Vangelo del giorno – 4 Ottobre 2018 – don Lucio D’Abbraccio

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Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli

Oggi celebriamo la festa di san Francesco dโ€™Assisi, patrono dโ€™Italia, ricordando la sua morte avvenuta nella notte del 3 ottobre del 1226. La testimonianza del Poverello di Assisi ancora oggi continua a muovere i cuori di tanti uomini e donne verso il Signore. Lโ€™incontro con il lebbroso, che Francesco abbracciรฒ e baciรฒ, unito allโ€™ascolto della voce del Crocifisso di san Damiano, segnano la sua conversione. Da allora prese a vivere il Vangelo in โ€œperfetta letiziaโ€. Riuscรฌ a radunare, attorno a sรฉ, tante persone che chiamรฒ โ€œfratelliโ€ e volle che abitassero tra i โ€œminoresโ€, ossia tra i poveri che circondavano le cittร . In lui il Vangelo รจ diventato il lievito di una fraternitร  universale che non conosce confine alcuno.

Il Vangelo che la liturgia ci fa leggere in questa festa inizia con questa bella preghiera che Gesรน rivolge al Padre: ยซTi rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perchรฉ hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoliยป. Attraverso queste parole notiamo che il Signore ringrazia il Padre perchรฉ si รจ chinato sui piccoli rivelando loro il mistero del suo stesso amore, quel mistero nascosto da secoli e che neppure i sapienti potevano e possono comprendere. Il Figlio, dunque, riconosce che il Padre rivela le sue โ€œcoseโ€ a coloro che si mettono umilmente in ascolto; che sanno di avere bisogno che Dio rivolga loro la sua parola come una traccia per la vita. Questi sono i โ€œpiccoliโ€. Chi invece si ritiene giร  sapiente e dotto avrร  il cuore e la mente giร  talmente pieni dei suoi pensieri che non potrร  fare spazio ai pensieri di Dio. Gesรน conosce tutto del Padre – ยซTutto รจ stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrร  rivelarloยป – e ci rivela tutto nel modo a noi comprensibile, attraverso la sua umanitร , tanto cara a san Francesco.

La pagina evangelica termina con questo invito da parte di Gesรน: ยซVenite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darรฒ ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti รจ dolce e il mio peso leggeroยป. Ciรฒ che il Signore ci dice รจ โ€œliberanteโ€, anche quando ci chiede di seguirlo sulla via della croce. Puรฒ sembrare agli occhi dei sapienti una sconfitta, ma su quella via scopriamo che il suo giogo diventa dolce e leggero, perchรฉ ci permette di vivere lโ€™amore di Dio per noi e di condividere lโ€™amore di Dio per i fratelli. Proprio come รจ stata la croce per Gesรน.

Il Signore parla anche di โ€œstanchezzaโ€ e โ€œoppressioneโ€. A cosa fa riferimento? Il Maestro si riferisce allโ€™affanno della ricerca delle piccole e false sicurezze e delle soddisfazioni passeggere. Questo ci affatica e ci opprime realmente! Pensiamo a chi spreca tanto di quel tempo nel voler far carriera. A chi lotta, molte volte diffamando e calunniando i propri colleghi, per poter occupare un posto di prestigio. A chi pensa solo ad accumulare ricchezze, pensando che i beni materiali possano dare la felicitร . Queste sono le persone stanche, oppresse.

San Francesco aveva capito che la vera felicitร  non consisteva nellโ€™avere, nellโ€™accumulare, ma nel dare. La vera felicitร , per il Poverello di Assisi, era di vivere con semplicitร  e amore il Vangelo. Questa รจ la vera gioia, questa รจ la vera felicitร !

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Dopo secoli e secoli il Poverello di Assisi continua ad affascinare migliaia di giovani. A loro, ma anche a noi, Francesco ci invita e ci esorta, come fece lui, ad iscriverci tra i piccoli che hanno accolto e vissuto questo amore, questo dono, questa grazia. I discepoli erano persone semplici, a volte anche disprezzate, perรฒ essi sono stati scelti da Gesรน come apostoli del Regno. Papa Francesco non cessa di ricordarcelo con il suo stesso esempio. Proprio per questo ha scelto il nome del santo di Assisi.

Nella vita di san Francesco il Vangelo si รจ reso visibile; egli lo vive in tutta la sua radicalitร . Viviamo anche noi il Vangelo sforzandoci di vivere come Gesรน, assomigliare a Gesรน in ogni aspetto della vita, amare il nostro prossimo, servire i nostri fratelli, essere poveri e vivere in fraternitร .

don Lucio D’Abbraccio

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 11, 25-30
Dal Vangelo secondoย Matteo

In quel tempo Gesรน disse: ยซTi rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perchรฉ hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sรฌ, o Padre, perchรฉ cosรฌ hai deciso nella tua benevolenza. Tutto รจ stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrร  rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darรฒ ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti รจ dolce e il mio peso leggeroยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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