Il Vangelo del giorno, 7 Settembre 2018 – Lc 5, 33-39

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Il commento al Vengelo del
7 Settembre 2018 su Lc 5, 33-39

Ventiduesima settimana del Tempo Ordinario – Anno II/B

  • Colore liturgico: VERDE
  • Periodo: Venerdรฌ
  • Il Santo di oggi:
  • Ritornello al Salmo Responsoriale:ย ย La salvezza dei giusti viene dal Signore
  • Letture del giorno: 1 Cor 4, 1-5; Sal 36; Lc 5, 33-39
  • Calendario Liturgico di Settembre
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 5, 33-39
Dal Vangelo secondoย Luca

In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesรน: ยซI discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere; cosรฌ pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!ยป.
Gesรน rispose loro: ยซPotete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo รจ con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarร  loro tolto: allora in quei giorni digiunerannoยป.
Diceva loro anche una parabola: ยซNessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherร  gli otri, si spanderร  e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perchรฉ dice: “Il vecchio รจ gradevole!” ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Fonte: LaSacraBibbia.net

Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini

Lo sposo, le nozze, il digiuno.

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Il digiuno, per noi, credenti in Cristo, รจ un gesto penitenziale e di espiazione, scandito da precisi momenti liturgici e affidato alla generositร  dei singoli. Digiunando intendiamo partecipare personalmente e comunitariamente alle sofferenze di Cristo per aggiungere quello che manca alla sua passione.

Digiuniamo anche per allenare il nostro spirito alle scelte migliori e ai decisi rifiuti delle tentazioni. Nei momenti di gioia siamo sollecitati ad esprimere tutta la nostra partecipazione: dobbiamo rallegrarci nel Signore per la sua presenza viva, per la sua risurrezione, per i suoi doni e le sue grazie.

Quando lo Sposo รจ presente e la festa delle nozze รจ in atto, noi, come invitati, dobbiamo doverosamente rallegrarci nel Signore. Non puรฒ essere quello il tempo del digiuno. La festa cristiana ha le sue preminenti motivazioni nella fede e mai soltanto negli eventi umani. La liturgia, quando รจ intensamente vissuta, ci unisce alla festa perenne del cielo facendoci ripercorrere i momenti della storia della nostra salvezza.

Cosรฌ accade che gioia e dolore, festa e lutto scandiscono la nostra vita fino all’approdo fanale, alle nozze eterne, alla pasqua finale, dove ยซNon ci sarร  piรน la morte, nรฉ lutto, nรฉ lamento, nรฉ affanno, perchรฉ le cose di prima sono passateยป. Gli apostoli sono con lo Sposo, con Cristo e non possono e non debbono digiunare. Verrร  anche per loro il momento della passione, della croce e allora lo sposo scomparirร  dai loro occhi.

Allora avranno sรฌ, motivo di digiunare e di rattristarsi.

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