Testimoni del risorto. Atti del corso annuale di formazione per i nuovi vescovi – 2015

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Il presente volume raccoglie gli atti del corso annuale di formazione per i nuovi Vescovi svoltosi a Roma tra il 7 e il 16 settembre 2015. L’intero materiale viene pubblicato con la speranza che possa contribuire alla costruzione, anzitutto nel corpo episcopale, di quella matura autocoscienza ecclesiale, continuamente auspicata da Papa Francesco, per saper annunciare e testimoniare con gioia l’Evangelo del Risorto alle persone del nostro tempo.

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Conferenza Stampa di presentazione degli Atti del corso annuale di formazione per i nuovi Vescovi โ€œTestimoni del Risortoโ€, 01.02.2016

Alle ore 11.30 di questa mattina, 1 febbraio 2016, nellโ€™Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, si รจ tenuta la conferenza stampa di presentazione degli Atti del corso annuale di formazione per i nuovi Vescovi โ€œTestimoni del Risortoโ€ (LEV, a cura della Congregazione per i Vescovi).

Sono intervenuti lโ€™Em.mo Card. Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi; S.E. Mons. Ilson de Jesus Montanari, Segretario della medesima Congregazione; S.E. Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto, Relatore del Corso.

Ne pubblichiamo di seguito gli interventi:

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Intervento del Card. Marc Ouellet, P.S.S.

Alcuni giorni fa, nella Messa mattutina a Santa Marta, Papa Francesco ha ribadito con forza che un Vescovo deve essere un testimone del Risorto ed un uomo di preghiera.

Due ovvie caratteristiche che emergono spesso dai suoi discorsi e che abbiamo messo a titolo degli Atti dellโ€™ultimo Convegno dei nuovi Vescovi che si รจ svolto nel settembre 2015.

Questa esperienza prende le mosse da lontano. Infatti, i Sinodi celebrati nei decenni scorsi hanno messo in evidenza come sia una necessitร  la formazione per tutti coloro che fanno parte della Chiesa: laici, sacerdoti, religiosi, religiose e anche i Vescovi.

In particolare, per questi ultimi lโ€™Esortazione Apostolica post Sinodale Pastores gregis al n. 24 dice: ยซCome per i sacerdoti e le persone di vita consacrata, anche per un Vescovo la formazione permanente รจ unโ€™esigenza intrinseca alla sua vocazione e missioneโ€ฆ I Padri sinodali hanno sottolineato lโ€™utilitร  di speciali corsi di formazione per i Vescovi, come i convegni annuali promossi dalla Congregazione per i Vescovi o da quella per lโ€™Evangelizzazione dei Popoli a favore dei Vescovi di recente ordinazione episcopaleยป.

Parimenti, il Direttorio per il Ministero Pastorale dei Vescovi al paragrafo n. 54, rifacendosi alla Pastores gregis, dice: ยซโ€ฆil Vescovo dovrร  sentire come proprio dovere quello di attivarsi personalmente per la costante formazione integraleโ€ฆ. Con particolare sollecitudine il Vescovo parteciperร , per quanto possibile, agli incontri di formazione organizzati dalle varie istanze ecclesiali: da quello che la Congregazione per i Vescovi organizza annualmente per i Presuli ordinati nellโ€™anno, a quelli organizzati dalle Conferenze Episcopali Nazionali o Regionali o dai Consigli internazionali di esseยป.

Alla luce di queste affermazioni la Congregazione per i Vescovi, dopo ponderato discernimento, diede avvio allโ€™esperienza del Corso di Formazione per i nuovi Vescovi. Il primo appuntamento, coordinato dallโ€™allora Prefetto, Card. Giovanni Battista Re, si tenne tra la fine di giugno e gli inizi di luglio del 2001. La prossima, dunque, sarร  la 16ma edizione.

Vescovi da tutte le parti del mondo convengono a Roma per questa iniziativa sotto il patrocinio della Congregazione per i Vescovi, in collaborazione con la Congregazione per le Chiese Orientali e, occasionalmente, con la Congregazione per lโ€™Evangelizzazione dei Popoli.

Significa che piรน di 1500 Vescovi sono stati iniziati alla loro missione pastorale attraverso questa esperienza di 8/9 giorni di convivenza, scambio fraterno, conferenze, discussioni e soprattutto incontro col Santo Padre e rappresentanti della Curia Romana oppure dellโ€™episcopato mondiale.

I contenuti condivisi in questo ambito formativo sono pubblicati in questo libro e messi a disposizione del pubblico, per ricevere eventualmente osservazioni e suggerimenti utili al miglioramento dellโ€™esperienza.

Non entro per il momento nella segnalazione dei diversi contributi che saranno riassunti da S.E. Mons. Ilson Montanari, Segretario della Congregazione per i Vescovi.

Mi preme invece comunicare che, sotto lโ€™influsso di papa Francesco, la Congregazione sโ€™impegna per sviluppare tra i Vescovi il concetto della formazione permanente di cui abbiamo tutti bisogno, giacchรฉ la grazia dellโ€™ordinazione, pur conferendo una capacitร  specifica pastorale, non toglie lโ€™obbligo di studiare, di pregare e di confrontarsi con lโ€™evoluzione della cultura.

In questo senso abbiamo cominciato lโ€™anno scorso ad invitare alcuni Vescovi di circa 5 anni di ministero a una pausa di riflessione e condivisione, con un cospicuo tempo di Esercizi Spirituali, con lโ€™aiuto dei Padri Gesuiti. Lโ€™iniziativa รจ stata apprezzata e profondamente vissuta da un primo gruppo di 10 Vescovi e, in tal senso, prospettiamo di accogliere piรน di una ventina di Presuli nel prossimo settembre.

Ovviamente, quanto ai numeri, lโ€™iniziativa significa poco, ma essa pretende di essere un simbolo di ciรฒ che si potrebbe e dovrebbe fare a livello continentale o nazionale.

Papa Francesco insegna ponendo gesti significativi, cosรฌ anche noi abbiamo preso lโ€™iniziativa nella speranza che ci sarร  un movimento accresciuto di formazione permanente dei Vescovi.

A fronte delle sfide del mondo attuale nel campo della comunicazione, dei diritti, della prevenzione degli abusi, della spiritualitร , non possiamo rimanere indietro nello sforzo di riforme e aggiornamento di strutture e prassi per essere allโ€™altezza di un mondo sempre piรน globalizzato.

Formazione permanente significa imparare a dialogare sempre piรน intensamente con i partner del nostro servizio pastorale. Anzitutto, Dio stesso che vuole non solo essere servito da funzionari competenti, ma anzitutto essere amato da amici fedeli e disposti a dare la vita per Lui.

Dialogare con il Popolo di Dio che attende di essere nutrito dalla Parola di Dio e promosso alla missione secondo il suo essere battezzato in Cristo e, quindi, inviato come Lui.

Dialogare con le altre Chiese in uno spirito di solidarietร  episcopale, ecumenica ed aperta alle sfide sociali, geopolitiche e culturali del momento presente.

Testimoni del Risorto significa tutto questo e non solo. Infatti, essere Vescovi oggigiorno รจ dedicarsi ad un ministero difficile, che non puรฒ essere vissuto se non in comunione gli uni con gli altri, grazie ad una consapevolezza profonda dellโ€™identitร  ecclesiale del pastore e di conseguenza del suo servizio alla comunione universale e particolare.

Dobbiamo essere grati a Dio per lโ€™esempio luminoso di Papa Francesco che riesce ad essere incisivo a livello universale ben oltre le frontiere della Chiesa e, allo stesso tempo, ad essere amato e ascoltato a livello delle Chiese locali. Il suo servizio รจ una scuola per i Vescovi che vedono in lui lโ€™esempio della conversione pastorale e missionaria di cui la Chiesa ha bisogno oggi per compiere la sua missione evangelizzatrice.

La Congregazione per i Vescovi รจ lieta di offrire a tutti Vescovi e al pubblico in generale il frutto di unโ€™esperienza formativa maturata, ma sempre aperta a futuri miglioramenti. Possa questo libro servire al dialogo attorno al ministero episcopale e alla ricerca di formule adeguate di formazione iniziale e permanente dei Vescovi.

Intervento di S.E. Mons. Ilson de Jesus Montanari

[ads2]Come anticipato dal Cardinale Prefetto, questo Corso di Formazione, di cui oggi pubblichiamo gli Atti, ha avuto origine ben sedici anni fa, con il precedente Prefetto, Cardinale Giovanni Battista Re e, al cambio della direzione del Dicastero, con il nuovo Prefetto, il Cardinale Marc Ouellet, lโ€™esperienza รจ continuata con lo stesso entusiasmo e vivacitร .

Lungo gli anni, il Corso ha sempre proposto tematiche strettamente inerenti al governo pastorale delle diocesi e, quindi, dellโ€™esercizio dei tre compiti fondamentali del Vescovo (santificare, insegnare e reggere la Chiesa), con il chiaro scopo di offrire un contributo effettivo al ministero episcopale e ai principali impegni, problemi e sfide che i Presuli sono chiamati ad affrontare nella loro missione pastorale.

I diversi Relatori che si sono susseguiti negli anni, sono stati scelti per la loro competenza nei diversi settori delle tematiche trattate. Sono cosรฌ intervenuti sia i Responsabili dei Dicasteri romani, che alcuni Vescovi residenziali, ricchi di esperienza pastorale. Un ampio spazio รจ stato dato anche ai Vescovi emeriti soprattutto nelle tematiche riguardanti il rapporto con i preti, la paternitร  e la vita spirituale del Vescovo.

In questi 16 anni il numero dei Vescovi partecipanti รจ sempre stato superiore alle 100 unitร , e dopo i primi incontri, la Congregazione per le Chiese Orientali si รจ unita allโ€™esperienza inviando i Vescovi di propria competenza. Questa presenza ha permesso di conoscere piรน da vicino la situazione di queste Chiese attualmente spesso in difficoltร  e in situazione di minoranza, per stringere con loro un rapporto di aiuto fraterno.

Le giornate del Simposio sono scandite dalla preghiera comunitaria: Liturgia delle Ore, Santa Messa, momenti di adorazione e, ultimamente, anche da una giornata di ritiro spirituale. Il ritmo delle conferenze, abbastanza intenso, รจ caratterizzato dalla riflessione comune accompagnata da domande di approfondimento e chiarimento.

Il programma ha inoltre sempre previsto dei โ€œCircoliโ€ linguistici, che hanno il compito di approfondire la conoscenza tra Vescovi e per uno scambio di riflessioni sulle tematiche trattate nelle Relazioni. Un ampio dibattito per Continenti avviene nei Circoli Continentali, presieduti da personalitร  di spicco nel contesto delle Chiese locali.

Lโ€™ambiente in cui, sin dallโ€™inizio, si svolge il Convegno, ovvero il Seminario dei Legionari di Cristo, ha garantito, con successo, il regolare svolgimento del Simposio nel corso degli anni.

Nel volume che oggi viene presentato, sono raccolti gli interventi dellโ€™ultima sessione, sia in forma di relazioni, tenute da qualificati esperti dell’area tematica sviluppata, che di omelie, pronunciate da alcuni tra i principali responsabili dei Dicasteri della Curia Romana durante le S. Eucaristie concelebrate in quei giorni.

Come precisato nella stessa prefazione del libro, l’itinerario proposto, di riflessione e condivisione, ha preso le mosse da due relazioni ecclesiologiche, dei Cardinali Ouellet e Muller, che hanno ancorato il senso dell’episcopato nel mistero di comunione che รจ la Chiesa, di cui il Vescovo รจ servitore, anzitutto perchรฉ chiamato a condividere, cum Petro e sub Petro, la responsabilitร  collegiale della successione apostolica.

Ci si รจ poi soffermati nella presa di coscienza, anche attraverso testimonianze esperienziali come quella dellโ€™Arcivescovo Cacucci, che poi sentiremo personalmente, delle varie articolazioni in cui si declina il ministero di comunione del Vescovo, inviato da Cristo a presiedere una Chiesa particolare: dalla cura del proprio presbiterio, a quella dell’intera famiglia del Popolo di Dio.

Sempre in un’ottica comunionale, un terzo momento รจ stato dedicato, sotto la guida del Cardinale Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, alla conoscenza della vita ecclesiale delle comunitร  di rito orientale e poi alla riflessione, condotta dal Cardinale Koch, Presidente del relativo Pontificio Consiglio, sul cammino di unitร  tra i cristiani di diversa confessione.

Dopo una sosta presso il Santuario mariano del Divino Amore, per un intensa giornata di preghiera e meditazione, facilitati dai suggerimenti spirituali del Vescovo Renato Corti, gli ultimi giorni hanno visto i Presuli cimentarsi con ambiti riferiti direttamente al governo delle diocesi: la gestione amministrativa โ€“ con il Cardinale Pell, l’applicazione della normativa canonica โ€“ con il Vescovo di Ibiza, Mons. Segura, l’utilizzo degli strumenti di comunicazione โ€“ con Mons. Paul Tighe, e da ultimo, con il Card. Tauran, la sfida del dialogo interreligioso nella diversitร  dei contesti culturali e sociali.

Al cuore di questa esperienza di comunione vi รจ stata la preghiera sulla tomba dell’Apostolo Pietro e l’incontro con il suo Successore, il Santo Padre Francesco, con cui i Vescovi hanno rinnovato quel vincolo di comunione sacramentale che, sulla pietra che รจ Cristo, tiene unita la Chiesa Cattolica diffusa su tutta la terra.

In questa raccolta dei vari contributi di questi giorni di formazione, oltre al discorso pronunciato dal Santo Padre ai Vescovi novelli, ci รจ sembrato opportuno inserire in appendice anche quello pronunciato dal Papa pochi giorni dopo ai Vescovi degli Stati Uniti. Entrambi i testi, infatti, a nostro umile parere, chiariscono molto bene lo stile del ministero pastorale che Francesco indica agli odierni Successori degli Apostoli.

In questo mondo frantumato, che richiede una vicinanza paziente, con attenzione agli stadi di crescita personale, il Papa invoca Pastori che vegliano sul loro popolo, centrati sullโ€™essenziale, realmente vicini alla gente attraversata da varie forme di sofferenza. Prima degli altri infatti, grazie alla scelta fatta dal Signore verso di loro tramite la chiamata al ministero, i Vescovi stessi hanno fatto esperienza della misericordia divina che li ha amati nonostante le loro fragilitร  e le loro debolezze, e che oggi li invia, come testimoni del Risorto, qualificati da un sincero atteggiamento di accoglienza e dialogo verso tutti, cominciando da quanti apparentemente sembrano piรน lontani.

Come accennava il Cardinale Prefetto, la scelta di pubblicare, per la prima volta, l’intero materiale del Corso di Formazione viene fatta con l’auspicio che possa contribuire alla costruzione, anzitutto nel corpo episcopale, di quella matura autocoscienza ecclesiale, continuamente auspicata da Papa Francesco, per saper annunciare e testimoniare con gioia l’Evangelo del Risorto alle persone del nostro tempo.

[00164-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Intervento di S.E. Mons. Francesco Cacucci

Quando sono stato nominato Vescovo, 29 anni orsono, non erano previsti convegni per i nuovi Vescovi. Per quanto utili, ritengo che non esistano, in ogni caso, corsi per imparare a โ€œfare il Vescovoโ€.

Devo perรฒ confidare (anche se oggi lโ€™etร  media delle nomine si รจ notevolmente innalzata), che lโ€™incontro con 125 nuovi Vescovi mi ha arricchito e mi ha richiamato lโ€™invito rivolto dallโ€™Apostolo Paolo a Timoteo: ยซti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che รจ in te mediante lโ€™imposizione delle mie maniยป (2Tim 1,6). Ho finora ordinato Vescovi quattro sacerdoti, e vi assicuro che nulla fa avvertire la pienezza della paternitร  episcopale quanto imporre le mani su nuovi successori degli Apostoli. Proprio come รจ accaduto allโ€™Apostolo Paolo. Non per nulla le sue Lettere rivolte ai suoi โ€œfigliโ€ Timoteo e Tito vibrano di particolare affetto e intensitร .

Incontrando questi nuovi fratelli nellโ€™episcopato, gli โ€œocchi della mia menteโ€ hanno contemplato una singolare โ€œcatena di maniโ€ che si estende nella storia. Dagli apostoli, attraverso una catena ininterrotta di imposizione di mani, arriviamo fino ad oggi, ai Vescovi di questo ultimo anno 2014-2015. La successione apostolica non consiste tanto in un semplice, meccanico avvicendamento di uomini ai posti di guida della Chiesa e nemmeno in una banale trasmissione di poteri. Eโ€™ la sopravvivenza degli Apostoli nei loro successori.

Le Lettere di San Paolo a Timoteo e a Tito, che sono chiamate ยซpastoraliยป, sono state per me una fonte di ispirazione nel rivolgermi ai nuovi fratelli nellโ€™episcopato, chiamati anchโ€™essi, in un ยซcontesto difficileยป, a una rinnovata vigilanza e al fedele esercizio della responsabilitร  pastorale.

Lโ€™esperienza mi suggerisce che la feconditร  del ministero del Vescovo dipende in misura rilevante dal suo rapporto con i preti. Eโ€™ un rapporto consolante e, al tempo stesso, faticoso.

รˆ necessario risalire al Seminario, perchรฉ la preoccupazione del numero dei sacerdoti non deve essere cattiva consigliera, soprattutto nel momento del discernimento vocazionale dei futuri preti da parte del Vescovo. Una โ€œprudenzaโ€ maggiore previene quelle difficoltร  che inevitabilmente possono deflagrare nella vita dei preti. Il Vescovo non puรฒ โ€œarrivare a tuttoโ€, ma soprattutto i primi mesi dallโ€™ingresso in diocesi devono vederlo privilegiare lโ€™incontro personale con tutti i presbiteri, senza eccezione.

Mi sembra di poter sottolineare che, in un tempo di super-attivismo e di frammentazione, il Vescovo รจ chiamato, oggi piรน che mai, a essere lโ€™uomo della sintesi e ad aiutare i โ€œfratelli e amiciโ€ preti a ricercare lโ€™essenziale.

Fonte di ispirazione รจ sempre lo โ€œstileโ€ di Gesรน con i suoi โ€œamiciโ€ apostoli.

Il Convegno delle Chiese Italiane, svoltosi a Firenze nel novembre scorso, ha ricevuto dal Santo Padre un incoraggiamento a vivere una โ€œsinodalitร โ€ effettiva. Camminare insieme (sinodo) con i sacerdoti, i consacrati, i laici, รจ una fatica, ma รจ lโ€™espressione dellโ€™amore, della comunione nella Chiesa. Verrebbe da dire con santโ€™Agostino che ยซquando si ama, anche la fatica รจ amataยป. Perciรฒ per essere โ€œTestimone del Risortoโ€ il Vescovo รจ chiamato ad essere uomo di preghiera, soprattutto di preghiera di intercessione.

Un richiamo infine, al tema difficile del rapporto autoritร -obbedienza.

Il dosaggio รจ molto difficile. In fondo lโ€™obbedienza, come realizzazione della fede, รจ una forma di rinuncia, perchรฉ รจ innanzitutto obbedienza a Dio, per poi diventare anche obbedienza reciproca. Perciรฒ soleva dire il Card. Siri: โ€œIl Vescovo รจ una moltiplicatissima obbedienzaโ€. Mi ritorna in mente unโ€™espressione del Vescovo che mi ha ordinato presbitero, durante unโ€™assemblea di clero colma di tensione: โ€œche sapete voi della solitudine di un Vescovo!โ€. Senza drammatizzare, il coraggio di rimanere โ€œsoliโ€ con Dio รจ un dono che viene dallโ€™Alto.

Allโ€™inizio del mio episcopato, ho avuto la grazia di partecipare in Belgio (a Malines) a un incontro informale di un ristretto numero di Vescovi di alcune grandi cittร  europee (tra gli altri i cardd. Martini, Lustiger, Vetter). Il leit-motiv della loro testimonianza evidenziava la gravitร  della responsabilitร  episcopale e la quasi โ€œimpossibilitร โ€ di rispondervi adeguatamente. Ne ho ricavato un senso di consolazione.

In un incontro confidenziale, il card. Basil Hume, Arcivescovo di Westminster, si domandava: come fa un vescovo a sopravvivere? La risposta: โ€œI do not Knowโ€, โ€œNon lo soโ€. Poi, analizzando i diversi momenti della giornata (e della vita), notava come il Signore viene realmente in nostro soccorso.

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