Commento al Vangelo di domenica 23 dicembre 2018 – p. Alessandro Cortesi op

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โ€œCosรฌ dice il Signore: E tu, Betlemme di Efrata, cosรฌ piccola โ€ฆ da te mi uscirร  colui che devโ€™essere il dominatore in Israeleโ€ฆ.

Il profeta Michea annuncia che da una piccola cittร  della regione di Giuda, nel deserto, una donna incinta sta per dare alla luce un nuovo re Davide, colui che porterร  la giustizia e la pace.

Questo annuncio di pace, allora come oggi, risuona ancora come sfida alla nostra responsabilitร , e chiede di essere ripreso cosรฌ come venne ripetuto nel vangelo di Matteo di fronte al potere di Erode: โ€œE tu Betlemme cosรฌ piccolaโ€ฆ da te mi uscirร  colui che devโ€™essere il dominatore dโ€™Israeleโ€. Dio interviene nella storia non con la potenza e la violenza ma nella piccolezza, scegliendo chi รจ inerme, ai margini. Questo annuncio apre ai poveri, agli esclusi, come i pastori, agli uomini in ricerca come i Magi, orizzonti di speranza e di cammino.

Due donne sono al centro della pagina di Luca che oggi ascoltiamo: Maria che porta Gesรน e Elisabetta che porta Giovanni. Le parole di Elisabetta a Maria sono frammenti di un inno di benedizione: โ€œbenedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! โ€ฆ. Beata colei che ha creduto allโ€™adempimento delle parole del Signoreโ€.

Maria รจ indicata come โ€˜colei che ha credutoโ€™: non solo ha vissuto accoglienza della parola di Dio, ma ha continuato a credere nei giorni della sua vita. Eโ€™ beata perchรฉ porta Gesรน ma piรน perchรฉ lโ€™ha accolto nel suo cuore. Ed ha intrapreso il cammino di seguire lui lungo la sua strada. Maria รจ figura di chi si affida: โ€˜Beato chi teme il Signore e cammina nella sue vieโ€™ (Sal 128,1-2). ha ascoltato la Parola e da lรฌ si รจ alzata per recarsi a visitare, per camminare verso il servizio.

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Quando Elisabetta dice a Maria โ€˜a che debbo che la madre del mio Signore venga a me?โ€™ ricorda una vicenda della Bibbia. Davide, mentre veniva trasferita lโ€™arca dellโ€™alleanza, segno della presenza di Dio in mezzo al popolo, รจ intimorito e chiede: โ€œcome potrร  venire da me lโ€™arca del Signore?โ€ (2Sam 6,9). Ma al passaggio dellโ€™arca inizia a danzare con sfrenatezza per la gioia di accogliere la presenza di Dio che si faceva vicina. Luca legge cosรฌ in Maria la nuova โ€˜arcaโ€™, luogo di un incontro tra Dio e lโ€™umanitร . Non piรน un segno ma una presenza vivente. E in un clima di gioia. Nellโ€™incontro di Elisabetta e Maria ha luogo una danza nuova. Giovanni, nel grembo sussulta: โ€œEcco, appena la voce del tuo saluto รจ giunta ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nellโ€™adempimento delle parole del Signoreโ€

La seconda lettura ci ricorda il senso profondo dellโ€™incarnazione: โ€œTu non hai voluto nรฉ sacrificio nรฉ offerta, un corpo invece mi hai preparatoโ€ฆ Allora io ho detto ecco io vengoโ€ฆ per fare o Dio la tua volontร โ€. Gesรน รจ venuto per compiere la volontร  del Padre di vita, salvezza, di incontro. Al cuore del Natale sta un mistero di visita.

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