Il commento alle letture del 30 Ottobre 2018 a cura del sito Dehoniane.
ย XXX settimana del tempo ordinario II settimana del salterio
Membra
Nellโesortazione di Paolo troviamo un aggettivo piuttosto desueto e ambiguo, che evoca fantasmi del passato finalmente e finemente superati dalla nostra sensibilitร moderna, tutta incentrata sul culto della libertร e del godimento individuale: ยซFratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altriยป (Ef 5,21). Lโinvito a concepire la vita e il cammino di fede come libera sottomissione, rafforzato dalla raccomandazione di farlo per ยซtimoreยป di Cristo, non nasce dalla paura nei confronti di Dio, ma da una sana โ e santa โ preoccupazione di poter perdere lโoccasioneย ย ย ย di essergli simili nel modo di concepire la vita, intesa come irripetibile occasione di amore e relazione. Per questo lโapostolo sviluppa subito una serie di riferimenti a questa figura esistenziale, tanto paradossale quanto imprescindibile, paragonando il rapporto tra uno sposo e la sua sposa a quello esistente tra Cristo e la Chiesa: ยซE come la Chiesa รจ sottomessa a Cristo, cosรฌ anche le mogli lo siano ai loro mariti in tuttoยป (5,24). Considerare lโaltro superiore a se stesso non significa rinnegare la necessaria simmetria relazionale o, peggio ancora, spiritualizzare le nostre insicurezze non ancora trasformate dalla gioia e dalla fiducia che promanano dal mistero pasquale. Il ยซmistero grandeยป (cf. 5,32) dellโamore cristiano nasce dalla pienezza di un cuore affrancato dal bisogno di affermarsi, perchรฉ si รจ lasciato dolcemente afferrare dal ยซdovere di amareยป (5,28) come ยซanche Cristo fa con la Chiesa, poichรฉ siamo membra del suo corpoยป (5,29-30).
Pertanto, non si tratta di prestare il fianco a unโaltissima pretesa spirituale, ma di permettere al timbro battesimale scolpito nella nostra anima di manifestare tutta la sua capacitร di condurre la nostra umanitร verso una trasfigurazione nel mistero dellโamore piรน grande, restando perรฒ con i piedi ben piantati nella terra delle promesse di Dio: ยซDella fatica delle tue mani ti nutrirai, sarai felice e avrai ogni beneยป (Sal 127[128],2).
Dโaltra parte, anche nel vangelo la crescita del Regno รจ paragonata dal Signore Gesรน a due elementi naturali che non possonoย in alcun modo essere fecondi, se non nella misura in cui si abbandonano a una logica di sottomissione e di servizio: ยซ[Il regno di Dio] รจ simile a un granello di senape, che un uomo prese eย gettรฒ nel suo giardino [โฆ]. ร simile al lievito, che una donna prese e mescolรฒ in tre misure di farinaยป (Lc 13,19.21). Prima di poter diventare un albero, forte e robusto, idoneo a offrire ristoro agli
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ยซuccelli del cieloยป (13,19), il seme deve scivolare dentro la terra e assoggettarsi a un processo di morte e trasformazione. Similmen te, anche il lievito non puรฒ favorire alcuna crescita se prima non accetta di mescolarsi e di perdersi nella farina in cui รจ gettato. Facendo riferimento sia allโuomo sia alla donna, le parabole sembrano dunque confermare e rafforzare la tesi dellโapostolo Paolo, indicando la libera sottomissione nellโamore come la predestinazione in Cristo dellโintera umanitร , sia al femminile che al maschile: ยซE voi, mariti, amateย leย vostreย mogli,ย comeย ancheย Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per leiยป (Ef 5,25). Mentre dobbiamo riconoscere che ยซquesto mistero รจ grandeยป (5,32), non possiamo che ammettere come sia pure chiaro e luminoso per chi ha cominciato a credere e a sperimentare che, dopo il battesimoย ย ย in Cristo, noi ยซsiamo membra del suo corpoยป (5,30). Uominiย eย donne chiamati a testimoniare, nella storia e lungo i secoli, il piรน ย bel modo di vivere, soffrire e morire. Quello in cui non si affronta piรน nulla da soli, perchรฉ giorno dopo giorno si รจ e si diventa la ยซsola carneยป (5,31) del Figlio unigenito di Dio.
Signore Gesรน, concedi a noi, tue membra, di sperimentare in ogni relazione la sana necessitร di sottometterci allโaltro, come tu ti sottometti al Padre e a noi nel misterioso e sublime gioco del vero amore. Donaci di diventare membra gli uni degli altri, scegliendo di servire, di perdere, di restare nellโombra, e di ritrovarci felici, ricchi e mai piรน soli.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 13, 18-21
Dal Vangelo secondoย Luca
In quel tempo, diceva Gesรน: ยซA che cosa รจ simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? ร simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettรฒ nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi ramiยป.
E disse ancora: ยซA che cosa posso paragonare il regno di Dio? ร simile al lievito, che una donna prese e mescolรฒ in tre misure di farina, finchรฉ non fu tutta lievitataยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net
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