Il commento alle letture del 16 Ottobre 2018 a cura del sito Dehoniane.
S. Edvige, religiosa – S. Margherita M. Alacoque, vergine (mf)
ย XXVIII settimana del tempo ordinario II settimana del salterio
Dal dentro
Possiamo cogliere la ricorrenza di un sentimento comune nelle parole dellโapostolo Paolo e in quelle del Signore Gesรน: una certa ยซrabbiaยป nei confronti di quegli atteggiamenti che, in apparenza, sembrano attestare un rapporto autentico con Dio e con gli altri, mentre in realtร ne sono soltanto una caricatura o, peggio ancora, una triste smentita. Rivolgendosi alla neonata comunitร dei cristiani di Galazia, lโapostolo conclude il suo ยซinno alla libertร ยป dei figli di Dio denunciando con speciale intensitร il pericolo di ricadere in una logica basata su forme esteriori, cioรจ un modo di vivere ancora non affrancato dal ยซgiogo della schiavitรนยป (Gal 5,1). La prima conseguenza del ragionamento di Paolo appare giร molto chiara e stringente: ยซE dichiaro ancora una volta a chiunque si fa circoncidere che egli รจ obbligato ad osservare tutta quantaย ย ย la Leggeยป (5,3). Lโapostolo dichiara che, se non si ha il coragย ย gio di accogliere tutta la libertร filiale che scaturisce dal mistero pasquale, ma si vuole restare a segni religiosi appartenenti allโeconomia โ e alla pedagogia โ della Legge, allora si rimane totalmente dentro un modo di interpretare il rapporto con Dio privo dellโesperienza della sua paternitร . La gravitร di questi residui di religiositร dentro un cuore che cerca di accogliere la possibilitร ย ย ย di una nuova vita non รจ data dal fatto che non ci sia alcun valore nei gesti e nelle pratiche dellโalleanza antica, ma coincide conย ย ย ย ย la perdita di quella grazia particolare che รจ la vita in relazione a Cristo: ยซNon avete piรน nulla a che fare con Cristo voi che cercate la giustificazione nella Legge; siete decaduti dalla graziaยป (5,4). Per i galati รจ forte il rischio e sottile la tentazione di ritornare a compiere gesti con cui sentirsi โ anzitutto ai loro stessi occhi โ persone buone e impegnate, definite da un certo zelo nei confronti dellโosservanza della legge di Dio.
Il Signore Gesรน, invitato ยซa pranzoยป (Lc 11,37) in casa di un fariseo, si trova a dover affrontare una situazione analoga a quella della comunitร di Galazia, quando si accorge che lโattenzione riservata al rispetto delle norme rituali รจ superiore a quella accordata alla sua stessa persona: ยซIl fariseo vide e si meravigliรฒ che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzoยป (11,38). Correndo il rischio di compromettere il clima conviviale che si addice a un invito a pranzo, Gesรน non perde lโoccasione per trasformare un momento critico in unโoccasione di annuncio della grazia del vangelo: ยซVoi farisei pulite lโesterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno รจ pieno di aviditร e cattiveriaยป (11,39).
Al pari dellโapostolo, anche il Signore non ha timore di denunciare lโinutilitร di certe forme religiose quando diventano fini aย se stesse e non maturano una maggior attenzione e sensibilitร nei confronti dellโaltro. Il pericolo delle forme esteriori, con cui cerchiamo di sentirci buoni e diversi dagli altri, รจ che lโapparenza diventi il luogo di maggiore rilevanza ai nostri occhi, a svantaggio del cuore delle persone e delle situazioni in cui siamo coinvolti. Attraverso questo duplice richiamo, oggi, le Scritture ci chiedono di verificare lo stato di salute dei segni con cui cerchiamo di restare in rapporto con Dio, con gli altri e con le cose. La libertร cristiana รจ una condizione di vita e di apertura interiore in cui possiamo imparare a restare solo nella misura in cui siamo disposti a dare quello che siamo realmente, e non quello che gli altri desiderano o si aspettano da noi: ยซDate piuttosto in elemosina quello che cโรจ dentro, ed ecco, per voi tutto sarร puroยป (11,41). Dopo i primi, facili passi nella confidenza con Dio, rimanere saldi davanti al suo amore fedele esige che il nostro cuore filiale si traduca nel compito di saper sempre mostrare e offrire quello che siamo ยซdentroยป, anche quando la nostra realtร dovesse sembrarci poca cosa. Contro i narcisismi e gli egoismi del cuore, la medicina รจ solo una: smettere di guardarsi allo specchio e provare a credere che quello che agli altri manca siamo proprio noi; e i doni che il Signore ha posto nelle nostre mani, perchรฉ ci sentissimo liberi di condividerli con speranza.
- Pubblicitร -
Signore Gesรน, noi che cerchiamo di essere tuoi discepoli, quante volte ci meravigliamo della libertร di chi sembra trasgredire un precetto mentre lรฌ, dallโinterno di una forma infranta, opera la tua grazia! Rendici capaci di fare gesti e dire parole che nascano dal dentro di noi, anche se non รจ tutto pulito, di credere che nella relazione saremo purificati davvero, dal dentro.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 11, 37-41
Dal Vangelo secondoย Luca
In quel tempo, mentre Gesรน stava parlando, un fariseo lo invitรฒ a pranzo. Egli andรฒ e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliรฒ che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: ยซVoi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno รจ pieno di aviditร e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’รจ dentro, ed ecco, per voi tutto sarร puroยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net
