RAI1: VIAGGIO NELLA CHIESA DI FRANCESCO – Lo storico viaggio del papa in Myanmar e Bangladesh

1602

Un viaggio storico. Per la prima volta Papa Francesco in Myanmar, ex Birmania, il paese del premio Nobel Aung San Suu Kyi, e della persecuzione dei Rohingya, minoranza musulmana senza diritti e senza terra. Poi il Bangladesh, tra i poveri più poveri. È la copertina di “Viaggio nella Chiesa di Francesco” a cura di Massimo Milone, che propone una intervista al Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Cardinale Gualtiero Bassetti, sulla “rivoluzione” della Chiesa di Francesco e le sue ricadute nella Chiesa Italiana.

Nella puntata in onda domenica 26 novembre alle 24.50 su Rai1, anche i nuovi compiti della Pontificia Accademia per la vita affidati dal Papa a monsignor Paglia, Presidente dell’Accademia, che sottolinea gli aspetti di comunione e promozione. “L’Accademia oggi ha di fronte un orizzonte complesso – afferma il prelato – ma decisivo perché da una parte abbiamo un enorme sviluppo delle tecnologie che incidono nella vita umana dall’inizio alla fine, dall’altra la riflessione sulla vita umana è un pò più indietro rispetto allo sviluppo della tecnica”.

E ancora. Aspettando il film di Wim Wenders su Papa Francesco, una mostra sui Papi e il cinema a Milano offre un saggio dell’antica relazione tra cinematografo e Santa Sede. “Il cinema è fatto di luce e movimento – afferma Mons. Dario Edoardo Viganò, studioso di cinema e responsabile della comunicazione vaticana – ci aiuta a scandagliare l’animo umano e a fare emergere una storia che cerca un orizzonte di speranza». Un uso sapiente della settima arte fatto dai Pontefici come sottolinea Monsignor Davide Milani, Presidente Fondazione Ente dello Spettacolo: “Diverse volte i Papi hanno usato consapevolmente lo strumento del cinema per venire incontro ad alcune esigenze di comunicazione. Pio XII “commissiona” il Pastor Angelicus per spiegare il grande Giubileo del 1950, quindi un uso davvero molto intelligente e molto consapevole».

E dal Vaticano un appello: l’accesso alla rete deve essere un diritto umano perché può portare salute, istruzione e uguaglianza. Alla Pontificia Accademia per le Scienze in prima fila studiosi e guru della comunicazione. “Noi siamo con la connettività della verità del bene e del bello – sono le parole del Cancelliere dell’Accademia, Mons. Sorondo – e quindi siamo contro tutto quello che è una cattiva connessione. Uno dei pericoli che sono stati indicati è quello del potere della connettività, perché se la connettività è dominata dal potere politico, economico o peggio, dalle passioni, dal sesso, è terribile». Anche Romano Prodi sottolinea come con un minimo sforzo si può ottenere più giustizia e diritti: “Tutto dipende dalla connessione, se volessimo fare un sistema che permetta l’accesso a tutti spenderemmo, secondo I tecnici, lo 0,1% di spese militari, cioè niente. Allora attenzione: prima che l’umanità si spacchi su questo tema bisogna pensarci».

Poco più di 50 anni fa una terribile alluvione faceva esondare il fiume Arno a Firenze. Per giorni giovani di tutta Italia accorsero a dare il loro aiuto per salvare le bellezze artistiche della città. Tra questi anche tanti sacerdoti e seminaristi, come Giuseppe Betori, ora Arcivescovo della città fiorentina. “Mi piace pensare che il primo bastone che ho tenuto fra le mani qui a Firenze non era il bastone pastorale, ma era un badile con cui tirar via la melma dalle cantine della mia povera gente».