Alle ore 12.15 di oggi, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza Dirigenti e Atleti del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) in occasione del centenario della sua fondazione.
Pubblichiamo di seguito il discorso che il Santo Padre ha pronunciato nel corso dellโincontro:
Discorso del Santo Padre
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Cari amici del C.O.N.I.,
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rivolgo a tutti voi il mio saluto cordiale, e ringrazio il Presidente per le sue cortesi parole. Nella nostra epoca lo sport รจ di casa nella Chiesa, e questo incontro ne รจ la prova: festeggiamo insieme il vostro centenario, un anniversario importante per lo sport italiano.
Da cento anni il Comitato Olimpico Nazionale Italiano promuove, organizza, guida lo sport in Italia non solo in funzione di quel grande avvenimento planetario che sono le Olimpiadi moderne, ma anche valorizzandone la dimensione popolare, sociale, educativa e culturale. Lo fa ispirandosi ai principi-cardine della Carta Olimpica, che tra i suoi principali scopi pone la centralitร della persona, lo sviluppo armonico dellโuomo, la difesa della dignitร umana, e inoltre ยซquello di contribuire alla costruzione di un mondo migliore, senza guerre e tensioni, educando i giovani attraverso lo sport praticato senza discriminazioni di alcun genere โฆ in uno spirito di amicizia, solidarietร e lealtร ยป (Comitato Internazionale Olimpico, Carta Olimpica, 6).
Da sempre lo sport ha favorito un universalismo caratterizzato da fraternitร e amicizia tra i popoli, concordia e pace tra le nazioni; da rispetto, tolleranza, armonia delle diversitร . Ogni evento sportivo, soprattutto quello olimpico, dove si confrontano rappresentanti di nazioni con storie, culture, tradizioni, fedi e valori diversi, puรฒ diventare tramite di una forza ideale capace di aprire vie nuove, a volte insperate, nel superamento di conflitti causati dalla violazione dei diritti umani.
Il motto olimpico – “Citius, altius, fortius“-non รจ un incitamento alla supremazia di una nazione sullโaltra, di un popolo su un altro popolo, e nemmeno allโesclusione dei piรน deboli e dei meno tutelati, ma rappresenta la sfida a cui siamo chiamati tutti, non solo gli atleti: quella di assumere la fatica, il sacrificio, per raggiungere le mete importanti della vita, accettando i propri limiti senza lasciarsi bloccare da essi ma cercando di superarsi.
Vi invito a continuare su questa strada. Incoraggio il lavoro educativo che fate nelle scuole, come pure quello nel mondo del lavoro e della solidarietร , per favorire uno sport accessibile a tutti, attento ai piรน deboli e alla fasce piรน precarie della societร ; uno sport inclusivo delle persone con diverse disabilitร , degli stranieri, di chi vive nelle periferie e ha bisogno di spazi di incontro, socialitร , condivisione e gioco; uno sport non finalizzato allโutile, ma allo sviluppo della persona umana, con stile di gratuitร .
So che il C.O.N.I. per primo, imitato sempre piรน da altri Comitati nazionali, ha accolto nella sua organizzazione la figura del Cappellano Olimpico. ร una presenza amica che vuole manifestare la vicinanza della Chiesa anche nello stimolare negli sportivi un forte senso di agonismo spirituale .Infatti ci sono alcune parole tipiche dello sport che sono riferibili alla vita spirituale. Lo hanno capito anche i Santi che hanno saputo interpretare la passione, lโentusiasmo, la costanza, la determinazione, la sfida e il limite con lo sguardo proiettato verso un oltre, oltre sรฉ stessi verso lโorizzonte di Dio. San Paolo invita ad allenarsi ยซnella vera fede, perchรฉ lโesercizio fisico รจ utile a poco, mentre la vera fede รจ utile a tutto, portando con sรฉ la promessa della vita presente e di quella futuraยป (1 Tm 4,8).
Cari amici, vi auguro ogni bene per il vostro servizio. Auguri anche per la candidatura di Roma ad ospitare i Giochi Olimpici del 2024. Io non ci sarรฒ! Il Signore benedica tutti voi e le vostre famiglie. Per favore non dimenticate di pregare per me. Buon Natale!
