
Il film sottolinea un cammino certamente fisico, avventuroso, ma anche interiore; รจ un viaggio alla (ri)scoperta di se stessi, superando paure, tensioni e limiti umani. Obiettivo di Tracks รจ infatti quello di dipingere una sorta di epopea del viaggio in solitario, un cammino epico e disperato per ridare fiato al mito della conquista del West in versione oceanica. Spazi infiniti, disagi, privazioni: la regia coglie bene gli affanni, non altrettanto i propositi e i significati. C’รจ un solo momento nel quale esce dal viso sofferente di Robyn il pianto per una solitudine che sa di paura di fronte all’ignoto. Ma poi arrivano l’oceano, l’aria, il fotografo. E la vita ricomincia.ย
Opera interessante e coraggiosa, ben interpretata, che rischia solo di inciampare tra prevedibilitร e atmosfere mielose nel finale. Il diario alla fine conquista ed emoziona ma senza toccare vertici di metaforica capacitร descrittiva. Il film, dal punto di vista pastorale, รจ da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.ย
