Alle ore 10.50 di questa mattina, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza una Delegazione della Chiesa Evangelica Luterana Tedesca.
Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto ai presenti allโincontro:
Discorso del Santo Padre
Caro Vescovo Ulrich,
cari amici,
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vi do il mio caloroso benvenuto, lieto della vostra presenza. La ringrazio di cuore, Vescovo Ulrich, per le parole che mi ha rivolto e che testimoniano il Suo impegno ecumenico. Saluto cordialmente anche gli altri rappresentanti del Comitato nazionale tedesco della Federazione Luterana Mondiale e della Chiesa unita evangelico-luterana della Germania, insieme ai loro ospiti.
Con gioia ricordo i momenti condivisi lo scorso anno in occasione della Commemorazione comune della Riforma. Giร il 31 ottobre 2016 ci eravamo incontrati a Lund per caratterizzare in spirito di comunione fraterna ciรฒ che, per le ferite del passato, avrebbe potuto invece suscitare polemiche e livore. Grati a Dio, abbiamo potuto constatare che i cinquecento anni di storia โ a volte molto dolorosa โ che ci hanno visti contrapposti e spesso in conflitto, hanno lasciato spazio, negli ultimi cinquantโanni, a una comunione crescente. Grazie allโopera dello Spirito, agli incontri fraterni, a gesti improntati alla logica del Vangelo piรน che alle strategie umane, nonchรฉ attraverso il dialogo ufficiale luterano-cattolico, รจ stato possibile superare vecchi pregiudizi da entrambe le parti. Con lโaiuto di Dio auspichiamo un avvenire proteso verso il superamento pieno delle divergenze. Dobbiamo andare avanti.
La Commemorazione comune della Riforma ci ha confermato che lโecumenismo continuerร a segnare il nostro cammino. Esso sta sempre piรน diventando una necessitร e un desiderio, come mostrano le varie preghiere in comune e i tanti incontri ecumenici che hanno avuto luogo lโanno scorso nel mondo. Non scordiamoci di partire dalla preghiera, perchรฉ non siano i progetti umani a indicare la strada, ma lo Spirito Santo: Egli solo apre la via e illumina i passi da compiere. Lo Spirito di amore non puรฒ che spingerci sui sentieri della caritร . Come cristiani, cattolici e luterani siamo chiamati anzitutto ad amarci ยซintensamente, di vero cuore, gli uni gli altriยป, perchรฉ ยซrigenerati per mezzo della parola di Dio viva ed eternaยป (1 Pt 1,22-23). Ma siamo anche chiamati ad alleviare insieme le miserie dei bisognosi e dei perseguitati. Le sofferenze di tanti fratelli oppressi a causa della fede in Gesรน sono anche un invito pressante a raggiungere una sempre piรน concreta e visibile unitร tra di noi. Lโecumenismo del sangue.
Sosteniamoci gli uni gli altri nel cammino, anche portando avanti il dialogo teologico. Nessun dialogo ecumenico puรฒ avanzare se rimaniamo fermi. Dobbiamo camminare, proseguire: non con la foga di correre in avanti per guadagnare traguardi ambiti, ma camminando insieme con pazienza, sotto lo sguardo di Dio. Alcuni temi, penso alla Chiesa, allโEucaristia e al ministero ecclesiale, meritano riflessioni puntuali e ben condivise. Lโecumenismo chiede anche di non essere elitario, ma di coinvolgere il piรน possibile tanti fratelli e sorelle nella fede, crescendo come comunitร di discepoli che pregano, amano e annunciano. ร su questa base che il dialogo ecumenico ci aiuterร a progredire, sotto la guida dello Spirito Santo, nella comprensione comune della rivelazione divina, che si approfondisce conoscendo e amando insieme il Signore Gesรน Cristo, perchรฉ ยซรจ in lui che abita corporalmente tutta la pienezza della divinitร ยป (Col 2,9) ed ยซรจ piaciuto a Dio [โฆ] che per mezzo di lui [โฆ] siano riconciliate tutte le coseยป (Col 1,19-20).
Che il Signore ci accompagni, perchรฉ il nostro essere cristiani sia piรน centrato in Lui e coraggioso nella missione; perchรฉ la cura pastorale si arricchisca di servizio e, nelle sue varie dimensioni, sia maggiormente intrisa di spirito ecumenico. Invoco su tutti voi la benedizione del Signore: scenda lo Spirito Santo e riunisca ciรฒ che รจ ancora diviso.
Sarebbe bello, alla fine di queste parole, pregare insieme il Padre Nostro: โVater Unserโฆโ.
