Dehoniane – Commento al Vangelo del 13 Novembre 2018

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Il commento alle letture del 13 Novembre 2018 a cura del sito Dehoniane.


ย XXXII settimana del tempo ordinario II settimana del salterio

Nella gioia del servizio

Qual รจ lo stile di vita di un discepolo di Cristo? Uno potrebbe rispondere semplicemente richiamando lโ€™evangelo. Un discepolo di Cristo รจ chiamato a lasciarsi plasmare da uno stile evangelico, uno stile che quotidianamente si declina sulle beatitudini, e in particolare sulla misericordia e sullโ€™umiltร . Lโ€™apostolo Paolo, scrivendoย ย ย ย  a Tito, lo invita a educare il comportamento di anziani e giovani secondo quelle virtรน che trovano proprio nellโ€™evangelo laย  loroย  forma piรน autentica (cf. Tt 2,1-8). E lโ€™evangelo, ricorda Paolo, ยซci insegna a rinnegare lโ€™empietร  e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietร , con giustizia e con pietร ยป, attenden do la ยซmanifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesรน Cristoยป (2,12-13). Si vive in questo mondo pienamente responsabili di quella gioiosa notizia che si รจ chiamati a portare,ย ย  ย ma orientati nellโ€™attesa e nella speranza di un compimento.

Ma nel brano di Luca proposto oggi dalla liturgia, possiamo cogliere una sfumatura ulteriore che dร  qualitร  allo stile evangelico del discepolo. Ed รจ quella del servizio. In questo mondo il discepolo di Cristo vive come il suo Signore: nella gioia di servire Dioย ย  e i fratelli. A ciascuno di noi รจ stato affidato qualcosa: la propria vita, dei doni, la responsabilitร  in vari ambiti. E come cristiani sappiamo che ci รจ stato affidato, proprio attraverso tutte quelle responsabilitร  che compongono la nostra esistenza, il dono del Regno, quel Regno seminato in mezzo a noi nella morte e risurrezione di Gesรน, e che noi siamo chiamati a testimoniare. Questo รจ il nostro servizio, la nostra vocazione, ed รจ lโ€™obbedienza a questa vocazione che deve essere compiuta giorno dopo giorno, nella fatica e nella gioia, quando si ha voglia e quando non si ha voglia.

E quando facciamo tutto quello che ci รจ stato chiesto, cioรจ rispondiamo alla nostra vocazione, tutto ciรฒ รจ utile, il nostro servizio รจ utile: fa maturare il Regno in noi e attorno a noi. Ma con quale atteggiamento dobbiamo vivere questo servizio? Con quale cuore? Proprio qui si colloca la parola di Gesรน, quella parola che dona qualitร  al nostro essere servi: ยซQuando avrete fatto tutto quello che vi รจ stato ordinato, dite: โ€œSiamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fareโ€ยป (Lc 17,10). Il cuore del nostro servizio sta proprio in quellโ€™aggettivo che, a prima vista, ci irrita eย ย ย  ci dร  un senso di frustrazione: ยซinutiliยป. Ma se il nostro servizioย ย  รจ inutile, allora perchรฉ farlo? Non รจ inutile il nostro servizio, ma noi dobbiamo ritenerci inutili. Ma cosa vuol dire inutili? Lโ€™inutilitร  di cui parla Gesรน รจ la veritร  del nostro servizio: un servo รจ semplicemente e gioiosamente servo, non รจ il padrone; e ciรฒ che fa, lo fa perchรฉ crede in esso e attraverso questo servizio aderisce alla sua realtร  piรน vera, obbedisce alla chiamata della sua vita, diventa sempre piรน se stesso.

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Lโ€™inutilitร  di cui parla Gesรน รจ la gratuitร : รจ servire contenti di farlo (anche se questo costa ed รจ faticoso), senza pretese, senza esigenze, senza rivendicazioni, senza bisogno di applausi, di consensi, di successi. Ci si sente liberi di donare se stessi, sapendo che questo dono รจ una piccola risposta alla gratuitร  e alla fiducia con cui siamo amati dal Signore. Lo spirito dellโ€™evangelo non รจ quello di un salariato, che fa un contratto: io ti servo e tu mi dai. Pur essendo umili servi,ย ย  si vive da figli, nella casa di un Padre che dona senza misura, e quello che si fa lo si fa perchรฉ si ama. E chi agisce cosรฌ, ogni sera e alla sera della sua vita puรฒ dire con gioia e libertร : sono ย un semplice servo. Ho fatto il mio dovere: la mia vita รจ stataย  ย una risposta allโ€™amore di Dio. Certamente una risposta povera e inadeguata, mai allโ€™altezza di quellโ€™amore. Ma so che ciรฒ che mi รจ stato affidato รจ un dono: sarร  lui a portarlo a pienezza. Poter dire cosรฌ alla fine della propria vita (e ogni giorno) รจ veramente consolante. Non ci si sente piรน servi ma figli.

Quando la nostra giornata giunge al termine, o Signore, non ci colga lโ€™angoscia e la paura per ciรฒ che non abbiamo potuto fare, per quello che non abbiamo saputo fare. Se scopriamo di essere stati inadeguati, ci venga in soccorso la tua misericordia e ci dia la certezza che siamo semplici servi che, nella loro fragilitร , hanno cercato di comprendere la tua volontร  e di ubbidire a essa con gioia e umiltร . Signore, ciรฒ che non abbiamo fatto a causa della nostra debolezza, portalo tu a compimento!

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 17, 7-10
Dal Vangelo secondoย Luca

In quel tempo, Gesรน disse:
ยซChi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirร , quando rientra dal campo: โ€œVieni subito e mettiti a tavolaโ€? Non gli dirร  piuttosto: โ€œPrepara da mangiare, strรฌngiti le vesti ai fianchi e sรฉrvimi, finchรฉ avrรฒ mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tuโ€? Avrร  forse gratitudine verso quel servo, perchรฉ ha eseguito gli ordini ricevuti?
Cosรฌ anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi รจ stato ordinato, dite: โ€œSiamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fareโ€ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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