VISITA ALL’OSPEDALE DI ZIMPETO
SALUTO DEL SANTO PADRE
Maputo
Venerdรฌ, 6 settembre 2019
Cari fratelli e sorelle!
Grazie di cuore per lโaccoglienza calorosa e fraterna, e anche per le parole di Cacilda. Grazie per la tua vita e la tua testimonianza, espressione che questo Centro sanitario polivalente โSantโEgidioโ di Zimpeto รจ manifestazione dellโamore di Dio, sempre pronto a soffiare vita e speranza dove abbondano la morte e la sofferenza.
Saluto cordialmente le autoritร , gli operatori sanitari, i malati con le loro famiglie e tutti i presenti. Nel vedere con quanta competenza, professionalitร e amore curate e accogliete tanti malati, concretamente persone con AIDS/HIV, soprattutto donne e bambini, mi viene in mente la parabola del Buon Samaritano.
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Tutti quelli che sono passati da qui, tutti coloro che arrivano presi dalla disperazione e dallโangoscia somigliano a quell’uomo abbandonato al bordo della strada. E voi, qui, non siete passati a distanza, non avete proseguito per la vostra strada come avevano fatto altri (il levita e il sacerdote). Questo Centro ci mostra che c’รจ stato chi si รจ fermato e ha sentito compassione, chi non ha ceduto alla tentazione di dire โnon cโรจ niente da fareโ, โรจ impossibile combattere questa piagaโ e si รจ dato da fare con coraggio per cercare delle soluzioni. Voi, come ha detto Cacilda, avete ascoltato quel grido silenzioso, quasi impercettibile, di tante donne, di tante persone che vivevano nella vergogna, emarginate, giudicate da tutti. Ecco perchรฉ avete ampliato questa casa โ dove il Signore vive con coloro che si trovano al bordo della strada โ ai malati di cancro, di tubercolosi e a centinaia di persone malnutrite, in particolare bambini e giovani.
Cosรฌ tutte le persone che, a vari livelli, fanno parte di questa comunitร sanitaria diventano espressione del Cuore di Gesรน, in modo che nessuno pensi ยซche il loro grido sia caduto nel vuoto. [โฆ] [Sono] un segno di condivisione per quanti sono nel bisogno, per sentire la presenza attiva di un fratello e di una sorella. Non รจ un atto di delega ciรฒ di cui i poveri hanno bisogno, ma il coinvolgimento personale di quanti ascoltano il loro grido. La sollecitudine dei credenti non puรฒ limitarsi a una forma di assistenza โ pur necessaria e provvidenziale in un primo momento โ, ma richiede quella attenzione dโamore che onora lโaltro in quanto persona e cerca il suo beneยป (Messaggio per la II Giornata mondiale dei poveri, 18 novembre 2018, n. 3). Ascoltare questo grido vi ha portato a capire che il trattamento medico, sebbene necessario, non era sufficiente; perciรฒ avete considerato la problematica in tutta la sua integralitร per ridare dignitร alle donne e ai bambini, aiutandoli a progettare un futuro migliore.
In questo immenso campo, che si รจ venuto aprendo davanti a voi grazie al continuo ascoltare, avete anche sperimentato il vostro limite: la mancanza di mezzi di ogni genere. Il programma, che avete sviluppato e vi ha collegato con altri luoghi del mondo, รจ un esempio di umiltร per aver riconosciuto i vostri limiti, e di creativitร per il lavoro in rete. Lโimpegno gratuito e volontario di tante persone di diverse professioni che hanno fornito la loro preziosa collaborazione per formare operatori locali, contiene in sรฉ stesso un enorme valore umano ed evangelico.
Nello stesso tempo รจ meraviglioso vedere come questo ascolto dei piรน deboli dei poveri, i malati, ci mette in contatto con unโaltra parte fragile del mondo: penso ai ยซsintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nellโacqua, nellโaria e negli esseri viventi. Per questo, fra i poveri piรน abbandonati e maltrattati, cโรจ la nostra oppressa e devastata terra, che โgeme e soffre le doglie del partoโ (Rm 8,22)ยป (Enc. Laudato si’, 2). Come insegnano le sculture di arte makonde โ le cosidette ujamaa con varie figure aggrappate lโuna allโaltra in cui prevalgono lโunitร e la solidarietร sullโindividuo โ, dobbiamo renderci conto che siamo, tutti, parte di uno stesso tronco. Voi siete stati in grado di capirlo e questโascolto vi ha portato a cercare i mezzi sostenibili nella ricerca di energia, nonchรฉ nella raccolta e riserva di acqua; le vostre opzioni a basso impatto ambientale sono un modello virtuoso, un esempio da seguire vista lโurgenza imposta dal deterioramento del pianeta.
Il testo del Buon Samaritano termina con il ferito accompagnato alla locanda, parte del pagamento consegnato al locandiere e la promessa del rimanente al ritorno. Donne come Cacilda, i circa centomila bambini che possono scrivere una nuova pagina di storia liberi dallโHIV/AIDS e molte altre persone anonime che oggi sorridono perchรฉ sono state curate con dignitร nella loro dignitร , sono parte del pagamento che il Signore vi ha lasciato: presenze-dono, che, uscendo dallโincubo della malattia, senza nascondere la loro condizione, trasmettono speranza a molte persone; con quellโโio sognoโ contagiano tanti che hanno bisogno di essere raccolti dal bordo della strada. Lโaltra parte vi sarร retribuita dal Signore โquando Egli ritornerร โ, e questo deve riempirvi di gioia: quando noi ce ne andremo, quando voi ritornerete ai compiti quotidiani, quando nessuno vi applaudirร nรฉ loderร , continuate ad accogliere quelli che vengono, andate a cercare i feriti e gli sconfitti nelle periferie… Non dimentichiamo che i loro nomi, scritti nel cielo, hanno accanto unโiscrizione: questi sono i benedetti del Padre mio. Rinnovate gli sforzi, perchรฉ qui si possa continuare a โdare alla luceโ la speranza. Qui si dร alla luce la speranza.
Dio benedica voi, cari malati e familiari, e coloro che vi assistono con tanto affetto e vi incoraggiano ad andare avanti. Che Dio vi benedica.
