
“Il Dio delle Storie” scrive Sabrina Mori Carmignani nella prefazione” รจ un dio cercato, atteso, smarrito, persino dimenticato e mai posseduto”, un dio che “vede, scruta, osserva, prova immensa nostalgia, ma tra lui e l’uomo tornano a frapporsi immagini di una lontananza, o di un dissidio, che lo costringe a ritrarsi sempre piรน nei suoi cicli”. Ma non รจ mai vera ‘assenza’, tutt’altro; questo buon Dio resta insieme protagonista e ‘sfondo’ delle Storie: un protagonista molto discreto ma insostituibile, che sembra non comparire se non come motivazione ultima del narrare; e invece ‘sfondo’ onnipresente, perchรฉ la purezza di ascolto dei bambini sente quella presenza, come uno sguardo innocente e nuovo che sa ancora cogliere la freschezza del mondo e della vita.



