โSi mangiava, si beveva, si prendeva moglie, si andava a marito, fino al giorno che Noรจ entrรฒ nell’arca, e venne il diluvio che li fece perire tuttiโ. Certamente affrontare la vita con una prospettiva simile non รจ certo lโideale. Ma รจ lo stesso principio che spingeva i monaci a ricordarsi vicendevolmente ogni sera โricordati che devi morireโ.
La memoria della morte o รจ unโangoscia paralizzante o un profondo esercizio di realtร . Infatti se ciascuno di noi cominciasse a pensare ad esempio che gli rimane solo un anno di vita, farebbe delle scelte ben precise.
E allo stesso tempo se pensasse che manchino solo sei mesi, ne farebbe altre ancora piรน essenziali, e cosรฌ via fino a pensare che alla fine ci รจ dato sapere che abbiamo tempo solo oggi, e che nessuno ci dice che domani saremo ancora vivi. La memoria sana della morte rende irripetibile ogni istante della vita. Ogni bacio sarebbe dato come unico. Ogni abbraccio sarebbe dato come unico. Ogni torto sarebbe piรน facilmente perdonato, perchรฉ davanti alla possibilitร della morte quanti avrebbero ancora il coraggio di mantenere il punto per questioni francamente banali?
Ovviamente tutto questo puรฒ sembrare eccessivamente esagerato, ma esasperare un punto di vista ci serve a capire la veritร di fondo di una questione. Infatti bisognerebbe portare sempre fino alle estreme conseguenze i nostri ragionamenti e le nostre scelte. ร nelle estreme conseguenze che si capisce il vero valore di qualcosa.
ยซIo vi dico: in quella notte, due saranno in un letto; l’uno sarร preso, e l’altro lasciato. Due donne macineranno assieme; l’una sarร presa e l’altra lasciata. Due uomini saranno nei campi; l’uno sarร preso e l’altro lasciatoยป. Tutto รจ sempre cinquanta e cinquanta. Non solo la possibilitร di essere presi o lasciati, ma la possibilitร che una malattia ci renda persone migliori o persone peggiori.
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Che un amore ci renda meno egoisti o piรน possessivi. Che un dono venga usato per il bene o per il male. Ogni cosa di questa vita รจ sempre racchiusa nel cinquanta e cinquanta.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 17, 26-37
Dal Vangelo secondoย Luca
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซCome avvenne nei giorni di Noรจ, cosรฌ sarร nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noรจ entrรฒ nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscรฌ da Sรฒdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Cosรฌ accadrร nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterร .
In quel giorno, chi si troverร sulla terrazza e avrร lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; cosรฌ, chi si troverร nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherร di salvare la propria vita, la perderร ; ma chi la perderร , la manterrร viva.
Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrร portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrร portata via e l’altra lasciataยป.
Allora gli chiesero: ยซDove, Signore?ยป. Ed egli disse loro: ยซDove sarร il cadavere, lรฌ si raduneranno insieme anche gli avvoltoiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net
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