Commento al Vangelo del 25 Dicembre 2018 – don Giovanni Berti – Gioba

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Chi ha inventato il presepe

Chi ha inventato il presepe? รˆ la domanda che ho fatto ai bambini della scuola materna qualche giorno fa, quando sono andato in visita con due amici frati francescani. I bambini avevano allestito insieme con le maestre un bel presepe nella sala piรน grande dove erano tutti riuniti. Le maestre avevano giร  spiegato piรน volte la storia della nascita della tradizione di rappresentare la nascita di Gesรน con statue del bambinello, di Maria, Giuseppe, dei pastori e angeli, degli animali tra i quali lโ€™asino e il bue. La risposta sembrava scontata e i miei due amici frati erano pronti a raccontare la storia di San Francesco a Greccio.

Infatti รจ proprio lรฌ, in questo eremo, che nel 1223, pochi anni prima di morire, Francesco inizia una tradizione che si รจ diffusa ovunque nel mondo. Il primo presepe del Santo di Assisi perรฒ non รจ come lo conosciamo noi oggi. Lui non fece nessuna statua, ma voleva solamente vedere con gli occhi del corpo la presenza di Gesรน cosรฌ come lo videro Maria e Giuseppe e i primi testimoni pastori.

E cosรฌ ricreรฒ una specie di stalla con un vero bue e un vero asinello (presenti alla nascita di Gesรน non secondo i vangeli ufficiali ma racconti successivi) e celebrรฒ la messa su un altare che era come una mangiatoia. Per Francesco la nascita di Gesรน non era una semplice โ€œrappresentazione teatraleโ€ ma una vera e propria realtร  attuale, da tenere viva nella mente, nel cuore e nella fede! La messa, con il pane e il vino che diventano Gesรน (โ€œquesto รจ il mio corpoโ€ฆ questo รจ il mio sangue), รจ il modo piรน alto e vero con il quale Gesรน si rende presente per chi crede, per chi porta il nome di Cristo.
Con il Natale Dio diventa concreto, toccabile, vicino, a โ€œKm zeroโ€ come si dice oggi per indicare qualcosa di genuino e sicuro da consumare.

Guardando al presepe quale รจ il nostro atteggiamento? Abbiamo solo una distaccata curiositร  della originalitร  della rappresentazione oppure ci mettiamo a pensare veramente e ci facciamo interrogare: โ€œchi sei per me Dio?โ€ โ€œchi sono io per te?โ€ โ€œdove ti posso trovare se sei cosรฌ piccolo, fragile, vicinoโ€ฆ?โ€
Davanti al presepe che fine fanno le nostre certezze, le abitudini consolidate, i pregiudizi su questa o quella categoria di persone, la nostra fede? Ci teniamo tutto stretto passando oltre oppure lasciamo che quella scena ci โ€œsmontiโ€, ci metta qualche dubbio in piรน, ci riapra alla ricerca di fede, ci metta in discussione su quello che pensiamo del prossimo?

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Davanti al presepe, piccolo o grande che sia, meravigliosa opera dโ€™arte o semplice come quello dei bambini, siamo disposti a cambiare idea su Dio e sul mondo? Francesco aveva il vivo desiderio di rivivere Gesรน nella carne della propria vita, nella concretezza delle proprie sensazioni, nelle relazioni che aveva con gli altri. Francesco voleva incontrare Gesรน veramente e non come uno spettatore a teatro distaccato e lontano.

Chi ha inventato il presepe? Alla scuola materna quella mattina a questa domanda un bambino, uno dei piรน piccoli, ha dato a voce alta la risposta โ€œsbagliataโ€: lo ha inventato Gesรน!
Aveva ragione! Il presepe non lo ha inventato San Francesco, ma Gesรน stesso. Il primo presepe รจ quello di Betlemme, lontano da ogni liturgia, da ogni ricorrenza e tradizione, lontano da luci e dalle compere e gli auguri. Gesรน ha inventato il modo concreto di far vedere Dio vicino e presente, come noi, come ogni essere umano, a cominciare dal piรน povero e piccolo.

E cosรฌ possiamo vedere Dio nella piccolezza delle persone che ho vicino, nella sofferenza di chi รจ ammalato, nelle difficoltร  di chi economicamente non ce la fa, nella sofferenza di interi popoli poveri e impoveriti da sfruttamenti e guerre, nella solitudine di tante persone anziane e ammalate, nella povertร  di tanti stranieri che bussano alle nostre porteโ€ฆ

Gesรน ha inventato la sua nascita e rompe cosรฌ la tradizione di pensare Dio come onnipotente, lontano, giudice, punitore. Dio รจ un piccolo bambino, adagiato in una mangiatoia, inerme che si offre a noi.
San Francesco lo aveva capito e cosรฌ ha fatto non il primo ma il secondo presepe della storia.

Giovanni don

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