Ricordiamoci cosa è il Mercoledì delle Ceneri

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Il Mercoledì delle Ceneri segna l’inizio della Quaresima, «momento favorevole» (cf. 2Cor 6,2) che il Signore offre alla sua Chiesa come tempo di grazia e di riconciliazione. L’antica prassi liturgica romana prevedeva che in questo giorno i penitenti indossassero l’abito penitenziale e fosse cosparso di cenere il loro capo; il rito dalla fine dell’XI secolo fu esteso a tutti i fedeli. La liturgia odierna inserisce l’austero segno delle ceneri nel contesto esistenziale del digiuno – peculiarità di questo giorno – e in quello rituale della celebrazione, dove l’ascolto della Parola e il nutrimento dell’Eucaristia suggellano l’inizio del cammino comunitario e personale di conversione pasquale.

Tale conversione inizia con l’accorata invocazione di misericordia da parte di tutto il popolo, che si riunisce per ritornare al Signore con tutto il cuore (I lettura); si fonda sulla certezza nuziale che, in Cristo, Dio continua ad offrire momenti favorevoli per riconciliare a sé l’umanità (II lettura); si realizza attraverso l’elemosina, la preghiera e il digiuno, compiuti nel segreto dinanzi al Padre che scruta e purifica il cuore (Vangelo).

MONIZIONE INTRODUTTIVA

Con la celebrazione odierna entriamo nel «momento favorevole» (cf. 2Cor 6,2) della Quaresima, durante la quale lo Spirito Santo ci purificherà e rinnoverà a immagine di Cristo crocifisso e risorto.

Al culmine di questo primo giorno penitenziale, santificato con il digiuno, la preghiera e la carità, ci accostiamo ora alla mensa del Pane della Parola e dell’Eucaristia perché, nutriti dal Signore, possiamo seguirlo con coraggio lungo il cammino della Pasqua e immergerci sempre di più nel mistero della sua vita.

Con il canto accogliamo i ministri e acclamiamo al Signore che ama tutte le creature e nulla disprezza di ciò che Egli ha creato.

INDICAZIONI RITUALI

  • Le ceneri possono essere sobriamente portate da alcuni ministri durante la processione introitale. Giunti in presbiterio, per l’intrinseco significato battesimale e penitenziale delle ceneri, si suggerisce di predisporle in un luogo visibile a tutti insieme al secchiello con l’acqua benedetta.
  • Per evidenziare come la Quaresima sia un tempo liturgico dedicato all’ascolto della Parola, è bene cantare il saluto al Vangelo e l’acclamazione, e la risposta del popolo al termine della proclamazione.
  • Come indicato per la Liturgia Eucaristica si può scegliere tra il Prefazio III o IV di Quaresima (cf. p. 71). Si suggerisce la Preghiera Eucaristica III. In alternativa, in considerazione dell’esortazione 2Cor 5,20-6,2 a lasciarsi riconciliare con Dio per mezzo di Cristo e ad accogliere il «momento favorevole della salvezza» si può fare uso della Preghiera Eucaristica della Riconciliazione I con il prefazio proprio (MR pp. 489-492), che riprende e rielabora in preghiera il tema apostolico: «Anche a noi, offri oggi un tempo di grazia e di riconciliazione perché, affidandoci unicamente alla tua misericordia, ritroviamo la via del ritorno a te».
  • Per la benedizione finale si raccomanda l’uso dell’Orazione sul popolo (MR p. 71).
  • La benedizione e l’imposizione delle ceneri si può fare anche al di fuori della Messa. In questo caso si premette la Liturgia della Parola, con il canto d’ingresso, la colletta e le letture con i canti corrispondenti come nella Messa. Seguono quindi l’omelia, la benedizione e l’imposizione delle ceneri. Il rito si conclude con la Preghiera universale, la benedizione e il congedo dei fedeli (MR p. 71).

Fonte: Sussidio Quaresima/Pasqua 2023 CEI