Il monumentale Salmo 89 (88) si volge in supplica in un momento politico difficile, in cui si rievocano la promessa dellโ€™Altissimo e la grandezza che ha concesso in passato al suo Popolo. La stabile lealtร  del Signore abbraccia eternamente la storia e soverchia la drammaticitร  del tempo presente: i doni della sua promessa sono irrevocabili.

Venendo ai versetti proposti dalla liturgia odierna, essi ricordano le parole di YHWH che tra il popolo scelse come re un fanciullo (ฤฃzr) anzichรฉ il guerriero Saul, oppure un aiuto (โ€˜ezer) o un diadema (nezer) per un guerriero.

Quel fanciullo, aiuto o diadema del guerriero che sia, รจ certamente il giovane/eletto David, sostenuto da YHWH. Re David riceve cosรฌ, anche personalmente, i titoli propri del Popolo di Israele, di cui YHWH รจ Padre: figlio adottivo di Dio, primogenito prediletto ed eccelso.

Allora parlasti in visione ai fedeli dicendo:
ยซNon un guerriero, un fanciullo
mi scelsi per re, un giovane
io volli innalzare dal popolo.

Ho trovato David, mio servo,
e io lo unsi col santo mio olio.
La mia mano rimarrร  su di lui,
il braccio mio sarร  la sua forza. [โ€ฆ]

Cosรฌ egli mi invocherร :
il Padre mio tu sei: mio Dio,
rupe della mia salvezza.
E io ne farรฒ il mio primogenito,
il piรน eccelso di tutti i re della terra.

ยซIo sarรฒ per lui un padre ed egli sarร  per me un figlioยป (2Samuele 7,14).

Fonte: Buttadentro, canale Telegram gestito da Piotr Zygulski

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