Il commento al Vengelo del
17 Settembre 2018 su Lc 7, 1-10
Ventitreesima settimana del Tempo Ordinario – Anno II/B
- Colore liturgico: VERDE
- Periodo: Lunedรฌ
- Il Santo di oggi:
- Ritornello al Salmo Responsoriale:ย Annunciate la morte del Signore, finchรจ egli venga
- Letture del giorno: 1 Cor 11, 17-26; Sal 39; Lc 7, 1-10
- Calendario Liturgico di Settembre
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 7, 1-10
Dal Vangelo secondoย Luca
In quel tempo, Gesรน, quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, entrรฒ in Cafร rnao.
Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciรฒ, avendo udito parlare di Gesรน, gli mandรฒ alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesรน, lo supplicavano con insistenza: ยซEgli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano โ, perchรฉ ama il nostro popolo ed รจ stato lui a costruirci la sinagogaยป.
Gesรน si incamminรฒ con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandรฒ alcuni amici a dirgli: ยซSignore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarร guarito. Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo faยป.
All’udire questo, Gesรน lo ammirรฒ e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: ยซIo vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede cosรฌ grande!ยป. E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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Fonte: LaSacraBibbia.net
Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini
La nostra dignitร …
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“Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo non mi sono neanche ritenuto degno di venire da te; ma comanda con una parola e il mio servo sarร guarito”. Il centurione chiede l’intervento del Signore a favore di un servo, che egli ha in grande considerazione.
Nella sua richiesta l’ufficiale romano, estraneo alla fede israelita, dimostra una grande umiltร . La sua domanda fatta a Gesรน fa vedere inoltre un autentico amore verso questo suo sottoposto che รจ considerato piรน un familiare e amico che un servo. La grande fede e fiducia di questo centurione sono ricompensate da Gesรน che quindi opera il miracolo.
L’amore misericordioso del centurione ha come ricompensa la prova d’amore di Gesรน. La testimonianza di fede del soldato รจ riconosciuta perchรฉ non รจ solo espressa verbalmente ma รจ posta in tono umile e dimostra grande valutazione verso il prossimo. Questo non deve stupirci perchรฉ molte volte Nostro Signore ci ammonisce che noi siamo ripagati con la stessa moneta con la quale paghiamo il nostro prossimo.
Gesรน stesso alla fine della sua missione terrena ci vuol chiamare amici e non piรน servi: รจ l’esortazione perchรฉ anche noi sappiamo guardare gli altri con occhi misericordiosi. Siamo, quindi esortati a meditare sull’insegnamento di Cristo che รจ posto sempre con chiarezza e coerenza, perchรฉ a Nostro Signore piace il parlare schietto fatto di soli sรฌ, sรฌ e no, no.
