Visita del Santo Padre Francesco alla sede della FAO in Roma

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Questa mattina il Santo Padre Francesco si รจ recato in visita alla sede della FAO in Roma in occasione della 2ยช Conferenza Internazionale sulla Nutrizione (19-21 novembre 2014).
Alle 10.45 il Papa รจ giunto al Palazzo della sede romana dellโ€™Organizzazione delle Nazioni Unite per lโ€™Alimentazione e lโ€™Agricoltura, accolto dal Direttore Generale della FAO, Prof. Josรฉ Graziano da Silva, dal Vice Direttore Generale dellโ€™OMS, dott. Oleg Chestnov e dallโ€™Osservatore Permanente della Santa Sede, S.E. Mons. Luigi Travaglino.
Nella Sala Plenaria del Palazzo della FAO, dopo il saluto del Direttore Generale Prof. Josรฉ Graziano da Silva, Papa Francesco ha rivolto ai presenti il seguente discorso:

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Signor Presidente,

Signore e Signori,

con sentimento di rispetto e apprezzamento mi presento oggi qui, alla Seconda Conferenza Internazionale sulla Nutrizione. La ringrazio, signor Presidente, per la calorosa accoglienza e per le parole di benvenuto. Saluto cordialmente il Direttore Generale della FAO, il professor Josรฉ Graziano da Silva, e il Direttore Generale dellโ€™OMS, la dottoressa Margaret Chan, e mi rallegro per la vostra decisione di riunire in questa Conferenza rappresentanti di Stati, istituzioni internazionali, organizzazioni della societร  civile, del mondo dellโ€™agricoltura e del settore privato, al fine di studiare insieme le forme dโ€™intervento per assicurare la nutrizione, cosรฌ come i cambiamenti necessari che si devono apportare alle strategie attuali. La totale unitร  di propositi e di azioni, ma soprattutto lo spirito di fratellanza, possono essere decisivi per soluzioni adeguate. La Chiesa, come voi sapete, cerca sempre di essere attenta e sollecita nei confronti di tutto ciรฒ che si riferisce al benessere spirituale e materiale delle persone, anzitutto di quanti vivono emarginati e sono esclusi, affinchรฉ siano garantite la loro sicurezza e la loro dignitร .

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1. I destini di ogni nazione sono piรน che mai collegati tra loro, come i membri di una stessa famiglia, che dipendono gli uni dagli altri. Ma viviamo in unโ€™epoca in cui i rapporti tra le nazioni sono troppo spesso rovinati dal sospetto reciproco, che a volte si tramuta in forme di aggressione bellica ed economica, mina lโ€™amicizia tra fratelli e rifiuta o scarta chi giร  รจ escluso. Lo sa bene chi manca del pane quotidiano e di un lavoro dignitoso. Questo รจ il quadro del mondo, in cui si devono riconoscere i limiti di impostazioni basate sulla sovranitร  di ognuno degli Stati, intesa come assoluta, e sugli interessi nazionali, condizionati spesso da ridotti gruppi di potere. Lo spiega bene la lettura della vostra agenda di lavoro volta a elaborare nuove norme, forme e maggiori impegni per nutrire il mondo. In questa prospettiva spero che, nella formulazione di tali impegni, gli Stati sโ€™ispirino alla convinzione che il diritto allโ€™alimentazione sarร  garantito solo se ci preoccupiamo del suo soggetto reale, vale a dire la persona che patisce gli effetti della fame e della denutrizione. Il soggetto reale!

Oggi si parla molto di diritti, dimenticando spesso i doveri; forse ci siamo preoccupati troppo poco di quanti soffrono la fame. รˆ inoltre doloroso constatare che la lotta contro la fame e la denutrizione viene ostacolata dalla “prioritร  del mercato”, e dalla “preminenza del guadagno”, che hanno ridotto gli alimenti a una merce qualsiasi, soggetta a speculazione, anche finanziaria. E mentre si parla di nuovi diritti, lโ€™affamato รจ lรฌ, allโ€™angolo della strada, e chiede diritto di cittadinanza, chiede di essere considerato nella sua condizione, di ricevere una sana alimentazione di base. Ci chiede dignitร , non elemosina.

2. Questi criteri non possono restare nel limbo della teoria. Le persone e i popoli esigono che si metta in pratica la giustizia; non solo la giustizia legale, ma anche quella contributiva e quella distributiva. Pertanto, i piani di sviluppo e il lavoro delle organizzazioni internazionali dovrebbero tener conto del desiderio, tanto frequente tra la gente comune, di vedere in ogni circostanza rispettati i diritti fondamentali della persona umana e, nel nostro caso, della persona che ha fame. Quando questo accadrร , anche gli interventi umanitari, le operazioni urgenti di aiuto e di sviluppo โ€“ quello vero, integrale โ€“ avranno maggiore impulso e daranno i frutti desiderati.

3. Lโ€™interesse per la produzione, la disponibilitร  di alimenti e lโ€™accesso ad essi, il cambiamento climatico, il commercio agricolo devono indubbiamente ispirare le regole e le misure tecniche, ma la prima preoccupazione deve essere la persona stessa, quanti mancano del nutrimento quotidiano e hanno smesso di pensare alla vita, ai rapporti familiari e sociali, e lottano solo per la sopravvivenza. Il Santo Papa Giovanni Paolo II, nellโ€™inaugurazione, in questa sala, della Prima Conferenza sulla Nutrizione, nel 1992, mise in guardia la comunitร  internazionale contro il rischio del “paradosso dellโ€™abbondanza”: cโ€™รจ cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e lโ€™uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi. Questo รจ il paradosso! Purtroppo questo “paradosso” continua a essere attuale. Ci sono pochi temi sui quali si sfoderano tanti sofismi come su quello della fame; e pochi argomenti tanto suscettibili di essere manipolati dai dati, dalle statistiche, dalle esigenze di sicurezza nazionale, dalla corruzione o da un richiamo doloroso alla crisi economica. Questa รจ la prima sfida che bisogna superare.

La seconda sfida che si deve affrontare รจ la mancanza di solidarietร . Una parola che abbiamo incosciamente il sospetto di dover togliere dal dizionario. Le nostre societร  sono caratterizzate da un crescente individualismo e dalla divisione; ciรฒ finisce col privare i piรน deboli di una vita degna e con il provocare rivolte contro le istituzioni. Quando manca la solidarietร  in un paese, ne risentono tutti. Di fatto, la solidarietร  รจ lโ€™atteggiamento che rende le persone capaci di andare incontro allโ€™altro e di fondare i propri rapporti reciproci su quel sentimento di fratellanza che va al di lร  delle differenze e dei limiti, e spinge a cercare insieme il bene comune.

Gli esseri umani, nella misura in cui prendono coscienza di essere parte responsabile del disegno della creazione, diventano capaci di rispettarsi reciprocamente, invece di combattere tra loro, danneggiando e impoverendo il pianeta. Anche agli Stati, concepiti come comunitร  di persone e di popoli, viene chiesto di agire di comune accordo, di essere disposti ad aiutarsi gli uni gli altri mediante i principi e le norme che il diritto internazionale mette a loro disposizione. Una fonte inesauribile dโ€™ispirazione รจ la legge naturale, iscritta nel cuore umano, che parla un linguaggio che tutti possono capire: amore, giustizia, pace, elementi inseparabili tra loro. Come le persone, anche gli Stati e le istituzioni internazionali sono chiamati ad accogliere e a coltivare questi valori, in uno spirito di dialogo e di ascolto reciproco. In tal modo, lโ€™obiettivo di nutrire la famiglia umana diventa realizzabile.

4. Ogni donna, uomo, bambino, anziano deve poter contare su queste garanzie dovunque. Ed รจ dovere di ogni Stato, attento al benessere dei suoi cittadini, sottoscriverle senza riserve, e preoccuparsi della loro applicazione. Ciรฒ richiede perseveranza e sostegno. La Chiesa cattolica cerca di offrire anche in questo campo il proprio contributo, mediante unโ€™attenzione costante alla vita dei poveri, dei bisognosi in ogni parte del pianeta; su questa stessa linea si muove il coinvolgimento attivo della Santa Sede nelle organizzazioni internazionali e con i suoi molteplici documenti e dichiarazioni. Sโ€™intende in tal modo contribuire a identificare e adottare i criteri che lo sviluppo di un sistema internazionale equo devono soddisfare. Sono criteri che, sul piano etico, si basano su pilastri come la veritร , la libertร , la giustizia e la solidarietร ; allo stesso tempo, in campo giuridico, questi stessi criteri includono la relazione tra il diritto allโ€™alimentazione e il diritto alla vita e a unโ€™esistenza degna, il diritto a essere tutelati dalla legge, non sempre vicina alla realtร  di chi soffre la fame, e lโ€™obbligo morale di condividere la ricchezza economica del mondo.

Se si crede al principio dellโ€™unitร  della famiglia umana, fondato sulla paternitร  di Dio Creatore, e alla fratellanza degli esseri umani, nessuna forma di pressione politica o economica che si serva della disponibilitร  di alimenti puรฒ essere accettabile. Pressione politica ed economica. E qui penso alla nostra sorella e madre terra, al Pianeta. Se siamo liberi da pressioni politiche ed economiche per custodirlo, per evitare che si autodistrugga. Abbiamo davanti Perรน e Francia, due conferenze che ci lanciano una sfida. Custodire il Pianeta. Ricordo una frase che ho sentito da un anziano, molti anni fa: “Dio perdona sempre, le offese, gli abusi; Dio sempre perdona. Gli uomini perdonano a volte. La terra non perdona mai! Custodire la sorella terra, la madre terra, affinchรฉ non risponda con la distruzione. Ma, soprattutto, nessun sistema di discriminazione, di fatto o di diritto, vincolato alla capacitร  di accesso al mercato degli alimenti, deve essere preso come modello delle azioni internazionali che si propongono di eliminare la fame.

Nel condividere queste riflessioni con voi, chiedo allโ€™Onnipotente, al Dio ricco di misericordia, di benedire tutti coloro che, con responsabilitร  diverse, si mettono al servizio di quanti soffrono la fame e sanno assisterli con gesti concreti di vicinanza. Prego anche affinchรฉ la comunitร  internazionale sappia ascoltare lโ€™appello di questa Conferenza e lo consideri unโ€™espressione della comune coscienza dellโ€™umanitร : dare da mangiare agli affamati per salvare la vita nel pianeta. Grazie.

Saluto del Santo Padre al Personale della FAO

Terminato il discorso, il Santo Padre Francesco ha lasciato la Sala Plenaria e nella “Green Room” del Palazzo ha incontrato il Personale della FAO. Di seguito riportiamo il testo del saluto che il Papa ha rivolto ai presenti:

Cari fratelli e sorelle,

sono lieto di incontrarmi con voi, che svolgete la vostra opera al servizio della FAO, questa importante Organizzazione delle Nazioni Unite. Vi saluto tutti con affetto ed auguro a ciascuno di vivere in armonia con quanti vi sono accanto in famiglia, e in ogni ambito in cui si svolge la vostra vita quotidiana. Mediante il vostro lavoro, spesso nascosto ma prezioso, voi venite a contatto con i vari eventi ordinari e straordinari finalizzati alla promozione delle politiche produttive nel settore agricolo e alla lotta alla malnutrizione. In particolare, avete la possibilitร  di accostare le problematiche e le sofferenze di quelle popolazioni che hanno il diritto di veder migliorare le loro condizioni di vita.

Vi ringrazio per il vostro servizio in questa realtร  internazionale, che si pone lโ€™obiettivo di ridurre la fame cronica e sviluppare in tutto il mondo i settori dellโ€™alimentazione e dellโ€™agricoltura. So che avete uno spirito di solidarietร  e di comprensione verso tutti e che sapete andare oltre le carte, per scorgere al di lร  di ogni pratica i volti spenti e le situazioni drammatiche di persone provate dalla fame e dalla sete. Lโ€™acqua non รจ gratis, come tante volte pensiamo. Sarร  il grave problema che puรฒ portarci ad una guerra. In ogni ambiente pubblico e istituzionale, soprattutto nel vostro, cโ€™รจ tanto bisogno di persone che si distinguano non soltanto per la professionalitร , ma anche per un senso spiccato di umanitร , di comprensione e di amore. Vi invito ad essere premurosi e solidali verso i piรน deboli, sullโ€™esempio di Gesรน che si รจ caricato delle sofferenze e dei mali dellโ€™umanitร , a non scoraggiarvi di fronte alle difficoltร , e ad essere sempre pronti a sostenervi gli uni gli altri e cosรฌ guardare al futuro con speranza. Il vostro lavoro nascosto guarda alle persone – uomini, donne, bambini, nonni, nonne โ€“ persone affamate. E, come ho detto recentemente, queste persone non ci chiedono altro che dignitร . Ci chiedono dignitร , non elemosina! Questo รจ il vostro lavoro: aiutare perchรฉ arrivi loro la dignitร . Vi assicuro la mia preghiera e chiedo a ciascuno di voi di pregare per me e per il mio servizio. Grazie!

Al termine, verso le 11.30, congedatosi dalle personalitร  che lo avevano accolto allโ€™arrivo, il Papa ha lasciato la sede della FAO ed รจ rientrato in Vaticano.

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