PAPA FRANCESCO
UDIENZA GENERALE
Mercoledรฌ, 17 Ottobre 2018
https://youtu.be/k1uG673iyyY
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Catechesi sui Comandamenti, 10/B:
โNon uccidereโ secondo Gesรน
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Oggi vorrei proseguire la catechesi sulla Quinta Parola del Decalogo, ยซNon uccidereยป. Abbiamo giร sottolineato come questo comandamento riveli che agli occhi di Dio la vita umana รจ preziosa, sacra ed inviolabile. Nessuno puรฒ disprezzare la vita altrui o la propria; lโuomo infatti, porta in sรฉ lโimmagine di Dio ed รจ oggetto del suo amore infinito, qualunque sia la condizione in cui รจ stato chiamato allโesistenza.
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Nel brano del Vangelo che abbiamo ascoltato poco fa, Gesรน ci rivela di questo comandamento un senso ancora piรน profondo. Egli afferma che, davanti al tribunale di Dio, anche lโira contro un fratello รจ una forma di omicidio. Per questo lโApostolo Giovanni scriverร : ยซChiunque odia il proprio fratello รจ omicidaยป (1 Gv 3,15). Ma Gesรน non si ferma a questo, e nella stessa logica aggiunge che anche lโinsulto e il disprezzo possono uccidere. E noi siamo abituati a insultare, รจ vero. E ci viene un insulto come se fosse un respiro. E Gesรน ci dice: โFermati, perchรฉ lโinsulto fa male, uccideโ. Il disprezzo. โMa ioโฆ questa gente, questo lo disprezzoโ. E questa รจ una forma per uccidere la dignitร di una persona. E bello sarebbe che questo insegnamento di Gesรน entrasse nella mente e nel cuore, e ognuno di noi dicesse: โNon insulterรฒ mai nessunoโ. Sarebbe un bel proposito, perchรฉ Gesรน ci dice: โGuarda, se tu disprezzi, se tu insulti, se tu odi, questo รจ omicidioโ.
Nessun codice umano equipara atti cosรฌ differenti assegnando loro lo stesso grado di giudizio. E coerentemente Gesรน invita addirittura a interrompere lโofferta del sacrificio nel tempio se ci si ricorda che un fratello รจ offeso nei nostri confronti, per andare a cercarlo e riconciliarsi con lui. Anche noi, quando andiamo alla Messa, dovremmo avere questo atteggiamento di riconciliazione con le persone con le quali abbiamo avuto dei problemi. Anche se abbiamo pensato male di loro, li abbiamo insultati. Ma tante volte, mentre aspettiamo che venga il sacerdote a dire la Messa, si chiacchiera un poโ e si parla male degli altri. Ma questo non si puรฒ fare. Pensiamo alla gravitร dellโinsulto, del disprezzo, dellโodio: Gesรน li mette sulla linea dellโuccisione.
Che cosa intende dire Gesรน, estendendo fino a questo punto il campo della Quinta Parola? Lโuomo ha una vita nobile, molto sensibile, e possiede un io recondito non meno importante del suo essere fisico. Infatti, per offendere lโinnocenza di un bambino basta una frase inopportuna. Per ferire una donna puรฒ bastare un gesto di freddezza. Per spezzare il cuore di un giovane รจ sufficiente negargli la fiducia. Per annientare un uomo basta ignorarlo. Lโindifferenza uccide. ร come dire allโaltra persona: โTu sei un morto per meโ, perchรฉ tu lโhai ucciso nel tuo cuore. Non amare รจ il primo passo per uccidere; e non uccidere รจ il primo passo per amare.
Nella Bibbia, allโinizio, si legge quella frase terribile uscita dalla bocca del primo omicida, Caino, dopo che il Signore gli chiede dove sia suo fratello. Caino risponde: ยซNon lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?ยป (Gen 4,9).[1] Cosรฌ parlano gli assassini: โnon mi riguardaโ, โsono fatti tuoiโ, e cose simili. Proviamo a rispondere a questa domanda: siamo noi i custodi dei nostri fratelli? Sรฌ che lo siamo! Siamo custodi gli uni degli altri! E questa รจ la strada della vita, รจ la strada della non uccisione.
La vita umana ha bisogno di amore. E qual รจ lโamore autentico? Eโ quello che Cristo ci ha mostrato, cioรจ la misericordia. Lโamore di cui non possiamo fare a meno รจ quello che perdona, che accoglie chi ci ha fatto del male. Nessuno di noi puรฒ sopravvivere senza misericordia, tutti abbiamo bisogno del perdono. Quindi, se uccidere significa distruggere, sopprimere, eliminare qualcuno, allora non uccidere vorrร dire curare, valorizzare, includere. E anche perdonare.
Nessuno si puรฒ illudere pensando: โSono a posto perchรฉ non faccio niente di maleโ. Un minerale o una pianta hanno questo tipo di esistenza, invece un uomo no. Una persona – un uomo o una donna – no. A un uomo o a una donna รจ richiesto di piรน. Cโรจ del bene da fare, preparato per ognuno di noi, ciascuno il suo, che ci rende noi stessi fino in fondo. โNon uccidereโ รจ un appello allโamore e alla misericordia, รจ una chiamata a vivere secondo il Signore Gesรน, che ha dato la vita per noi e per noi รจ risorto. Una volta abbiamo ripetuto tutti insieme, qui in Piazza, una frase di un Santo su questo. Forse ci aiuterร : โNon fare del male รจ cosa buona. Ma non fare del bene non รจ buonoโ. Sempre dobbiamo fare del bene. Andare oltre.
Lui, il Signore, che incarnandosi ha santificato la nostra esistenza; Lui, che col suo sangue lโha resa inestimabile; Lui, ยซlโautore della vitaยป (At 3,15), grazie al quale ognuno รจ un regalo del Padre. In Lui, nel suo amore piรน forte della morte, e per la potenza dello Spirito che il Padre ci dona, possiamo accogliere la Parola ยซNon uccidereยป come lโappello piรน importante ed essenziale: cioรจ non uccidere significa una la chiamata allโamore.
[1] Cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 2259: ยซLa scrittura, nel racconto dellโuccisione di Abele da parte del fratello Caino, rivela fin dagli inizi della storia umana, la presenza nellโuomo della collera e della cupidigia, conseguenze del peccato originale. Lโuomo รจ diventato il nemico del suo simile. Dio dichiara la scelleratezza di questo fratricidio: โChe hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratelloโ (Gen 4,10-11)ยป.
Saluti:
[Sono lieto di salutare i pellegrini giunti dalla Francia e da vari paesi francofoni, in particolare i pellegrini di Chambรฉry e Nancy, con i loro vescovi: Mons. Ballot e Mons. Papin; i giovani provenienti da Versailles, Parigi, Fougรจres, Bucquoy, Rouen e Evreux, cosรฌ come i pellegrini di Namur. Possiamo accogliere in Gesรน, nel Suo amore piรน forte della morte, e per il dono dello Spirito del Padre, il comandamento “non uccidere”. ร lโappello piรน importante ed essenziale delle nostre vite: la chiamata all’amore! Dio vi benedica!]
[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti allโUdienza odierna, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Scozia, Danimarca, Islanda, Norvegia, Ghana, Nigeria, Sud Africa, Uganda, Indonesia, Canada e Stati Uniti dโAmerica. In questo mese dedicato alla preghiera del rosario, vi accompagni Nostra Signora del Rosario, e su tutti voi, e sulle vostre famiglie, invoco la gioia e la pace del Signore nostro Gesรน Cristo. Dio vi benedica!]
[Sono lieto di accogliere i pellegrini di lingua tedesca. Saluto in particolare i โSchรผtzenโ di Drolshagen-Schreibershof e i vari gruppi di giovani, specialmente la Maria Ward Realschule Augsburg, la Liebfrauenschule Berlin, i ministranti di St. Remigius Viersen e il pellegrinaggio dei ministranti dellโArciยญdiocesi di Colonia. Siete venuti numerosi, grazie! Il Signore vi aiuti a crescere nellโamore e vi protegga sempre.]
[Saluto i pellegrini venuti dal Portogallo e dal Brasile, in particolare i fedeli da Itu, Vรกrzea Paulista e Tubarรฃo. Cari amici, prendersi cura del fratello, specialmente di chi รจ nel bisogno o viene dimenticato dalla cultura dello scarto, significa credere che ciascun uomo e ciascuna donna รจ un dono di Dio. Non risparmiamo sforzi affinchรฉ tutte le persone possano sentirsi sempre accolte e amate nelle nostre comunitร cristiane. Che Dio vi benedica!]
[Saluto cordialmente i pellegrini di โlingua โaraba, in particolare quelli provenienti dalla Siria, dall’Iraq e dal Medio Oriente. Gesรน ha chiarito che il comandamento di โnon uccidereโ comprende anche tutti gli atti e le parole che offendono e umiliano gli altri, diminuendo la loro dignitร , come la rabbia, la calunnia e il maltrattamento. Gesรน ha presentato questo comandamento in modo che va oltre la semplice proibizione dell’uccisione, per aprirlo all’ampio spazio dellโamore: non uccidere significa ama e fai ciรฒ che vuoi. Il Signore benedica tutti voi e vi protegga dai malvagi!]
[Do il benvenuto ai pellegrini polacchi. Ieri si sono compiuti i quarantโanni dellโelezione alla Sede di Pietro di Karol Wojtyลa, san Giovanni Paolo II. E un applauso a San Giovanni Paolo II! Sono sempre attuali le parole che pronunciรฒ il giorno dellโinaugurazione del suo pontificato: Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Che esse continuino ad ispirare la vostra vita personale, familiare e sociale; siano di incoraggiamento a seguire fedelmente il Cristo, a scorgere la Sua presenza nel mondo e nellโaltro uomo, specialmente in quello povero e bisognoso dโaiuto. Lโuomo, infatti, come insegnava il Papa proveniente dalla stirpe dei Polacchi, รจ la via della Chiesa. Vi benedico di cuore.]
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Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana.
Sono lieto di accogliere le Capitolari delle Benedettine Missionarie di Tutzing e i partecipanti al Convegno mondiale di Radio Maria.
Saluto i gruppi parrocchiali; il personale militare e civile del Comando logistico dellโAeronautica Militare; la Delegazione del โPopolo della famigliaโ; il Centro italiano aiuti allโInfanzia; lโAssociazione Bambino emopatico e la Comunitร Villa San Francesco.
Un pensiero particolare rivolgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli.
Oggi ricorre la memoria liturgica di SantโIgnazio di Antiochia, vescovo e martire a Roma. Impariamo da questo santo vescovo dellโantica Siria a testimoniare con coraggio la nostra fede. Per sua intercessione, il Signore dia a ciascuno di noi la forza della perseveranza, nonostante le avversitร e le persecuzioni.
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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