Una sorpresa. Da tre giorni, Béatrice, Véronique e altre due volontarie della Caritas, di sera, piene di buona volontà, irrompono nelle cucine della parrocchia. La sfida è grande: preparare la festa “Eid el Fitr”, la fine del Ramadan, per quasi 200 giovani migranti musulmani.
Sì, ospiti di eccezione… visto che la maggior parte dorme per strada, nei pressi della stazione bus Ouled Ziane o addirittura nel cimitero adiacente. A ciò si aggiunge un altro aspetto: la nostra Diocesi come programma quest’anno intende coltivare l’interreligiosità. Cioè, costruire ponti. Tessere relazioni con chi è sull’altra sponda. Come ricorda, infatti, il detto: “I sistemi si oppongono, gli uomini si incontrano”…
Ed ecco, lunedì 31 marzo, la celebrazione conclusiva del Ramadan per questi migranti subsahariani presso la parrocchia Notre Dame de Lourdes. Con un momento di preghiera, la Fatiha, e di silenzio raccolto si inizia la festa… Poi, sui lunghi tavoli apparecchiati, pollo, riso, fagioli, datteri, yogurt, biscotti, arance… sorridono in bella vista.
L’appetito c’è ed è fin troppo visibile! Il contesto familiare e accogliente: la sala parrocchiale. Solo una cosa, come nel Vangelo, va di traverso: gli abiti da festa. Niente! Tutti sono con vecchie ciabatte, pantaloni strappati, magliette scolorite… una foto per loro sarebbe proprio un disonore! Gli occhi, però, di questi giovani sorridono come il sole. Quanta gioia!
Il pensiero corre allora diritto a Matteo 25… Così, da novembre, ogni sabato la parrocchia offre 1.000 scatole di sardine – cioè altrettanti pasti garantiti – per la fame di questi affamati (quasi mille euro ogni settimana per sardine e pasto caldo!). Per stimolare la generosità della Provvidenza abbiamo lanciato una campagna chiamata “Le sardine del Giubileo”.
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Sì, un’operazione di solidarietà, in tempo giubilare… Ha così ripreso l’attività di Caritas Casablanca, sospesa da diversi mesi. Sono stati aggiunti altri servizi: il centro ascolto, una piccola farmacia, l’abbigliamento, il servizio docce e… i secchi di lavanderia. È curioso, a questo proposito, vedere i giovani sbattere i panni sporchi per terra, sull’asfalto… come fanno al villaggio per tradizione le loro mamme!
Così, finalmente è arrivato il nostro battaglione di subsahariani atteso oggi, una autentica invasione pacifica per la nostra sala. Terminato il pasto festivo (cosa per loro davvero rara!) ecco il gioco, cioè una grande tombola chiude la festa. La frenesia è generale. Sanno che il gioco “è un combattimento corpo a corpo con la fortuna” come scrive Anatole France.
I premi, degni di una grande giornata, sono grandi vasi di miele, secchi di crema al cioccolato, maxi confezioni di biscotti, grandi saponi, dentifrici formato famiglia, buste-sorpresa… tutto per dare energia e pulizia a questi “combattenti di strada”.
Alla fine, partendo, in mezzo ai saluti una promessa: rivedersi alla prossima festa cristiana, la Pasqua. E sarà per assaporare insieme – musulmani e cristiani – la dolcezza dell’agnello. Ma come scrive Alphonse Gratry: “La dolcezza non è se non la pienezza della forza”. Sì, la forza della fratellanza.
Renato Zilio – missionario in Marocco.
Se per caso desiderate inviare un vostro piccolo obolo per la cassa dei nostri giovani subsahariani, l’ IBAN è:
Renato Zilio IBAN IT 98 W02008 36081000106403903 Unicredit.
