutto il mondo, non รจ esclusiva della sua nazione. La liberazione che Egli porta non nasce solo dal proprio potere, ma da quello della Parola che Egli pronuncia.
Evitiamo anche noi di chiuderci alla salvezza di Dio e apriamoci alla sua volontร che si rivela nel nostro intimo, nel dialogo profondo con Lui.
24.ย Poi aggiunse: ยซIn veritร io vi dico: nessun profeta รจ bene accetto nella sua patria.
Gesรน cita un altro proverbio preceduto dalla locuzione โIn veritร vi dicoโ, modo semitico che precede unโaffermazione molto importante. Il proverbio dichiara che un profeta ha una missione universale, aperta a tutti e che per questo non puรฒ fermarsi nella sua patria, dove non viene necessariamente capito.
25.ย Anzi, in veritร io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elรฌa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26. ma a nessuna di esse fu mandato Elรฌa, se non a una vedova a Sarรจpta di Sidรฒne.
Per affermare che la sua รจ una missione aperta a tutti, Gesรน cita due interventi di Dio a favore di stranieri: il primo รจ verso una vedova di Zarepta, la cui farina e il cui olio durerร per molto tempo, in cambio di aver dato da mangiare, nonostante la sua povertร , al profeta Elia: โLa farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuรฌ, secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo di Eliaโ (1Re 17,7-16).
27.ย C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamร n, il Siro ยป.
Il secondo intervento di Dio, citato da Gesรน, รจ a favore di un uomo affetto da lebbra, Naaman (in ebraico significa โpiacevolezzaโ), capo dell’esercito arameo di Ben Hadad II, al tempo di Joram, re di Israele. Una giovane schiava ebrea rivelรฒ alla moglie che un profeta in Samaria avrebbe potuto curare il suo padrone. Naaman ottenne una lettera da Ben Hadad e si recรฒ con questa da Joram. Il re di Israele interpretรฒ questo gesto come un disegno malvagio contro di lui e si stracciรฒ le vesti. Quando il profeta Eliseo lo venne a sapere, mandรฒ a chiamare Naaman e gli comandรฒ di immergersi per sette volte nel fiume Giordano (cfr. 2Re 5,1-27).Vistosi guarito, Naaman ritornรฒ a ringraziare lโuomo di Dio e rinunciรฒ alla sua divinitร Rimmon, identificato con Ramman (โruggente, tonanteโ), dio venerato in Assiria e in Babilonia, e scelse il Dio di Israele.
Gli esempi della vedova di Zarepta e di Naaman indicano come lโazione di Gesรน รจ rivolta anche ai pagani, senza pregiudizi, senza esclusioni.
28.ย All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno.
La reazione dei nazareni รจ molto sproporzionata, ma simboleggia il rifiuto che Gesรน avrร in tutta la sua vita e che continuerร nello scontro tra i Giudei e la Chiesa.
Evitiamo di essere pieni di ira come i nazareni, liberiamoci dalla pretesa di sapere tutto sulla religione, sulla storia, sulla vita. Facciamo spazio a Dio per essere ricolmi del suo Spirito Santo, che ci spinge verso la novitร e verso nuovi orizzonti.
Anche noi cristiani rischiamo di ascoltare superficialmente la Parola o di riempirci di sdegno quando incontriamo qualcuno di credibile che la proclama e ci fa scomodare. Invece di lasciarla scorrere via, dobbiamo assimilarla perchรฉ diventi vita della nostra vita: โLa tua parola mi fa vivereโ (Salmo 119,50). Dove cercare conforto se non in Dio? Dove cercare risposte se non nella sua veritร ? Dove trovare gioia se non nel crederci amati da Lui?
29.ย Si alzarono e lo cacciarono fuori della cittร e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro cittร , per gettarlo giรน.
Dal punto di vista geografico le indicazioni di Luca sono imprecise. Nazaret รจ posta sul fianco di una valle, non su un monte, a nord-est della pianura di Iezreel. Per lโevangelista quello che conta รจ preannunciare che il destino di Gesรน sarร quello di essere espulso, perseguitato e portato fuori dalla cittร per essere crocifisso.
30.ย Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Gesรน supera il tentativo di linciaggio, mostrandosi piรน forte degli avversari. Riprende il cammino, sia simbolico che reale per giungere a Gerusalemme. Lโevangelista Giovanni direbbe che per Gesรน non era ancora giunta la sua ora, il momento di pagare con la vita la sua adesione al Padre.
Da questo brano del Vangelo impariamo che รจ possibile ostacolare la profezia, ma non ucciderla, perchรฉ ha insita una incontenibile vitalitร , che viene da Dio.
Se ascoltiamo la voce del Signore, se incarniamo la sua Parola, se ci poniamo in aiuto a chi soffre, come ha fatto il samaritano, riusciremo ad essere segno di contraddizione per la societร del nostro tempo, profeti di speranza nel Dio della Vita. Se siamo ancorati a Lui, nulla potrร farci desistere da una testimonianza che neanche la morte puรฒ annientare.
Uniti a Dio siamo e saremo invincibili. Continuiamo, pertanto, il nostro cammino, passando in mezzo al male e andando oltre, verso il compimento della nostra missione.
Suor Emanuela Biasiolo
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
QUARTA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
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Lc 4, 21-30 Dal Vangelo secondoย Luca
In quel tempo, Gesรน cominciรฒ a dire nella sinagoga: ยซOggi si รจ compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltatoยป. Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: ยซNon รจ costui il figlio di Giuseppe?ยป. Ma egli rispose loro: ยซCertamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafร rnao, fallo anche qui, nella tua patria!”ยป. Poi aggiunse: ยซIn veritร io vi dico: nessun profeta รจ bene accetto nella sua patria. Anzi, in veritร io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elรฌa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elรฌa, se non a una vedova a Sarรจpta di Sidรฒne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamร n, il Siroยป. All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della cittร e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro cittร , per gettarlo giรน. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.Fonte: LaSacraBibbia.net
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