FLORENCE MEDITERRANEAN MAYORSโ FORUM
VENERDI 25 FEBBRAIO 2022
PALAZZO VECCHIO, SALONE DEI CINQUECENTO
Saluto del Sindaco di Firenze Dario Nardella
Buongiorno a tutti e ben arrivati a Firenze,
รจ con una certa emozione e con orgoglio che ho lโonore di darvi il benvenuto nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, sede del nostro Comune e casa di tutti i fiorentini.
ร unโoccasione straordinaria: i sindaci delle piรน importanti cittร del Mediterraneo si ritrovano nella stessa cittร in un dialogo che continuerร sabato assieme ai vescovi della Conferenza Episcopale Italiana e di altri 19 Paesi di questโarea, in uno straordinario confronto fra laici e religiosi e che culminerร domenica mattina nellโincontro con Papa Francesco sempre qui a Palazzo Vecchio.
Non vi nego che quando abbiamo iniziato ad ideare questo Forum, non avrei immaginato che ciรฒ sarebbe stato concomitante con giornate decisive come quelle a cui stiamo assistendo. Le immagini che arrivano dallโUcraina ci rattristano e ci preoccupano fortemente e ora piรน che mai non vogliamo perdere la speranza che gli sforzi diplomatici messi in campo in questi giorni di tensione possano porre fine al piรน presto agli attacchi iniziati ieri.
Permettetemi di introdurre questi lavori con un saluto alla Cittร di Kiev, cittร che รจ unita a Firenze da cultura, arte e storia e da un gemellaggio siglato nel 1967, dallโallora Sindaco Bargellini
Chiedo a tutti voi di osservare un minuto di silenzio per le vittime di queste ore e per chiedere tutti insieme il cessate il fuoco immediato e ritornare alla diplomazia per un negoziato di pace a oltranza.
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Proprio lo scorso anno, in questo periodo, in questo Salone, accoglievamo una delegazione di Kiev, con il Sindaco Vitaliy Klitschko, che ci aveva fatto dono di una statua del poeta Taras Shevchenko riaffermando, proprio in quella sede, che dalla crisi pandemica saremmo usciti dall’emergenzaย attraverso la cultura e lโunione di popoli.
Ho molto pensato nelle ultime ore al paradosso di questi giorni. Nello stesso momento in cui navi di profughi sono ancora ferme nel Mediterraneo, con famiglie, donne, bambini, in attesa di un porto che liย accolga, proprio in quel Mare le portaerei della Russia, della Nato, dell’Europa e navi cariche di missili attendono in una strategia della tensione che speravamo la storia avesse ormai superato.
Per questo lโereditร straordinaria di Giorgio La Pira, che negli anni โ50 qui promosse per primo il dialogo interculturale e religioso tra le cittร del Mediterraneo, ci spinge da Firenze a rivolgere un appello corale e accorato di pace e democrazia per la vicina Ucraina e per tutti i territori minacciati da conflitti. Fermatevi! Chiediamo alla Russia di mettere fine a questa invasione e a questi attacchi. Fermate la guerra! Fermatela ora!
Proprio questa mattina ho inviato una lettera ai sindaci di Mosca e Kiev per chiedere loro di raccogliere questo nostro comune appello senza esitazione perchรฉ le cittร non hanno eserciti, ma sono fatte per vivere di pace e per la pace.ย Le cittร non costruiscono muri ma costruiscono ponti; i nostri porti sono fatti per promuovere scambi commerciali, culturali e per accogliere viaggiatori di tutto il mondo. Non so se lo hanno capito i governi, ma se si chiudono i porti si chiudono le nostre cittร .
Voglio rileggere con voi le parole di Giorgio La Pira, sindaco di Firenze nella metร del Novecento e membro dellโAssemblea Costituente della Repubblica Italiana. A lui si deve il primo incontro internazionale della storia tra i sindaci delle grandi capitali del mondo nel ottobre del 1955, in piena guerra fredda, in questo Salone. Mosca, Pechino, Filadelfia, Vienna…. Sempre La Pira, dopo lโincontro con il Re del Marocco, Maometto V, organizzรฒ il primo Colloquio Mediterraneo con lo stesso spirito che ci ritrova riuniti qui oggi:

โCooperare alla costruzione della pace nel Mediterraneo e nel mondo: ma come? – Si chiedeva La Pira – davanti ai colleghi sindaci – Per risolvere questo problema occorre una cosa: piazzare questo colloquio nel vasto quadro e nella vasta prospettiva della crisi storica attuale, una crisi che, come sappiamo, riguarda la storia umana in tutte le sue dimensioniโฆ
I nostri popoli e le nostre nazioni sono portatori di una civiltร che, grazie alla incorruttibilitร e alla universalitร dei suoi componenti essenziali, costituisce un messaggio di veritร , dโordine e di bene, valido per tutti i tempi, per tutti i popoli e per tutte le nazioni.โ
La riflessione di La Pira proseguiva poi ricordando che, ieri come oggi, noi rappresentiamo continenti, nazioni e lingue diverse, vissuti quotidiani diversi. Ma sono molte di piรน – e piรน solide e profonde – le cose che ci accomunano: penso alle nostre comuni radici abramitiche. Penso alla costruzione del pensiero greco ed arabo che si articola in una visione ordinata del mondo, che rappresenta lโessenza delle nostre civiltร . Penso infine alla strutturazione giuridica e politica elaborata dal pensiero romano.
Queste, dunque, le nostre radici comuni, di cui siamo fieri portatori; questa la nostra forza comune di Sindaci del Mediterraneo.
E come Sindaci, dobbiamo essere sempre consapevoli della straordinaria e crescente importanza assunta dalle cittร come attrici politiche ed istituzionali di assoluto rilievo sulla scena internazionale. In un mondo contraddistinto dalle difficoltร degli stati centrali a governare le sempre crescenti complessitร della globalizzazione, dovendo ricercare sempre il giusto equilibrio tra ideologia e politica reale, sta infatti alle cittร e a noi Sindaci il compito di lavorare assieme con spirito di collaborazione e pragmatismo, superando quella โragione di statoโ e quelle contrapposizioni che troppo spesso limitano le azioni delle nazioni.
Lโepoca che stiamo vivendo, care colleghe e colleghi, ci impone di essere coraggiosi, di assumerci la responsabilitร di intervenire nel dibattito internazionale e nei processi decisionali, diventando protagonisti veri ed attivi del dialogo mediterraneo. Dobbiamo perรฒ fra di noi sapere che questo spazio non ci verrร dato se non saremo noi i primi a credere alle enormi potenzialitร che le Cittร hanno nel contesto mondiale. Vi esorto dunque ad essere coraggiosi e consapevoli, del potere diplomatico di cui siamo detentori, anche sfruttando i preziosi momenti di dialogo di questi giorni, che Firenze mette a vostra disposizione, perchรฉ il dialogo sia proficuo, per fare emergere le vostre idee e poroposte.
Del resto, lo stesso La Pira diceva che occorreva โunire le cittร per unire le nazioniโ e dunque io credo che da Firenze dobbiamo oggi rinnovare il nostro impegno, consapevoli che il Mar Mediterraneo รจ storicamente stato crocevia di culture e puรฒ nuovamente svolgere un ruolo determinante di pace e sviluppo delle nazioni, attraverso, e grazie, alla cooperazione tra cittร e comunitร religiose.
Purtroppo, sempre di piรน, abbiamo la sensazione che lโEuropa, il piรน grande progetto politico di pace e di unitร scaturito dai drammi e dalle nefandezze della seconda guerra mondiale, stia smarrendo la consapevolezza della storia e della forza di questโarea geografica. Lโassenza politica, e perfino fisica, tra i vertici UE di una preoccupazione rispetto al futuro del Mediterraneoย รจ un fatto preoccupante. Senza una politica illuminata e un impegno concreto delle Istituzioni europee a favore dello sviluppo e della coesione delle Nazioni e dei popoli del Mediterraneo, lโEuropa sarร piรน debole e piรน divisa.
Di fronte ai problemi come le catastrofi ambientali, le migrazioni, le crisi politiche, le emergenze sanitarie, le diseguaglianze sociali che crescono chiedo con forza, anche in qualitร di presidente di Eurocities, associazione che racchiude piรน di 250 cittร europee con piรน di 250.000 abitanti, che lโEuropa non rimanga ferma o indifferente e si prenda a cuore quest’area; che si impegni insieme ai Sindaci a definire unโagenda per il Mediterraneo fatta di scadenze e impegni certi e verificabili con la previsione di adeguati investimenti economici.
Intanto occorre un piano immediato per affrontare l’emergenza umanitaria che sta scoppiando a causa della guerra in Ucraina.
Ciascuna delle nostre cittร ha monumenti riconosciuti dall’Unesco, che ringrazio per il supporto, e che proprio qui, a Firenze, a novembre, terrร un vertice a cinquanta anni della Convenzione per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale.
Come sapete, cari Sindaci, il Forum sarร articolato in quattro sessioni.
Nella prima sessione, che avrร inizio fra poco, discuteremo di come lo sviluppo di progetti e partnership culturali possa rappresentare unโopportunitร di crescita economico e sociale e di coesistenza pacifica. Ringrazio il Professor Romano Prodi che parlerร tra poco.l per progetto ambizioso che Palmira alla cultura e ai giovani del Mediterraneo.
Nella seconda sessione, nella tarda mattinata, parleremo di sicurezza sanitaria pubblica e protezione sociale. Ancora in troppe aree la crisi pandemica รจ ben lungi dallโessere superata, obiettivo del dibattito รจ discutere su quali strumenti le cittร possono mettere in campo per garantire un modello di tutela sanitaria a necessaria protezione dal covid-19 e programmazione della vaccinazione.
Nel pomeriggio, la terza sessione verterร sulla questione ambientale la crisi energetica. Gli incendi nella scorsa estate, le esondazioni, ci pongono davanti una domanda urgente. Molti gli aspetti di cui discutere, dalla siccitร e desertificazione, allโinquinamento ambientale e allo sviluppo sostenibile e alle questioni energetiche.
Infine, la quarta sessione verterร sulle politiche migratorie e sulle possibili azioni di cooperazione che le cittร possono mettere in campo per la protezione dei diritti umani fondamentali.
Questi i quattro assi lungo i quali si snoderanno le riflessioni dei prossimi giorni.
Ciascuna sessione sarร anticipata da uno speech di inquadramento. Invito ciascuno di voi a partecipare attivamente Successivamente si aprirร il dibattito tra noi sindaci, moderato da un giornalista. Chiedo pertanto a ciascuno di intervenire ed alimentare il dibattito. Solo attraverso la condivisione delle esperienze e delle visioni di ciascuno potremo veramente arricchire in maniera compiuta queste importanti giornate di confronto.
Non esitiamo a porre interrogativi e richieste. Mettiamoci in gioco con umiltร , risolutezza e desiderio di contribuire alla discussione. Diamo voce ai piรน di 50 milioni di abitanti che insieme rappresentiamo.
Obbiettivo dei nostri lavori come sapete, รจ arrivare ad un documento congiunto assieme ai vescovi del Convegno Mediterraneo frontiera di Pace, che si uniranno a noi in una sessione condivisa sabato mattina. Avete giร ricevuto una bozza di lavoro dalla quale partire per poter arrivare a una dichiarazione condivisa. Il nostro obiettivo รจ consegnare domenica la Dichiarazione di Firenze a Papa Francesco.
Non esitiamo a porre interrogativi e richieste. Sarร una grande opportunitร di dialogo per elaborare e promuovere progetti concreti di inclusione culturale, sociale ed economica, anche religiosa.
Eโ come se il Mar mediterraneo si ritrovasse qui a Firenze ma – mi dicono i miei concittadini – Firenze non ha il mare. Sรฌ, ma il Mediterraneo รจ luogo dello spirito, della cultura, della civiltร .
In questo Palazzo, che da sette secoli rappresenta la vita pubblica della Cittร e che costituisce il cuore del Rinascimento italiano ed europeo, sono insieme a noi gli affreschi del Vasari, le opere di Michelangelo, del Bronzino. La bellezza deve ispirarci.
Tutti noi abbiamo alle nostre spalle la forza delle nostra storia e della bellezza delle nostre cittร . Eโ una forza che non possiamo disperdere e che ci permette di costruire il futuro. Un futuro per i nostri giovani. Un futuro per le nostre comunitร . Un futuro fatto di civiltร e pace. Il futuro del Mediterraneo.
Grazie a tutti voi e buon lavoro.



