Commento al Vangelo di domenica 23 Settembre 2018 – P. Marko Ivan Rupnik – Congregazione per il Clero

- Pubblicitร  -

XXV Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Gesรน sta salendo verso Gerusalemme – nel Vangelo di Marco รจ descritta una sola salita verso la cittร  santa – e insegna, cioรจ spiega come si compirร  la sua missione: โ€œIl Figlio dell’uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterร ยป. Ma i discepoli non capiscono. Anzi la loro domanda ricorrente, tacita o esplicita, รจ: โ€œChi รจ costui?โ€ (cf Mc 1,27; Mt 21,10). Ma perchรฉ non comprendono? Perchรฉ hanno una mente chiusa, poco lungimirante. Non si puรฒ capire Cristo con una mentalitร , direbbe papa Francesco, โ€œmondanaโ€. Per entrare nel โ€œpensiero di Cristoโ€ ci vuole, come abbiamo sentito tante volte, prima di tutto la disponibilitร  ad accogliere la sua novitร , bisogna aprirsi a un modo nuovo di pensare, illuminato proprio da Gesรน. Una visione esclusivamente terrena non riesce a comprendere Cristo. Serve, invece, un pensiero spirituale ossia generato dallo Spirito Santo, senza il quale non siamo in grado di cogliere Cristo come dono del Padre (cf 1Cor 2,12). I discepoli, all’opposto, sono ancora fermi a interrogarsi su chi sia il piรน grande, perciรฒ tacciono quando Gesรน chiede di che cosa stavano parlando lungo la strada (cf Mc 9,33). La domanda del Maestro risveglia in loro la consapevolezza di essere caduti in un modo di discutere pragmatico, improntato alle opinioni dominanti. Ma intanto Cristo annuncia che โ€œIl Figlio dellโ€™uomo sarร  consegnato nelle mani degli uominiโ€ (Mc 9,31). โ€œEssere consegnatoโ€ traduce il verbo greco paradidomi che esprime una forte connotazione drammatica (cf Ger 38,19; Dan 7). Il Salvatore, infatti, โ€œviene consegnato nelle mani di una generazione malvagia e perversaโ€ (cf Mt 17,17) dalla quale sarร  โ€œsbranatoโ€ (cf Rm 5,8). Sarร  consegnato alla morte. Ma Gesรน trasforma la propria morte in dono, consegnandosi volontariamente: โ€œPer questo il Padre mi ama: perchรฉ io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poichรฉ ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mioโ€. (cf Gv 10,18).

[better-ads type=”banner” banner=”84722″ campaign=”none” count=”2″ columns=”1″ orderby=”rand” order=”ASC” align=”right” show-caption=”1″][/better-ads]

La โ€œconsegnaโ€ di Cristo รจ opera eterna del Padre e Cristo si consegna al Padre in eterno. Il Figlio รจ consegnato dal Padre e questa consegna perciรฒ diventa la chiave di lettura e di comprensione della pasqua di Cristo e della pasqua di ognuno. La vita della Trinitร  รจ questa continua reciproca offerta.

Le categorie umane della religione, che restano al livello pagano, non sono in grado di comprendere.

Lโ€™istituzionalizzazione religiosa procede per classifiche, perchรฉ una religione solo umana รจ determinata esclusivamente dalla mentalitร  del mondo. Non รจ lโ€™accoglienza della salvezza che viene da Dio, ma una prospettiva della natura idealizzata, spiritualizzata, perfezionata che quindi distingue e semplifica: ci sono i piรน bravi, i meno bravi, i piรน santi e i piรน peccatori, i piรน perfetti e i meno perfetti. Si corre sempre il rischio di ingabbiare anche Dio in queste comode categorie, solamente umane, di presunta perfezione. Cristo, invece, รจ venuto e ha rovesciato tutto. Nasce in un villaggio, vive in una casa che non รจ una reggia, e da quel paese da niente che รจ Cafarnao sceglie i discepoli. Si ferma e li chiama (cf Mc 9,35); li invita perchรฉ erano soli. Li interpella per farli uscire dai loro angusti orizzonti religiosi. รˆ una continua vocazione per rompere con gli orizzonti banali, umani, diffusi. Ed รจ una fatica, perchรฉ ancora rispunteranno le richieste di essere uno alla destra e uno alla sinistra nel suo regno (cf Mc 10, 35).

- Pubblicitร  -

Gesรน prende un paidรญon, un ragazzo che non ha niente, che non ha alcun potere, che non รจ figlio di qualcuno di importante ma รจ semplicemente un bambino di strada che รจ lรฌ a giocare. Non lo mette solo in mezzo, ma in greco รจ detto che lo abbraccia โ€œteneramenteโ€, con attenzione: un chiaro gesto di accoglienza. E proclama: โ€œChi accoglie questo bambino accoglie meโ€ (Mc 9, 37).

Per salvarci, Dio non ha mandato una belva piรน potente di altre belve. Dio ha mandato un agnello perchรฉ condotto al macello. Cosรฌ le belve si manifestano nella loro veritร  e possono essere trasformate a loro volta in agnelli. Questo รจ il rovesciamento. Per cercare Dio non si tratta di condurre uno strano tipo di vita. Dio si trova nelle vicende comuni dellโ€™umanitร , anche se oscure e dolorose, perchรฉ lรฌ ha scelto di abitare.

La metafisica che non riesce a coincidere con il Bambino di Betlemme รจ falsa. E la dogmatica che non riesce a conformarsi con lโ€™essere bambini, cioรจ paidรญa, non serve alla vita della fede e della Chiesa (cf Mt 18,3). Potrebbe sembrare difficile da accettare ma invece รจ liberante: Dio sceglie di essere lโ€™ultimo e lโ€™agnello รจ sempre lโ€™ultimo.

Che cosa รจ tanto difficile da capire? Che Dio Padre manda il Figlio e il Figlio sarร  consegnato nelle vicende degli uomini e passerร  attraverso le vicende drammatiche, di mano in mano? Le mani del Padre diventano le mani dei perversi (cf Mc 14,36; 45-48), e, anche al rovescio, si accoglie il Figlio e si offre la propria vita a Dio attraverso lโ€™accoglienza delle vicende umane, nella carne lโ€™uno dellโ€™altro.

P. Marko Ivan Rupnik – Fonte

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 23 Settembre 2018 anche qui.

Il Figlio dell’uomo viene consegnato…

Mc 9, 30-37
Dal Vangelo secondoย Marco

30Partiti di lร , attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: ยซIl Figlio dellโ€™uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerร ยป. 32Essi perรฒ non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. 33Giunsero a Cafร rnao. Quando fu in casa, chiese loro: ยซDi che cosa stavate discutendo per la strada?ยป. 34Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse piรน grande. 35Sedutosi, chiamรฒ i Dodici e disse loro: ยซSe uno vuole essere il primo, sia lโ€™ultimo di tutti e il servitore di tuttiยป. 36E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: 37ยซChi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandatoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 23 – 29 Settembre 2018
  • Tempo Ordinario XXV
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO

Altri Articoli
Related

Liturgia della Parola in LIS di giovedรฌ 25 dicembre 2025

Le letture della Notte di Natale in LIS (Lingua...

Commento al Vangelo del 25 Dicembre 2025 โ€“ Sussidio Avvento CEI – Messa della Notte

ยซUn bambino รจ nato per noiยป (Is 9,1-6) Tutta la...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

padre Ezio Lorenzo Bono – Commento al Vangelo di lunedรฌ 22 dicembre 2025

UN CANTO NEL GREMBO I. Cosa succede quando una donna...