Monastero di Bose – Commento al Vangelo del 21 Gennaio 2019

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Gesรน inizia il ministero di annuncio della buona notizia in Galilea, predicando la conversione e il perdono dei peccati. Il suo รจ un insegnamento dato con unโ€™autoritร  nuova (cfr Mc 1,27) che non si basa solo sulla conoscenza della Scrittura, per questo gli scribi e i farisei lo contestano incapaci di cogliere la novitร  del suo agire.

Il suo insegnamento รจ una forza che scuote dal torpore quotidiano chiamando ciascuno alla novitร  della sequela, in un rapporto personale con lui, mediato da uno sguardo, una voce, una capacitร  di ascolto che solo il Signore Gesรน ha. Le folle accorrono sempre numerose per ascoltarlo e per essere guarite dai loro mali, ma Gesรน ritorna al deserto, nel dialogo assiduo con il Padre. Tra le folle sempre incontra un volto, una storia, ascolta la fede di chi si fa portatore e custode dei fratelli piรน deboli.

Questa รจ la grande novitร  del suo insegnamento: una parola che ascolta, che accoglie la veritร  profonda di ogni essere umano, ma soprattutto una parola di perdono che rende sempre possibile un nuovo inizio. รˆ difficile comprendere questa novitร  per gli scribi e i farisei sicuri della loro conoscenza astratta della Legge e delle sue prescrizioni. Piรน volte contestano il modo altro con cui Gesรน si pone in relazione con i malati, i peccatori, i discepoli, e ogni volta Gesรน si presenta come novitร  assoluta che irrompe nelle nostre vite, egli รจ lo sposo, la promessa dโ€™amore del Padre che apre le nostre storie chiuse nel peccato, nella malattia, fissate nella pratica sterile di riti e tradizioni.

Non possiamo aderire al Signore Gesรน se non accettando di convertirci rinnovando ogni fibra di noi stessi. Non possiamo pensare di aderire alla novitร  che il Signore ci annuncia semplicemente mettendo delle toppe a una vita di comoditร , di ripetizione del giร  noto, di pratiche religiose assolte per farsi vedere.

Solo il Signore Gesรน, lo sposo, puรฒ dare senso e pienezza alla nostra vita, e lo farร  solo se accettiamo di rinnovarci costantemente per rivestire lโ€™uomo nuovo (cfr Ef 4,23), per essere rivestiti di Cristo. E anche quando lo sposo sarร  tolto, quando il Signore fiaccherร  le nostre forze (Sal 102,24), non venga meno la fede, il desiderio della relazione con lui, perchรฉ rinnovando continuamente la nostra sequela e il nostro cuore potremo rendere conto della speranza che รจ in noi e che รจ speranza, consolazione, misericordia per ogni uomo peccatore, malato, sofferente per le durezze della vita.

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Non contando piรน su noi stessi, sulle nostre opere, sulle nostre liturgie, sulle leggi umane, saremo capaci di autentica accoglienza dellโ€™altro nel nostro cuore e nella nostra vita, accoglienza che non necessita di grandi opere o discorsi, nรฉ di ricchezza di mezzi o potere, ma solo di un cuore capace di ascolto, di un volto al volto dellโ€™altro, di uno sguardo silenzioso che riconosce e ama e rispetta solo un fratello, una sorella senza nullโ€™altro chiedere.

La novitร  che il Signore ci chiede per entrare nelle nostre vite e condurci, fuori da noi stessi, dietro a lui, รจ un evento che deve sempre sconvolgerci e obbligarci a una scelta netta: seguire lui accettando il rischio di abbandonare le certezze per abbracciare il โ€œnovumโ€ dellโ€™amore di Dio o ripiegarci nelle tradizioni fissate, nella certezza di trovare sempre nelle nostre โ€œtiepide case cibo caldo e visi amiciโ€.

Perchรฉ essere otri nuovi che raccolgono vino nuovo significa anzitutto nella sequela di Cristo non restare mai indifferenti di fronte alla sofferenza inflitta al fratello piรน debole, piรน povero, fino anche alla collera se fosse necessario (cf. Mc 3,5), perchรฉ non sia piรน indurito il nostro cuore, ma trasformato in un cuore nuovo, di carne, capace di ascolto, vera narrazione della tenerezza di Dio per ogni creatura.

fratel Nimal

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Mc 2, 18-22
Dal Vangelo secondoย Marco

In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesรน e gli dissero: ยซPerchรฉ i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?ยป.
Gesรน disse loro: ยซPossono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo รจ con loro? Finchรฉ hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarร  loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.
Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherร  gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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