Papa Francesco – Udienza Generale del 31 Ottobre 2018 – testo e video

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PAPA FRANCESCO

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 31 Ottobre 2018

https://youtu.be/77sPOTbEn3g

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.20 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi sui Comandamenti, ha incentrato la sua meditazione sul tema: “In Cristo trova pienezza la nostra vocazione sponsale” (Brano biblico: dalla Lettera di San Paolo Apostolo agli Efesini, 5, 25.28.31-32).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi sui Comandamenti, 11/B:
In Cristo trova pienezza la nostra vocazione sponsale

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi vorrei completare la catechesi sulla Sesta Parola del Decalogo – “Non commettere adulterio” –, evidenziando che l’amore fedele di Cristo è la luce per vivere la bellezza dell’affettività umana. Infatti, la nostra dimensione affettiva è una chiamata all’amore, che si manifesta nella fedeltà, nell’accoglienza e nella misericordia. Questo è molto importante. L’amore come si manifesta? Nella fedeltà, nell’accoglienza e nella misericordia.

Non va, però, dimenticato che questo comandamento si riferisce esplicitamente alla fedeltà matrimoniale, e dunque è bene riflettere più a fondo sul suo significato sponsale. Questo brano della Scrittura, questo brano della Lettera di San Paolo, è rivoluzionario! Pensare, con l’antropologia di quel tempo, e dire che il marito deve amare la moglie come Cristo ama la Chiesa: ma è una rivoluzione! Forse, in quel tempo, è la cosa più rivoluzionaria che è stata detta sul matrimonio. Sempre sulla strada dell’amore. Ci possiamo domandare: questo comando di fedeltà, a chi è destinato? Solo agli sposi? In realtà, questo comando è per tutti, è una Parola paterna di Dio rivolta ad ogni uomo e donna.

Ricordiamoci che il cammino della maturazione umana è il percorso stesso dell’amore che va dal ricevere cura alla capacità di offrire cura, dal ricevere la vita alla capacità di dare la vita. Diventare uomini e donne adulti vuol dire arrivare a vivere l’attitudine sponsale e genitoriale, che si manifesta nelle varie situazioni della vita come la capacità di prendere su di sé il peso di qualcun altro e amarlo senza ambiguità. È quindi un’attitudine globale della persona che sa assumere la realtà e sa entrare in una relazione profonda con gli altri.

Chi è dunque l’adultero, il lussurioso, l’infedele? È una persona immatura, che tiene per sé la propria vita e interpreta le situazioni in base al proprio benessere e al proprio appagamento. Quindi, per sposarsi, non basta celebrare il matrimonio! Occorre fare un cammino dall’io al noi, da pensare da solo a pensare in due, da vivere da solo a vivere in dure: è un bel cammino, è un cammino bello. Quando arriviamo a decentrarci, allora ogni atto è sponsale: lavoriamo, parliamo, decidiamo, incontriamo gli altri con atteggiamento accogliente e oblativo.

Ogni vocazione cristiana, in questo senso, – ora possiamo allargare un po’ la prospettiva, e dire che ogni vocazione cristiana, in questo senso, è sponsale. Il sacerdozio lo è perché è la chiamata, in Cristo e nella Chiesa, a servire la comunità con tutto l’affetto, la cura concreta e la sapienza che il Signore dona. Alla Chiesa non servono aspiranti al ruolo di preti – no, non servono, meglio che rimangano a casa –, ma servono uomini ai quali lo Spirito Santo tocca il cuore con un amore senza riserve per la Sposa di Cristo. Nel sacerdozio si ama il popolo di Dio con tutta la paternità, la tenerezza e la forza di uno sposo e di un padre. Così anche la verginità consacrata in Cristo la si vive con fedeltà e con gioia come relazione sponsale e feconda di maternità e paternità.

Ripeto: ogni vocazione cristiana è sponsale, perché è frutto del legame d’amore in cui tutti siamo rigenerati, il legame d’amore con Cristo, come ci ha ricordato il brano di Paolo letto all’inizio. A partire dalla sua fedeltà, dalla sua tenerezza, dalla sua generosità guardiamo con fede al matrimonio e ad ogni vocazione, e comprendiamo il senso pieno della sessualità.

La creatura umana, nella sua inscindibile unità di spirito e corpo, e nella sua polarità maschile e femminile, è realtà molto buona, destinata ad amare ed essere amata. Il corpo umano non è uno strumento di piacere, ma il luogo della nostra chiamata all’amore, e nell’amore autentico non c’è spazio per la lussuria e per la sua superficialità. Gli uomini e le donne meritano di più di questo!

Dunque, la Parola «Non commettere adulterio», pur se in forma negativa, ci orienta alla nostra chiamata originaria, cioè all’amore sponsale pieno e fedele, che Gesù Cristo ci ha rivelato e donato (cfr Rm 12,1).

Saluti:

[Saluto cordialmente i pellegrini francofoni di Francia e Svizzera, in particolare quelli della Diocesi di Evry, con il vescovo Michel Pansard, la Comunità de l’Arche di Montpellier e i giovani di Metz, di Le Mans e di Lille. Cari amici, alla vigilia della festa di Tutti i Santi, vi invito a far crescere in voi il desiderio di camminare sui sentieri della santità, per la maggiore gloria di Dio. Dio vi benedica!]

[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’Udienza odierna, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Irlanda, Danimarca, Svezia, Indonesia, Corea, Filippine, Vietnam e Stati Uniti d’America. Ringrazio i cori per la loro lode a Dio attraverso il canto. Su tutti voi, e sulle vostre famiglie, invoco la gioia e la pace del Signore. Dio vi benedica!]

[Saluto con affetto i pellegrini di lingua tedesca, in particolare i presidi dell’Associazione delle scuole cattoliche della Diocesi di Augsburg. Lasciatevi guidare dall’amore di Cristo che è la luce per vivere la bellezza dell’affettività umana in un atteggiamento maturo e oblativo. Il Signore vi dia la grazia per crescere sempre di più nella fedeltà alla pienezza del suo amore.]

[Cari pellegrini di lingua portoghese, in particolare i fedeli di Leme e di Rio de Janeiro, vi auguro che questo pellegrinaggio rinforzi in voi la fede in Gesù Cristo che chiama ogni uomo e donna a fare dono di se stessi al prossimo. Ritornate a casa con la certezza che l’amore di Dio, riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, ci farà diventare sempre più generosi. Iddio benedica ciascuno di voi!]

[Saluto cordialmente i pellegrini di ‎lingua ‎araba, ‎in ‎‎‎particolare quelli provenienti dall’Egitto, dalla Siria e dal Medio Oriente. Il comandamento “Non commettere adulterio” ci invita alla fedeltà ai nostri patti e al nostro amore. Ogni vero amore produce un autentico impegno e un rispetto per l’alleanza con chi amiamo. Quindi il tradimento dell’amare, indica la mancanza di maturità ed egoismo. Preghiamo il Signore affinché ci dia il dono della fedeltà, sia nel matrimonio, sia nella vita sacerdotale o monastica. Il Signore vi benedica e vi protegga ‎dal‎ maligno‎‎‎‏!]

[Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Domani ricorre la Solennità di tutti i Santi e dopodomani, la Commemorazione di tutti i fedeli Defunti. Visitando le tombe dei nostri cari ricordiamo che abbiamo una moltitudine di santi che davanti Dio intercedono per le nostre necessità. Non dimentichiamo però che tanti defunti attendono anche il nostro appoggio spirituale. Ricordiamoli nelle nostre preghiere, insieme con Maria, “Regina di tutti i Santi”, chiedendo che siano accolti nella schiera degli eletti in cielo. I santi ci aiutino a diventare i testimoni di Cristo e del Suo Vangelo davanti ai nostri fratelli. Sia lodato Gesù Cristo.]

* * *

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana.

Sono lieto di accogliere le Capitolari delle Religiose di Maria Immacolata e i gruppi parrocchiali, specialmente quelli di Roma, Foggia e Sarno.

Saluto i partecipanti al pellegrinaggio promosso dall’Ordine Francescano Secolare d’Italia; il personale del 132° Reggimento Artiglieria Terrestre “Ariete”, di Maniago; i gruppi dell’Associazione nazionale Marinai d’Italia; la delegazione del network Aleteia e il gruppo sportivo non-vedenti di Vicenza.

Un pensiero particolare rivolgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli.

Domani celebreremo la Solennità di Tutti i Santi e, dopodomani, la Commemorazione di tutti i fedeli defunti. La testimonianza di fede di quanti ci hanno preceduto, rafforzi in noi la certezza che Dio accompagna ciascuno nel cammino della vita, non abbandona mai nessuno a se stesso, e vuole che tutti siamo santi, come Lui è santo.

Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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