
โReligione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre รจ questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondoโ (Gc 1,27). Lโesperienza di fede appare connessa al rapporto con lโorfano, la vedova, e con il povero. Sono queste le persone a cui Dio guarda con benevolenza. Egli รจ chinato a liberare Israele nella condizione di debolezza e di schiavitรน in Egitto. Lโesperienza della liberazione da Dio diviene riferimento di cammino per tutto il popolo: farsi testimone della presenza liberatrice, attuare rapporti nuovi di giustizia. Vivere un rapporto autentico con Dio rinvia ad attuare rapporti di cura e solidarietร con la vedova lโorfano e il forestiero. Nella lettera di Giacomo unโesortazione ritorna con insistenza: โChe giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere?โ i credenti sono chiamati a maturare unโattenzione particolare nei confronti dei poveri, e devono porre al centro della loro vita la parola della Scrittura: โAmerai il prossimo tuo come te stessoโ (Gc 2,8). Puรฒ esserci una fede morta perchรฉ privata di una traduzione nella prassi. Banco di prova della fede sta nella relazione con gli altri. Per Giacomo le โopereโ sono il germogliare di una fede che chiede di esprimersi in uno stile di rapporti e in una tensione di vita: lโinsistenza sulla dimensione comunitaria della vita cristiana costituisce il nucleo del messaggio di questo testo. Cโรจ insistenza su ambiti concreti della vita tra di essi lโuso dei beni e la solidarietร con i poveri contrastando una mentalitร di accumulo e di indifferenza verso situazioni di ingiustizia.
A metร del vangelo di Marco emerge la domanda fondamentale che attraversa ogni pagina: chi รจ Gesรน? Questa domanda รจ collocata in un preciso momento del vangelo: dopo gli entusiasmi provocati dai suoi gesti le folle restano deluse. Gesรน non corrisponde alle attese di un messia politico e nazionalistico: non risponde ai desideri di soluzione immediata dei problemi o di ribaltamento politico e non asseconda una religiositร delle osservanze e del privilegio. Il suo agire si pone in una linea diversa. Ai suoi propone la strada del servire in modo concreto coinvolgendo tutta lโesistenza: โIl Figlio dellโuomo non รจ venuto per essere servito ma per servire e dare la sua vita in riscatto di moltiโ. A questo punto le folle se ne vanno e Gesรน โsulla stradaโ interroga i discepoli per guidarli ad un incontro difficile e ed esigente: si scontra con la durezza di cuore che impedisce di fidarsi di lui. Solo lui puรฒ aprire gli occhi e guarire aprendo la strada a seguirlo. Solo la forza della risurrezione sarร il dono di una luce nuova e della scoperta che โegli vi precede in Galileaโ.
โChi dice la gente che io sia?โฆ E voi chi dite che io sia?โ Alla domanda Pietro risponde โTu sei il Cristo, cioรจ il messia, ma il problema che si apre รจ quale tipo di messia? Gesรน inizia a parlare ai suoi di un messia che segue la strada del servizio fino alla sofferenza per rimanere fedele allโannuncio della vicinanza di Dio che inaugura un mondo di rapporti nuovi. Ciรฒ contrasta radicalmente con le preoccupazioni di chi intende mantenere un potere politico o religioso.
โE cominciรฒ ad insegnar loro che il Figlio dellโuomo doveva molto soffrire ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitareโ.
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Probabilmente queste parole sono state cosรฌ elaborate dallโevangelista dopo la vicenda della passione e della risurrezione, ma rivelano la direzione della sua vita. La proposta della sua via che Gesรน presenta anche ai suoi come cammino da condividere non รจ quindi una prospettiva di affermazione e potere ma รจ quella del dono della vita nella fedeltร allโamore, e per rimanere fedele รจ disposto sino a morire vittima di una violenza ingiusta. Ciรฒ genera la reazione di Pietro e il conseguente rimprovero di Gesรน: โtu non pensi secondo Dio ma secondo gli uominiโ. Gesรน richiama Pietro a stare dietro di lui, a mettersi nella posizione del discepolo che deve seguire: โChi vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi seguaโฆ chi perderร la sua vita per causa mia e del vangelo, la salverร โ.
La croce non รจ innanzitutto luogo del dolore come certa pietร della sofferenza ha portato ad intendere, ma luogo in cui si manifesta come lโamore รจ lโultima parola. Eโ il segno di una vita vissuta sino alla fine come dono di sรฉ e servizio nellโamore.
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XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ Anno B
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- Colore liturgico: Verde
- Is 50, 5-9; Sal. 114; Gc 2, 14-18; Mc 8, 27-35
Tu sei il Cristo… Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 8, 27-35
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27Poi Gesรน partรฌ con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarรจa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: ยซLa gente, chi dice che io sia?ยป. 28Ed essi gli risposero: ยซGiovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profetiยป. 29Ed egli domandava loro: ยซMa voi, chi dite che io sia?ยป. Pietro gli rispose: ยซTu sei il Cristoยป. 30E ordinรฒ loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
31E cominciรฒ a insegnare loro che il Figlio dellโuomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. 32Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. 33Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverรฒ Pietro e disse: ยซVaโ dietro a me, Satana! Perchรฉ tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uominiยป.
34Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: ยซSe qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 35Perchรฉ chi vuole salvare la propria vita, la perderร ; ma chi perderร la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverร .
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 16 – 22 Settembre 2018
- Tempo Ordinario XXIV
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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