Cari fratelli e sorelle,
tra pochi giorni avrรฒ la gioia di essere tra voi, in Armenia. Giร da ora vi invito a pregare per questo viaggio apostolico.
Con lโaiuto di Dio vengo tra voi per compiere, come dice il motto del viaggio, una โvisita al primo paese cristianoโ. Vengo come pellegrino, in questo Anno Giubilare, per attingere alla sapienza antica del vostro popolo e abbeverarmi alle sorgenti della vostra fede, rocciosa come le vostre famose croci scolpite nella pietra.
[ads2]Vengo verso le mistiche alture dellโArmenia come vostro fratello, animato dal desiderio di vedere i vostri volti, di pregare insieme a voi e di condividere il dono dellโamicizia. La vostra storia e le vicende del vostro amato popolo suscitano in me ammirazione e dolore: ammirazione, perchรฉ avete trovato nella croce di Gesรน e nel vostro ingegno la forza di rialzarvi sempre, anche da sofferenze che sono tra le piรน terribili che lโumanitร ricordi; dolore, per le tragedie che i vostri padri hanno vissuto nella loro carne.
Ai ricordi dolorosi non permettiamo di impadronirsi del nostro cuore; anche di fronte ai ripetuti assalti del male, non arrendiamoci. Facciamo piuttosto come Noรจ, che dopo il diluvio non si stancรฒ di guardare verso il cielo e di liberare piรน volte la colomba, finchรฉ una volta essa ritornรฒ a lui, portando una tenera foglia di ulivo (Gen 8,11): era il segno che la vita poteva riprendere e la speranza doveva risorgere.
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Come servo del Vangelo e messaggero di pace desidero venire tra voi, per sostenere ogni sforzo sulla via della pace e condividere i nostri passi sul sentiero della riconciliazione, che genera la speranza.
I grandi santi del vostro popolo, specialmente il Dottore della Chiesa Gregorio di Narek, benedicano i nostri incontri, che aspetto con vivo desiderio. In particolare, attendo di riabbracciare il mio Fratello Karekin e, insieme con lui, dare rinnovato slancio al nostro cammino verso la piena unitร .
Lo scorso anno, da diversi Paesi, siete venuti a Roma, e presso la tomba di San Pietro abbiamo pregato tutti insieme. Ora vengo nella vostra terra benedetta per rafforzare la nostra comunione, avanzare sulla via della riconciliazione e lasciarci animare dalla speranza.
Grazie e a presto! Tsdesutiun! [a presto vederci]
