Scheda teologico-pastorale per la XXVII Giornata Mondiale del Malato

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Le parole del Vangelo โ€“ soprattutto quelle sferzanti โ€“ corrono il rischio di essere anestetizzate dallโ€™uso. Una eventualitร  che si presenta anche per il tema scelto per la Giornata Mondiale del Malato 2019, che si caratterizzerร  per la solenne celebrazione in India alla luce della gloriosa figura di Santa Teresa di Calcutta. Il concetto, o meglio, lโ€™imperativo della gratuitร  potrebbe sembrare talmente elementare da non richiedere grande sforzo di comprensione, raccomandando, come si potrebbe pensare a prima vista, la semplice disponibilitร  a non lucrare su ciรฒ che non abbiamo pagato, o comunque richiamando ad una generica equitร -solidarietร .

Ma, guardando il testo piรน da vicino e cercando di comprendere il contesto nel quale รจ collocato, si possono ricavare ricchezze a prima vista insospettate. ยซGratuitamente avete ricevuto, gratuitamente dateยป (Mt 10,8), espressione esclusiva dellโ€™evangelista Matteo, fa parte delle istruzioni che Gesรน impartisce ai suoi discepoli, a cominciare dai dodici, nel cosiddetto discorso missionario. La parola che si ripete โ€“ gratuitamente โ€“ dร  il tono alla missione. E da questa parola partiamo per cercare di comprendere ciรฒ che il Signore vuole dire anche a noi, per i nostri tempi.

Gratuitamente rende in italiano la parola greca dorean, la quale ha un significato preciso. รˆ la forma avverbiale del termine doreรก, tradotto con โ€œdono, regaloโ€. Lโ€™avverbio viene reso pertanto con i significati โ€œgratuitamente, in dono, immeritatamente, invanoโ€. Il termine โ€“ nella sua forma avverbiale โ€“ si registra 9 volte nel Nuovo Testamento. Il regalo o dono โ€“ doreรก โ€“ viene da Dio, e dunque impegna chi lo riceve ad accoglierlo secondo lโ€™intenzione del Donatore. Lo si comprende meglio guardando anche allโ€™uso del termine nel greco profano, dove doreรก mostra una caratterizzazione giuridica che comporta una sorta di investitura formale (โ€œdono onorifico, legato, feudo, regalo di nozzeโ€)1.

I discepoli di Gesรน hanno ricevuto dal Maestro una vera e propria investitura che li abilita a compiere le azioni descritte nella prima parte del versetto 10,8: ยซGuarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demรฒniยป e prima ancora il comando di annunciare il Regno di Dio: ยซStrada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli รจ vicinoยป. Nelle pagine precedenti al discorso missionario, lโ€™evangelista Matteo ci propone la figura di Gesรน che insegna e guarisce. Il comando del Maestro ai discepoli non รจ quindi una pretesa velleitaria e irrealizzabile, che manda alla ventura dei poveri idealisti col pallino del volontariato. Ma stabilisce sovranamente di associare i discepoli alla Sua stessa missione salvifica. Questo รจ essenzialmente il contenuto del dono (doreรก).

Prima di entrare nel vivo delle istruzioni missionarie, lโ€™evangelista presenta Gesรน che impartisce un ordine di chiamata, una ยซimperiosa convocazioneยป2, a cui fa seguito non una generica esortazione alla disponibilitร  verso il prossimo, ma il conferimento di un vero e proprio potere โ€“ exousia โ€“ con uno scopo preciso: scacciare gli spiriti impuri (i demรฒni) e guarire ogni malattia.

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Lโ€™azione compiuta da Gesรน nei confronti dei dodici discepoli non รจ un semplice invito โ€“ ancorchรฉ giร  ampiamente meritorio โ€“ a praticare lโ€™attenzione e la solidarietร  nei confronti della persona sofferente, come nel caso del buon samaritano. รˆ unโ€™autentica partecipazione al potere redentivo del Maestro di Nazaret. Di questo potere troviamo traccia allโ€™inizio del Vangelo di Marco (1,20-27), proprio in un caso di guarigione. Gesรน insegna di sabato nella sinagoga di Cafarnao e le sue parole vengono percepite come completamente diverse dalle altre, perchรฉ hanno autoritร  (exousia). La portata assolutamente originale dellโ€™autoritร -potere di Gesรน consiste nella perfetta corrispondenza fra la parola e lโ€™azione. Unโ€™originalitร , o meglio, una unicitร , che viene chiarita dal commento intimorito dei presenti alla guarigione dellโ€™indemoniato: ยซChe รจ mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autoritร  [exousia]. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!ยป (Mc 1,27).

Il potere di operare secondo la potenza di Dio che si รจ manifestata in Cristo Gesรน, quel potere testimoniato dal giudizio dei semplici โ€“ Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti! (Mc 7,37) โ€“ non puรฒ essere comprato e non puรฒ essere venduto. Lo si puรฒ solo accogliere gratuitamente ed allo stesso modo ridonarlo. Operando secondo lo spirito delle Beatitudini โ€“ modello di riferimento dellโ€™agire cristiano โ€“ il discepolo riceve da Gesรน una partecipazione alla Sua missione di guarigione e di liberazione giร  solo in forza del Battesimo. Il Sacerdozio ministeriale nel quale il Signore conferisce ai Suoi discepoli quella speciale exousia costituita dalla potestร  sacramentale, porta al massimo grado la responsabilitร  sulla gratuitร  e la disponibilitร  a operare nel senso del dono ricevuto. Quanto piรน grande รจ la forza del dono ricevuto โ€“ il potere di rendere partecipi i propri fratelli della Vita di Cristo presente nei sacramenti โ€“ tanto maggiore รจ la responsabilitร  di far fruttare piรน largamente i talenti ricevuti.

La storia della Chiesa ci restituisce tante figure di cristiani โ€“ fra i tanti vengono in mente san Filippo Neri o san Camillo de Lellis โ€“ che hanno vissuto in modo eroico lโ€™urgenza della dedizione al Cristo sofferente presente nei poveri, nei malati, negli abbandonati. La cura dei malati costituisce un punto fermo della storia cristiana, tanto da offrire perfino archetipi letterari, come mostra efficacemente il personaggio di Fraโ€™ Cristoforo fra gli appestati di manzoniana memoria. Quel che rimane di questa storia non รจ un nostalgico riferimento al passato, ma una presenza viva ed efficace che si realizza in ogni luogo dove i cristiani si trovano ad operare, anche in condizioni-limite, come accade nelle nazioni con gravi carenze di sviluppo e di sicurezza.

La vita di Madre Teresa di Calcutta (1910-1997), canonizzata da Papa Francesco il 4 settembre del 2016, sta lรฌ a testimoniare che รจ possibile compiere lโ€™opera di liberazione dal male che inizia col prendersi cura dellโ€™altro.

ยซMadre Teresa โ€“ ha detto Papa Francesco nellโ€™omelia per la canonizzazione โ€“ in tutta la sua esistenza, รจ stata generosa dispensatrice della misericordia divina, rendendosi a tutti disponibile attraverso lโ€™accoglienza e la difesa della vita umana, quella non nata e quella abbandonata e scartata. Si รจ impegnata in difesa della vita proclamando incessantemente che โ€œchi non รจ ancora nato รจ il piรน debole, il piรน piccolo, il piรน miseroโ€. Si รจ chinata sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade, riconoscendo la dignitร  che Dio aveva loro dato; ha fatto sentire la sua voce ai potenti della terra, perchรฉ riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini โ€“ dinanzi ai crimini! โ€“ della povertร  creata da loro stessi. La misericordia รจ stata per lei il โ€œsaleโ€ che dava sapore a ogni sua opera, e la โ€œluceโ€ che rischiarava le tenebre di quanti non avevano piรน neppure lacrime per piangere la loro povertร  e sofferenza. [โ€ฆ] La sua missione nelle periferie delle cittร  e nelle periferie esistenziali permane ai nostri giorni come testimonianza eloquente della vicinanza di Dio ai piรน poveri tra i poveriโ€ฆ Questa instancabile operatrice di misericordia ci aiuti a capire sempre piรน che lโ€™unico nostro criterio di azione รจ lโ€™amore gratuito, libero da ogni ideologia e da ogni vincolo e riversato verso tutti senza distinzione di lingua, cultura, razza o religione. Madre Teresa amava dire: โ€œForse non parlo la loro lingua, ma posso sorridereโ€. Portiamo nel cuore il suo sorriso e doniamolo a quanti incontriamo nel nostro cammino, specialmente a quanti soffrono. Apriremo cosรฌ orizzonti di gioia e di speranza a tanta umanitร  sfiduciata e bisognosa di comprensione e di tenerezzaยป3.

Anche nelle nostre realtร  contemporanee, nelle strutture sanitarie orientate alla cura del malato, la presenza degli operatori pastorali nelle loro piรน diverse articolazioni โ€“ cappellani, consacrati, volontari โ€“ non deve perdere la capacitร  di testimoniare la qualitร  specifica della presenza cristiana, che si manifesta nella disponibilitร  a farsi prossimo di chiunque โ€“ dei malati, dei loro familiari, senza trascurare gli operatori sanitari che vivono e lavorano nel mondo della salute โ€“ per amore di Cristo. Questa capacitร  non si puรฒ ricercare come frutto di uno sforzo volontaristico. รˆ la presenza del Signore che chiama, che conferisce il dono, che sostiene nel servizio, a rendere possibile e duraturo un impegno delicato e paziente senza cercare ricompense e gratificazioni.

1 Balz G. Schneider, Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, Brescia, 2004, coll. 965-967.

2 Gnilka, Il Vangelo di Matteo, parte prima, Brescia, 1990, p. 519.

3 Papa Francesco, Omelia per la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, 4 settembre

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