SETTIMA CATECHESI
LA CULTURA DELLA GIOIA
โAL VEDERLO RESTARONO STUPITIโ (LC 2,48)
Vergine e Madre Maria, tu che, mossa dallo Spirito,
hai accolto il Verbo della vita nella profonditร della tua umile fede, totalmente donata allโEterno,
aiutaci a dire il nostro โsรฌโ nellโurgenza, piรน imperiosa che mai, di far risuonare la Buona Notizia di Gesรน.
Tu, ricolma della presenza di Cristo, hai portato la gioia a Giovanni il Battista, facendolo esultare nel seno di sua madre.
Tu, trasalendo di giubilo, hai cantato le meraviglie del Signore.
Tu, che rimanesti ferma davanti alla Croce con una fede incrollabile, e ricevesti la gioiosa consolazione della risurrezione,
hai radunato i discepoli nellโattesa dello Spirito perchรฉ nascesse la Chiesa evangelizzatrice.
Ottienici ora un nuovo ardore di risorti per portare a tutti il Vangelo della vita che vince la morte.
Dacci la santa audacia di cercare nuove strade perchรฉ giunga a tutti il dono della bellezza che non si spegne.
Tu, Vergine dellโascolto e della contemplazione, madre dellโamore, sposa delle nozze eterne,
intercedi per la Chiesa, della quale sei lโicona purissima,
perchรฉ mai si rinchiuda e mai si fermi nella sua passione per instaurare il Regno.
Stella della nuova evangelizzazione,
aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione, del servizio, della fede ardente e generosa,
della giustizia e dellโamore verso i poveri,
perchรฉ la gioia del Vangelo giunga sino ai confini della terra e nessuna periferia sia priva della sua luce.
Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia per i piccoli, prega per noi.
Amen. Alleluia.
(Papa Francesco, Evangelii Gaudium 24 novembre 2013)
La gioia viene spesso intesa come il coronamento dei propri desideri, dei propri progetti, di ciรฒ che sta piรน a cuore, come se fosse giร scontato conoscere ciรฒ che veramente dร felicitร allโesistenza umana. La cultura attuale con la potenza dei mass- media riesce notevolmente ad inculcare nella mente e nel cuore di tutto il genere umano un modello di gioia che sembra essere valido per ogni essere umano di qualsiasi paese, tradizione ed etnia. Un esempio emblematico dei giorni nostri รจ il telefonino: non esiste oggi persona che non lo possieda; chi invece ancora non ce lโha รจ tutto teso nel desiderio di averlo quanto prima. In altre parole, in modo alquanto subdolo ma molto efficace si prospetta un modello di uomo che se vuole essere gioioso e pienamente inserito nelle relazioni sociali con gli altri, non puรฒ fare a meno di questo strumento tecnologico. Ma รจ proprio vero che lโuomo conosce bene cosa lo rende veramente felice? ร possibile che per avere la felicitร si debba lottare e faticare tanto per raggiungere un modello di vita che, alla fine, solo pochi nel mondo riescono ad ottenere?
Ancora una volta lโicona evangelica scelta come riferimento per queste catechesi offre quella luce per indirizzare la strada verso la gioia vera. La prima reazione emotiva che lโevangelista Luca racconta di Maria e Giuseppe, nel momento in cui trovano Gesรน seduto nel tempio a discutere con i maestri, รจ quella dello stupore, e non dellโangoscia o della rabbia o di altri sentimenti negativi, che sono anchโessi giustificabili per aver provato la paura di perderlo. Quel Bambino che Maria ha tenuto in grembo per nove mesi e che Giuseppe ha portato in Egitto per salvarlo dalle mani del re Erode, adesso compie un qualcosa per loro di inaspettato e di sorprendente. La loro profonda meraviglia infonde nei loro cuori una gioia che non รจ facile descrivere, forse ne puรฒ dare una idea ciรฒ quando si prova nella vita il dono di un qualcosa che va al di lร delle proprie aspettative e dei propri desideri. La gioia, quella vera, รจ sempre inaspettata, sorprende e allarga il cuore verso orizzonti infiniti. Invece, la gioia, quella desiderata e cercata, una volta raggiunta, chiude il cuore umano dentro i limiti dei propri desideri e spinge ancora verso altre aspirazioni non soddisfatte. Gioisce veramente non chi raggiunge la gioia progettata, ma chi si fa raggiungere dalla gioia mai pensata. Non a caso proprio la prima parola, il saluto dellโarcangelo Gabriele a Maria al momento dellโannunciazione, tradotto per tanto tempo con โAveโ o โSalveโ, รจ invece โRallegratiโ.
Alla giovane promessa sposa di Nazaret, tutta intenta alla realizzazione del suo sogno di amore con Giuseppe, viene annunziato un qualcosa di inimmaginabile, che cambia radicalmente i suoi progetti, eppure lโangelo le comunica subito che questo annuncio รจ per lei motivo di grande gioia. La gioia autentica stravolge sempre i propri progetti per proiettare al di lร delle anguste aspirazioni umane. Questo รจ uno dei motivi fondamentali per cui spesso si guarda il messaggio cristiano con grande sospetto, come se fosse nemico della felicitร umana. ยซร una convinzione della Chiesa che molte volte รจ stata rifiutata, come se fosse nemica della felicitร umana. Benedetto XVI ha raccolto questo interrogativo con grande chiarezza: โLa Chiesa con i suoi comandamenti e divieti non ci rende forse amara la cosa piรน bella della vita? Non innalza forse cartelli di divieto proprio lร dove la gioia, predisposta per noi dal Creatore, ci offre una felicitร che ci fa pregustare qualcosa del Divino?โ. Ma egli rispondeva che, seppure non sono mancati nel cristianesimo esagerazioni o ascetismi deviati, lโinsegnamento ufficiale della Chiesa, fedele alle Scritture, non ha rifiutato โlโeros come tale, ma ha dichiarato guerra al suo stravolgimento distruttore, poichรฉ la falsa divinizzazione dellโeros […] lo priva della sua dignitร , lo disumanizzaโยป (Al 147).
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Dio non รจ affatto nemico della gioia dellโuomo, anzi desidera ancor piรน della creatura umana di donarle una sovrabbondanza di gioia, che riguarda ogni singolo elemento della sua umanitร , anche lโelemento spesso ritenuto fuorviante dalla vera gioia, quello erotico. Il vero nemico del piacere sessuale, come comunemente si pensa, non รจ affatto Dio o il Vangelo o la Chiesa. ร lโuomo stesso che, con la sua debolezza causata dal peccato originale, disumanizza quanto di bello e di meraviglioso il Creatore gli ha donato. Per orientare alla vera gioia bisogna anche partire dal proprio corpo e dal linguaggio iscritto in esso. In Amoris laetitia Papa Francesco dona a tutti indicazioni molto concrete e profetiche:
ยซLโeducazione dellโemotivitร e dellโistinto รจ necessaria, e a tal fine a volte รจ indispensabile porsi qualche limite. Lโeccesso, la mancanza di controllo, lโossessione per un solo tipo di piaceri, finiscono per debilitare e far ammalare lo stesso piacere, e danneggiano la vita della famiglia. In realtร si puรฒ compiere un bel cammino con le passioni, il che significa orientarle sempre piรน in un progetto di autodonazione e di piena realizzazione di sรฉ che arricchisce le relazioni interpersonali in seno alla famiglia. Non implica rinunciare ad istanti di intensa gioia, ma assumerli in un intreccio con altri momenti di generosa dedizione, di speranza paziente, di inevitabile stanchezza, di sforzo per un ideale. La vita in famiglia รจ tutto questo e merita di essere vissuta interamenteยป (Al 148). Compito primario della Chiesa รจ allora annunciare proprio lโEvangelii gaudium (titolo della prima esortazione apostolica del Papa), perchรฉ solo il Vangelo rivela la gioia vera ed educa il cuore dellโuomo alla gioia stessa. ยซDio ama la gioia dellโessere umano, che Egli ha creato tutto โperchรฉ possiamo goderneโ (1 Tm 6,17). Lasciamo sgorgare la gioia di fronte alla sua tenerezza quando ci propone: โFiglio, trattati bene [โฆ]. Non privarti di un giorno feliceโ (Sir 14,11.14). Anche una coppia di coniugi risponde alla volontร di Dio seguendo questo invito biblico: โNel giorno lieto staโ allegroโ (Qo 7,14)ยป (Al 149).
Se il Vangelo svela allโuomo la gioia, la famiglia ne รจ la culla originaria. Come ogni matrimonio nasce per il grande desiderio dei giovani sposi di trovarvi pienezza di gioia, cosรฌ esso fallisce principalmente perchรฉ tale desiderio non viene soddisfatto. Paradossalmente tutti cercano gioia nel matrimonio, tutti si promettono con convinzione gioia nel matrimonio, ma molti con grande facilitร si trovano alla deriva con il naufragio del loro patto coniugale. Perchรฉ questi fallimenti matrimoniali sono sempre piรน frequenti? E si puรฒ dire che un matrimonio sia riuscito per il solo fatto che i coniugi siano stati fedeli sino alla fine anche se non hanno vissuto la loro relazione coniugale nella gioia dellโamore? In altre parole, nel matrimonio basta la sola fedeltร coniugale per vivere in pienezza il matrimonio oppure รจ essenziale soprattutto unโaltra fedeltร ben piรน profonda e radicale che dia gusto e sapore alla loro vita coniugale? Certamente oggi il numero di separazioni e divorzi รจ cresciuto in modo esageratamente esponenziale rispetto a qualche decennio fa, ma non รจ detto che i matrimoni del passato, perchรฉ durati โfinchรฉ morte non ci separiโ, siano tutti riusciti. Forse si รจ cosรฌ spiritualizzato e moralizzato il patto matrimoniale da offuscarne un elemento essenziale che sta alla sua origine.
ยซNel matrimonio รจ bene avere cura della gioia dellโamore. Quando la ricerca del piacere รจ ossessiva, rinchiude in un solo ambito e non permette di trovare altri tipi di soddisfazione. La gioia, invece, allarga la capacitร di godere e permette di trovare gusto in realtร varie, anche nelle fasi della vita in cui il piacere si spegne. Per questo san Tommaso diceva che si usa la parola โgioiaโ per riferirsi alla dilatazione dellโampiezza del cuore. La gioia matrimoniale, che si puรฒ vivere anche in mezzo al dolore, implica accettare che il matrimonio รจ una necessaria combinazione di gioie e di fatiche, di tensioni e di riposo, di sofferenze e di liberazioni, di soddisfazioni e di ricerche, di fastidi e di piaceri, sempre nel cammino dellโamicizia, che spinge gli sposi a prendersi cura lโuno dellโaltro: โprestandosi un mutuo aiuto e servizioโยป (Al 126).
Come, allora, custodire ed alimentare la gioia dellโamore nel lungo e spesso monotono ed insidioso scorrere della vita coniugale? Basta il solo impegno dei due coniugi? Basta la loro volontร e il loro sforzo per ravvivare la gioia nella loro relazione di amore? Questi sono gli errori frequenti che le coppie commettono facendo degenerare il loro rapporto in condizioni drammatiche e a volte paradossali. Non รจ una questione di volontร , ma di โspiritualitร della bellezzaโ che consente al coniuge di cogliere ed apprezzare ยซโlโalto valoreโ che ha lโaltro. La bellezza โ โlโalto valoreโ dellโaltro che non coincide con le sue attrattive fisiche o psicologiche โ ci permette di gustare la sacralitร della sua persona senza lโimperiosa necessitร di possederla. Nella societร dei consumi si impoverisce il senso estetico e cosรฌ si spegne la gioia. Tutto esiste per essere comprato, posseduto e consumato; anche le persone. La tenerezza, invece, รจ una manifestazione di questo amore che si libera dal desiderio egoistico di possesso egoistico. Ci porta a vibrare davanti a una persona con un immenso rispetto e con un certo timore di farle danno o di toglierle la sua libertร . Lโamore per lโaltro implica tale gusto di contemplare e apprezzare ciรฒ che รจ bello e sacro del suo essere personale, che esiste al di lร dei miei bisogni. Questo mi permette di ricercare il suo bene anche quando so che non puรฒ essere mio o quando รจ diventato fisicamente sgradevole, aggressivo o fastidioso. Perciรฒ, โdallโamore per cui a uno รจ gradita unโaltra persona dipende il fatto che le dia qualcosa gratisโ. Lโesperienza estetica dellโamore si esprime in quello sguardo che contempla lโaltro come un fine in sรฉ stesso, quandโanche sia malato, vecchio o privo di attrattive sensibili. Lo sguardo che apprezza ha unโimportanza enorme e lesinarlo produce di solito un danno. Quante cose fanno a volte i coniugi e i figli per essere considerati e tenuti in conto! Molte ferite e crisi hanno la loro origine nel momento in cui smettiamo di contemplarci. Questo รจ ciรฒ che esprimono alcune lamentele e proteste che si sentono nelle famiglie. โMio marito non mi guarda, sembra che per lui io sia invisibileโ. โPer favore, guardami quando ti parloโ. โMia moglie non mi guarda piรน, ora ha occhi solo per i figliโ. โA casa mia non interesso a nessuno e neppure mi vedono, come se non esistessiโ. Lโamore apre gli occhi e permette di vedere, al di lร di tutto, quanto vale un essere umanoยป (Al 127-128).
La gioia non รจ un elemento accessorio che dipende dalle condizioni di ogni singola famiglia. Essa รจ essenziale nellโidentitร della famiglia stessa. Quando la gioia manca, la famiglia o va in crisi oppure tira a campare. Occorre una vera e profonda spiritualitร perchรฉ ยซla gioia di tale amore contemplativo va coltivata. Dal momento che siamo fatti per amare, sappiamo che non esiste gioia maggiore che nel condividere un bene: โRegala e accetta regali, e divertitiโ (Sir 14,16). Le gioie piรน intense della vita nascono quando si puรฒ procurare la felicitร degli altri, in un anticipo del Cielo. Va ricordata la felice scena del film Il pranzo di Babette, dove la generosa cuoca riceve un abbraccio riconoscente e un elogio: โCome delizierai gli angeli!โ. ร dolce e consolante la gioia che deriva dal procurare diletto agli altri, di vederli godere. Tale gioia, effetto dellโamore fraterno, non รจ quella della vanitร di chi guarda sรฉ stesso, ma quella di chi ama e si compiace del bene dellโamato, che si riversa nellโaltro e diventa fecondo in luiยป (Al 129). Solo cosรฌ si rende possibile ciรฒ che la logica umana crede irrealizzabile, ovvero ยซla gioia si rinnova nel dolore. Come diceva santโAgostino, โquanto maggiore รจ stato il pericolo nella battaglia, tanto piรน intensa รจ la gioia nel trionfoโ. Dopo aver sofferto e combattuto uniti, i coniugi possono sperimentare che ne รจ valsa la pena, perchรฉ hanno ottenuto qualcosa di buono, hanno imparato qualcosa insieme, o perchรฉ possono maggiormente apprezzare quello che hanno. Poche gioie umane sono tanto profonde e festose come quando due persone che si amano hanno conquistato insieme qualcosa che รจ loro costato un grande sforzo condivisoยป (Al 130).
In Famiglia
Riflettiamo
- Tutti si sposano perchรฉ provano una grande gioia verso lโamato del cuore e perchรฉ desiderano con lui realizzare il sogno della loro vita che รจ la felicitร . Perchรฉ tutto questo, che รจ quanto mai scontato, non sempre si realizza?
- La gioia dellโamore nella vita coniugale e familiare รจ un ideale o una realtร ? Qual รจ lโideale irreale o quale il reale?
Viviamo
- La questione non รจ trovare la gioia ma educare alla vera gioia. In che senso bisogna educarsi alla vera gioia e come fare?
- Perchรฉ la crisi coniugale e familiare puรฒ diventare sorgente di una gioia grande dellโamore?
In Chiesa
Riflettiamo
- Come afferma spesso Papa Francesco, compito primario della Chiesa รจ annunciare lโEvangelii gaudium, perchรฉ solo il Vangelo rivela e dona la gioia vera al cuore dellโuomo. Non sempre tale annunzio รจ evidente. Perchรฉ?
- Oggi piรน che mai urge unโazione pastorale della Chiesa imbevuta di gioia. Che significa e come questo puรฒ realizzarsi nelle nostre comunitร cristiane?
Viviamo
- Oggi molti giovani hanno molta paura di sposarsi. Quale contributo puรฒ dare la Chiesa perchรฉ si possa riscoprire la gioia dellโamore consacrato nel sacramento del matrimonio?
- Quali proposte perchรฉ la Chiesa possa aiutare le famiglie a vivere e a sperimentare la vera gioia dellโamore?
