Papa Francesco – Udienza Giubilare del 10 settembre 2016

1047

GIUBILEO STRAORDINARIO DELLA MISERICORDIA

PAPA FRANCESCO

UDIENZA GIUBILARE

Sabato, 10 settembre 2016

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””][powerpress][/box]

Misericordia e Redenzione

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Il brano che abbiamo ascoltato ci parla della misericordia di Dio che si attua nella Redenzione, cioè nella salvezza che ci è stata donata con il sangue del suo Figlio Gesù (cfr 1 Pt 1,18-21). La parola “redenzione” è poco usata, eppure è fondamentale perché indica la più radicale liberazione che Dio poteva compiere per noi, per tutta l’umanità e per l’intera creazione. Sembra che l’uomo di oggi non ami più pensare di essere liberato e salvato da un intervento di Dio; l’uomo di oggi si illude infatti della propria libertà come forza per ottenere tutto. Si vanta anche di questo. Ma in realtà non è così. Quante illusioni vengono vendute sotto il pretesto della libertà e quante nuove schiavitù si creano ai nostri giorni in nome di una falsa libertà! Tanti, tanti schiavi: “Io faccio questo perché voglio farlo, io prendo la droga perché mi piace, sono libero, io faccio quell’altro”. Sono schiavi! Diventano schiavi in nome della libertà. Tutti noi abbiamo visto persone del genere che alla fine finiscono per terra. Abbiamo bisogno che Dio ci liberi da ogni forma di indifferenza, di egoismo e di autosufficienza.

[ads2]Le parole dell’apostolo Pietro esprimono molto bene il senso del nuovo stato di vita a cui siamo chiamati. Facendosi uno di noi, il Signore Gesù non solo assume la nostra condizione umana, ma ci innalza alla possibilità di essere figli di Dio. Con la sua morte e risurrezione Gesù Cristo, Agnello senza macchia, ha vinto la morte e il peccato per liberarci dal loro dominio. Lui è l’Agnello che è stato sacrificato per noi, perché noi potessimo ricevere una nuova vita fatta di perdono, di amore e di gioia. Belle queste tre parole: perdono, amore e gioia. Tutto ciò che Lui ha assunto è stato anche redento, liberato e salvato. Certo, è vero che la vita ci mette alla prova e a volte soffriamo per questo. Tuttavia, in questi momenti siamo invitati a puntare lo sguardo su Gesù crocifisso che soffre per noi e con noi, come prova certa che Dio non ci abbandona. Non dimentichiamo mai, comunque, che nelle angustie e nelle persecuzioni, come nei dolori quotidiani siamo sempre liberati dalla mano misericordiosa di Dio che ci solleva a sé e ci conduce a una vita nuova.

L’amore di Dio è sconfinato: possiamo scoprire segni sempre nuovi che indicano la sua attenzione nei nostri confronti e soprattutto la sua volontà di raggiungerci e di precederci. Tutta la nostra vita, pur segnata dalla fragilità del peccato, è posta sotto lo sguardo di Dio che ci ama. Quante pagine della Sacra Scrittura ci parlano della presenza, della vicinanza e della tenerezza di Dio per ogni uomo, specialmente per i piccoli, i poveri e i tribolati! Dio ha una grande tenerezza, un grande amore per i piccoli, per i più deboli, per gli scartati della società. Più noi siamo nel bisogno, più il suo sguardo su di noi si riempie di misericordia. Egli prova una compassione pietosa nei nostri riguardi perché conosce le nostre debolezze. Conosce i nostri peccati e ci perdona; perdona sempre! È tanto buono, è tanto buono il nostro Padre.

Perciò, cari fratelli e sorelle, apriamoci a Lui, accogliamo la sua grazia! Perché, come dice il Salmo, «con il Signore è la misericordia / e grande è con lui la redenzione» (130,7).

Saluti:

[Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare quelli venuti dalla Repubblica Democratica del Congo e dalla Francia.
In questo Anno giubilare della Misericordia, vi invito ad avvicinarvi senza paura a Gesù. Accogliamo la sua grazia perché guarisca le nostre ferite, ci riconcili con i nostri fratelli e rinnovi le nostre vite nella pace e nella gioia dei figli di Dio.]

[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Botswana, Sud Africa, Filippine e Stati Uniti d’America. Durante la vostra visita alla Città eterna, si rinnovi e rinforzi la vostra fede in Cristo crocifisso e risorto. Dio vi riempia della sua misericordia riconciliante e tenera. Dio vi benedica tutti!]

[Rivolgo un cordiale saluto a tutti i pellegrini di lingua tedesca. Cristo vi dona la vera libertà e vi rende figli di Dio. Siate testimoni di questo dono della redenzione e della nuova vita nel Signore. Vi auguro un buon soggiorno a Roma. Dio vi benedica.]

[Carissimi pellegrini di lingua portoghese, benvenuti! Nel salutarvi tutti, specialmente i fedeli di Uberaba, vi auguro che niente e nessuno possa impedirvi di vivere e crescere nell’amicizia di Dio; lasciate invece che il suo amore sempre vi rigeneri come figli e vi riconcili con Lui e con i fratelli. Scenda su di voi e sulle vostre famiglie l’abbondanza delle sue benedizioni.]

[Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, non dimentichiamo mai che Dio prova una compassione pietosa nei nostri riguardi perché conosce le nostre debolezze, perciò, apriamoci a Lui e accogliamo la sua grazia! Il Signore vi benedica!]

[Saluto cordialmente tutti i polacchi qui presenti. Fratelli e sorelle, l’odierna udienza giubilare ci fa presente che nelle nostre difficolta, nelle nostre angustie e nei dolori, non siamo soli. Vicino a noi c’è sempre Dio Redentore, che ci rafforza e ci sostiene con la sua Parola; ci libera dal peccato, ci solleva verso di Lui e ci conduce a una vita nuova. Abbiamo sempre fiducia nella Sua misericordia. Benedico di cuore voi tutti.]

[Do il benvenuto ai fedeli della Repubblica Ceca qui convenuti per il pellegrinaggio nazionale in occasione del Giubileo della misericordia. Sono lieto di accogliere il Cardinal Miloslav VLK, i Vescovi e le Autorità della nazione e vi ringrazio per il dono della statua in pietra di Sant’Agnese di Boemia. Cari fratelli e sorelle, vi auguro di vivere con fede questo Giubileo riscoprendo la bellezza della pratica delle opere di misericordia, manifestazione concreta dell’amore di Dio per ciascuno dei suoi figli. Portate il mio saluto ai vostri connazionali e, mentre vi chiedo di continuare a pregare per me, di cuore imparto a voi e alle vostre famiglie la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!]

[Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini della Romania accompagnati da alcuni Vescovi in Pellegrinaggio a Roma per l’Anno Santo della Misericordia. Cari fratelli e sorelle, operare la misericordia vuol dire servire la vita e la comunione. Ognuno di noi può essere lievito di vita e strumento di comunione nella propria famiglia, nel lavoro, nella parrocchia e nei gruppi di appartenenza. Vi invito ad essere nel quotidiano un segno visibile della misericordia di Dio che non vuole lasciare nessuno nella solitudine e nel bisogno. Rafforzati dalla preghiera e dalle opere di carità, andiamo avanti insieme con tutti i cristiani sul cammino verso l’unità. Benedico di cuore voi e le vostre famiglie. Conto sulle vostre preghiere per me. Sia lodato Gesù Cristo!]

* * *

Un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana!

Il mio pensiero va anzitutto al Servizio Nazionale della Protezione Civile che oggi doveva essere presente, e che ha annullato la partecipazione per continuare la preziosa opera di soccorso e assistenza alle popolazioni colpite dal terremoto il 24 agosto scorso. Li ringrazio per la dedizione e il generoso aiuto offerto in questi giorni! Grazie fratelli e sorelle!

Sono lieto di accogliere i fedeli di diverse Diocesi italiane: Crema, Lodi, Parma, Montepulciano-Chiusi-Pienza e Trapani, accompagnati dai rispettivi Pastori, come pure il pellegrinaggio promosso dai Padri Stimmatini e dalle Sorelle della Sacra Famiglia. Cari fratelli e sorelle, auspico che il passaggio della Porta Santa susciti in ciascuno il desiderio di diventare sempre più testimoni di misericordia per rendere le vostre comunità più ricche di fede e di spirito missionario. 

Un saluto speciale rivolgo ai ragazzi dell’Azione Cattolica riuniti per il Festival dei ragazzi. Vi incoraggio a proseguire nel cammino intrapreso coltivando sempre i valori dell’amore alla famiglia e del rispetto per il creato, la nostra casa comune. Saluto i partecipanti al Giubileo delle Università e dei Centri di ricerca, auspicando che l’insegnamento sia ricco di valori, per formare persone che sappiano far fruttificare i talenti che Dio ha loro affidato.

Saluto le Missionarie Catechiste di Gesù Redentore, l’Associazione Incontro Matrimoniale e vi ringrazio per tutto il bene che voi fate per aiutare le famiglie! Avanti! Saluto anche i membri di Federpesca. Esorto infine i giovani, gli ammalati e gli sposi novelli ad invocare con particolare intensità i Nomi di Gesù e di Maria affinché ci insegnino ad amare con piena dedizione Dio e il prossimo.

© Copyright – Libreria Editrice Vaticana