Il commento alle letture del 15 Novembre 2018 a cura del sito Dehoniane.
S. Alberto Magno, vescovo e dottore della Chiesa (mf)
ย XXXII settimana del tempo ordinario II settimana del salterio
Il regno di Dio รจ in mezzo a voi
In ogni epoca lโuomo ha sempre cercato di mantenere un controllo sul tempo. Soprattutto sul tempo che gli sta davanti, il futuro. Chi non รจ attratto dal fascino di poter programmare, calcolare, possedere il futuro? E questo vale anche per il credente, soprattutto in rapporto al futuro di Dio e alla relazione che questo haย ย con il senso della storia. Lโattesa del compimento, dellโavventoย ย del regno di Dio, della definitiva signoria di Dio sulla storia e sul mondo erano questioni vive al tempo di Gesรน.
Non mancavano gruppi religiosi che tentavano di calcolare il tempo e di fissare un calendario del regno di Dio, ricercando i segni premonitori in avvenimenti straordinari nel cielo e sulla terra: sconvolgimenti cosmici, guerre, pestilenze, carestie. Addirittura ritroviamo un riflesso di questa visione del futuro e della storia nei vangeli stessi. Si tratta dei discorsi ยซescatologiciยป, che sembrano ubbidire a questa logica; apparentemente questi discorsi descrivono fatti precisi in relazione alla fine dei tempi (che cosa realmente accadrร , comeย ย e quando avverrร la fine dei tempi). Tuttavia tali descrizioni non hanno un carattere narrativo ma simbolico (teologico): sono una lettura della storia che cammina verso la pienezza, verso un fine che รจ lโincontro definitivo con Cristo, Signore della storia, incontro che รจ allo stesso tempo salvezza e giudizio.
Nel testo di Luca che oggi la liturgia ci fa leggere, รจ ben chiaro lโatteggiamento di Gesรน di fronte a questa curiositร ยซapocalitticaยป. Alla domanda dei farisei: ยซQuando verrร il regno di Dio?ยป (Lc 17,20), Gesรน tronca ogni tentativo di programmare e sequestrare il regno di Dio con la pretesa di possedere la data precisa del suo avvento. Non esistono segni premonitori straordinari, esterni alla storia umana, che possano dispensare lโuomo dalla libertร e dalla responsabilitร personale.
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Anzitutto Gesรน sposta lโinterrogativo dal ยซquandoยป al ยซcomeยป verrร il regno di Dio.ย ย Per accorgersi dellโavvento del regno di Dio bisogna avere dei criteri per interpretare la sua venuta. E Gesรน offre due criteri. Il primo si riferisce alla modalitร della presenza e dellโazione del regno di Dio. Esso agisce e cresce sempre nella piccolezza, nelle realtร meno appariscenti: ยซIl regno di Dio non viene in modo da attirare lโattenzioneยป (17,20). ร richiesta una grande vigilanza per scoprire la presenza di questo silenzioso seme che รจ nascosto nei solchi della storia e la fa maturare verso la pienezza. Ma proprio nel modo in cui il regno di Dio agisce discretamente nella storia si rivela il secondo criterio che Gesรน ci offre: ยซIl regno di Dio รจ in mezzo a voi!ยป (17,21). Il regno di Dio รจ giร presente e riguarda anzitutto il tempo dellโoggi, il quotidiano in cui viviamo.
Certamente ci sarร un compimento e il Regno si rivelerร in tutta la sua pienezza alla fine dei tempi. Le realtร ultime sono realtร che vanno oltre la storia, ma ciรฒ non significa che esse non si preparino dentro la storia. Ecco perchรฉ lโattenzione รจ sempre rivolta al presente. Da qui si comprende lโinsistenza sulla vigilanza, su questo atteggiamento richiesto per vivere consapevolmente dentro la storia e nellโattesa di un incontro sul quale si gioca ogni scelta. Il futuro che il cristiano attende e giร vive nel presenteย ย ย ย ย ha il volto di Gesรน, il Figlio dellโuomo umiliato nella sofferenzaย ย ย ย ย ย e ignominia della morte, ma esaltato da Dio con la risurrezione
e costituito giudice universale (cf. 17,22-25). Solo nella vigilanza questo incontro finale con il Cristo puรฒ diventare quotidiano. La vigilanza รจ lโunico modo per vivere saggiamente in questa storia. Essa non solo permette di scoprire come il regno di Dio rivelatoย ย in Cristo sia giร presente in mezzo a noi, ma ci rende consapevoli che esso agisce e trasforma la storia.
Lโapostolo Paolo, rinviando a Filemone lo schiavo Onesimo,ย loย invitaย aย riaccoglierloย ยซnon piรน perรฒ come schiavo, ma molto piรน che schiavo, come fratello carissimoยป (Fm 16). Queste parole di Paolo suonano come un capovolgimento radicale di relazioni in un mondo in cui la schiavitรน era normale. E allora, come non vedere in esse la presenza del regno di Dio che sta trasformano la storia? Il regno di Dio รจ veramente in mezzo a noi quando sappiamo, giorno dopo giorno, obbedire alla sua logica!
Il tuo regno, o Padre, cresce silenziosamente nella nostra storia e la porta a pienezza. Solo tu potrai renderlo manifesto a noi:
allโimprovviso apparirร nella sua potenza e coloro che umilmente lo hanno servito gioiranno nel contemplarlo con tutta la sua bellezza. Venga il tuo regno, o Padre!
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 17, 20-25
Dal Vangelo secondoย Luca
In quel tempo, i farisei domandarono a Gesรน: ยซQuando verrร il regno di Dio?ยป. Egli rispose loro: ยซIl regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirร : “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo lร ”. Perchรฉ, ecco, il regno di Dio รจ in mezzo a voi!ยป.
Disse poi ai discepoli: ยซVerranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo lร ”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perchรฉ come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, cosรฌ sarร il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima รจ necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazioneยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net
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