CEI Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
TILC Come l’acqua fresca ristora chi ha sete,
così la tua salvezza dà gioia al tuo popolo.
1Giovanni 5,4-6 Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità .
Marco 1,7-10 Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nà zaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba.Â
Alfonso M. de’ Liguori, MEDITAZIONE XVI. – Haurietis aquas in gaudio de fontibus Salvatoris.
Considera i quattro fonti di grazie che noi abbiamo in Gesù Cristo, contemplati da S. Bernardo.
– Il primo fonte è di misericordia, in cui noi possiamo lavarci di tutte le sozzure de’ nostri peccati. Questo fonte fu per noi formato dal Redentore colle sue lagrime e col suo sangue: Dilexit nos et lavit nos a peccatis nostris in sanguine suo (Ap. I, 5).Â
– Il secondo fonte è di pace e consolazione nelle nostre tribolazioni: Invoca me, dice Gesù Cristo, in die tribulationis (Ps. XLIX, 15), ed io ti consolerò. Qui sitit veniat ad me (Io. VII. 37). Chi ha sete delle vere consolazioni, anche in questa terra, venga da me, ch’io lo farò contento. Chi prova l’acque del mio amore, sdegnerà per sempre tutte le delizie del mondo: Qui autem biberit ex aqua quam ego dabo ei, non sitiet in aeternum (Io. IV, 13). E pienamente contento poi sarà quando entrerà nel regno de’ beati; poiché l’acqua della mia grazia dalla terra lo solleverà al cielo: Fiet in eo fons aquae salientis in vitam aeternam (Io. IV, 14). La pace che Dio dona alle anime che l’amano non è la pace che promette il mondo nei piaceri sensuali, che lasciano poi nell’anima più amarezza che pace; la pace che dona Dio avanza tutti i diletti de’ sensi: Pax Dei quae exsuperat omnem sensum. Beati coloro che desiderano questa fonte divina! Beati qui esuriunt et sitiunt iustitiam (Matth. V, 6).Â
– Il terzo fonte è di divozione. Oh come si rende divoto e pronto ad eseguire le divine voci e cresce sempre nelle virtù chi spesso medita quanto ha fatto Gesù Cristo per nostro amore! Egli sarà come l’albero piantato alla corrente dell’acque: Erit tamquam lignum quod plantatum est secus decursus aquarum (Ps. I, 3).Â
– Il quarto fonte è d’amore: In meditatione mea exardescet ignis (Ps. XXXVIII, 4). Chi medita i patimenti e l’ignominie di Gesù Cristo sofferte per amor nostro, non è possibile che non sentasi infiammato da quel beato fuoco ch’egli è venuto ad accendere in terra. Con ciò si rende troppo vero che chi si avvale di queste beate fonti che noi abbiamo in Gesù Cristo, ne trarrà sempre acque di gaudio e di salute: Haurietis aquas in gaudio de fontibus Salvatoris. (Meditaz. per li giorni dell’Avvento, 16)
don Marco Pratesi
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