Commento al Vangelo di domenica 16 Settembre 2018 – p. Alessandro Cortesi op

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โ€œIl Signore Dio mi ha aperto lโ€™orecchio e io non ho opposto resistenza non mi sono tirato indietroโ€. Il servo di Jahwรจ, รจ figura centrale ed enigmatica al cuore del libro del Terzo Isaia profeta del tempo dellโ€™esilio: La sua รจ testimonianza di chi ascolta e segue la chiamata di Dio: โ€œIl Signore Dio mi ha aperto lโ€™orecchioโ€. Subisce disprezzo e persecuzione per la sua fedeltร  al Signore e per questo subisce rifiuto e persecuzione. Nella sofferenza vive fino in fondo una fiducia senza riserve: โ€œil Signore Dio mi assisteโ€ฆ รจ vicino chi mi rende giustiziaโ€. La presenza vicina del Dio vicino gli dร  la la forza per affrontare ingiustizia e violenza: โ€œHo presentato il mio dorso ai flagellatoriโ€ฆ non ho sottratto la faccia gli insulti e agli sputiโ€. Il servo puรฒ essere identificato con la figura di qualche profeta, nella singolaritร  di una testimonianza che diviene esempio, ma puรฒ anche essere interpretato come figura che rinvia allโ€™esperienza di tutto il popolo dโ€™Israele. Racchiude infatti un riferimento collettivo, al popolo che nellโ€™esilio vive la sofferenza ed รจ chiamato ad appoggiarsi a Dio che libera.

โ€œReligione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre รจ questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondoโ€ (Gc 1,27). Lโ€™esperienza di fede appare connessa al rapporto con lโ€™orfano, la vedova, e con il povero. Sono queste le persone a cui Dio guarda con benevolenza. Egli รจ chinato a liberare Israele nella condizione di debolezza e di schiavitรน in Egitto. Lโ€™esperienza della liberazione da Dio diviene riferimento di cammino per tutto il popolo: farsi testimone della presenza liberatrice, attuare rapporti nuovi di giustizia. Vivere un rapporto autentico con Dio rinvia ad attuare rapporti di cura e solidarietร  con la vedova lโ€™orfano e il forestiero. Nella lettera di Giacomo unโ€™esortazione ritorna con insistenza: โ€œChe giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere?โ€ i credenti sono chiamati a maturare unโ€™attenzione particolare nei confronti dei poveri, e devono porre al centro della loro vita la parola della Scrittura: โ€˜Amerai il prossimo tuo come te stessoโ€™ (Gc 2,8). Puรฒ esserci una fede morta perchรฉ privata di una traduzione nella prassi. Banco di prova della fede sta nella relazione con gli altri. Per Giacomo le โ€˜opereโ€™ sono il germogliare di una fede che chiede di esprimersi in uno stile di rapporti e in una tensione di vita: lโ€™insistenza sulla dimensione comunitaria della vita cristiana costituisce il nucleo del messaggio di questo testo. Cโ€™รจ insistenza su ambiti concreti della vita tra di essi lโ€™uso dei beni e la solidarietร  con i poveri contrastando una mentalitร  di accumulo e di indifferenza verso situazioni di ingiustizia.

A metร  del vangelo di Marco emerge la domanda fondamentale che attraversa ogni pagina: chi รจ Gesรน? Questa domanda รจ collocata in un preciso momento del vangelo: dopo gli entusiasmi provocati dai suoi gesti le folle restano deluse. Gesรน non corrisponde alle attese di un messia politico e nazionalistico: non risponde ai desideri di soluzione immediata dei problemi o di ribaltamento politico e non asseconda una religiositร  delle osservanze e del privilegio. Il suo agire si pone in una linea diversa. Ai suoi propone la strada del servire in modo concreto coinvolgendo tutta lโ€™esistenza: โ€œIl Figlio dellโ€™uomo non รจ venuto per essere servito ma per servire e dare la sua vita in riscatto di moltiโ€. A questo punto le folle se ne vanno e Gesรน โ€˜sulla stradaโ€™ interroga i discepoli per guidarli ad un incontro difficile e ed esigente: si scontra con la durezza di cuore che impedisce di fidarsi di lui. Solo lui puรฒ aprire gli occhi e guarire aprendo la strada a seguirlo. Solo la forza della risurrezione sarร  il dono di una luce nuova e della scoperta che โ€˜egli vi precede in Galileaโ€™.

โ€˜Chi dice la gente che io sia?โ€ฆ E voi chi dite che io sia?โ€™ Alla domanda Pietro risponde โ€œTu sei il Cristo, cioรจ il messia, ma il problema che si apre รจ quale tipo di messia? Gesรน inizia a parlare ai suoi di un messia che segue la strada del servizio fino alla sofferenza per rimanere fedele allโ€™annuncio della vicinanza di Dio che inaugura un mondo di rapporti nuovi. Ciรฒ contrasta radicalmente con le preoccupazioni di chi intende mantenere un potere politico o religioso.

โ€œE cominciรฒ ad insegnar loro che il Figlio dellโ€™uomo doveva molto soffrire ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitareโ€.

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Probabilmente queste parole sono state cosรฌ elaborate dallโ€™evangelista dopo la vicenda della passione e della risurrezione, ma rivelano la direzione della sua vita. La proposta della sua via che Gesรน presenta anche ai suoi come cammino da condividere non รจ quindi una prospettiva di affermazione e potere ma รจ quella del dono della vita nella fedeltร  allโ€™amore, e per rimanere fedele รจ disposto sino a morire vittima di una violenza ingiusta. Ciรฒ genera la reazione di Pietro e il conseguente rimprovero di Gesรน: โ€˜tu non pensi secondo Dio ma secondo gli uominiโ€™. Gesรน richiama Pietro a stare dietro di lui, a mettersi nella posizione del discepolo che deve seguire: โ€œChi vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi seguaโ€ฆ chi perderร  la sua vita per causa mia e del vangelo, la salverร โ€.

La croce non รจ innanzitutto luogo del dolore come certa pietร  della sofferenza ha portato ad intendere, ma luogo in cui si manifesta come lโ€™amore รจ lโ€™ultima parola. Eโ€™ il segno di una vita vissuta sino alla fine come dono di sรฉ e servizio nellโ€™amore.

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XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ Anno B

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Tu sei il Cristo… Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 8, 27-35
ย 
27Poi Gesรน partรฌ con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarรจa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: ยซLa gente, chi dice che io sia?ยป. 28Ed essi gli risposero: ยซGiovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profetiยป. 29Ed egli domandava loro: ยซMa voi, chi dite che io sia?ยป. Pietro gli rispose: ยซTu sei il Cristoยป. 30E ordinรฒ loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
31E cominciรฒ a insegnare loro che il Figlio dellโ€™uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. 32Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. 33Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverรฒ Pietro e disse: ยซVaโ€™ dietro a me, Satana! Perchรฉ tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uominiยป.
34Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: ยซSe qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 35Perchรฉ chi vuole salvare la propria vita, la perderร ; ma chi perderร  la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverร .

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 16 – 22 Settembre 2018
  • Tempo Ordinario XXIV
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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