Papa Francesco – Udienza Generale del 3 dicembre 2014 in mp3 e video – Viaggio Apostolico in Turchia

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Saluto ai malati nell’Aula Paolo VI

Buongiorno!

Voi oggi siete qui perchรฉ il tempo รจ bruttino, e qui non piove, grazie a Dioโ€ฆ E dopo voi potete vedere lโ€™udienza sul maxischermo. Grazie tante della vostra visita, e vi chiedo di pregare per me.

[il Papa va in mezzo ai malati. Alla fine aggiunge:]

Adesso voi rimanete qui, seguite lโ€™udienza sul maxischermo, senza pioggia, qui, tranquilli. Adesso preghiamo la Madonna per chiedere la benedizione: Ave Maria, โ€ฆ

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[Benedizione]

E prepariamoci per il Natale, pensando che Gesรน viene. Vi auguro che Gesรน venga nel cuore di ognuno di voi, e vi benedica e vi dia forza per andare avanti. E pregate per me! Grazie!

Viaggio Apostolico in Turchia

Cari fratelli e sorelle, buongiorno. Ma, non sembra tanto buona la giornata, รจ un poโ€™ bruttinaโ€ฆ Ma voi siete coraggiosi e a brutta giornata buona faccia, e andiamo avanti! Questa udienza si svolge in due posti diversi, come facciamo quando piove: qui in piazza e poi ci sono gli ammalati in Aula Paolo VI. Io li ho giร  incontrati, li ho salutati, e loro seguono lโ€™udienza tramite il maxischermo, perchรฉ sono malati e non possono venire sotto la pioggia. Li salutiamo di qua con un applauso.

Oggi voglio condividere con voi alcune cose del mio pellegrinaggio che ho compiuto in Turchia da venerdรฌ scorso a domenica. Come avevo chiesto di prepararlo e accompagnarlo con la preghiera, ora vi invito a rendere grazie al Signore per la sua realizzazione e perchรฉ possano scaturire frutti di dialogo sia nei nostri rapporti con i fratelli ortodossi, sia in quelli con i musulmani, sia nel cammino verso la pace tra i popoli. Sento, in primo luogo, di dover rinnovare lโ€™espressione della mia riconoscenza al Presidente della Repubblica turca, al Primo Ministro, al Presidente per gli Affari Religiosi e alle altre Autoritร , che mi hanno accolto con rispetto e hanno garantito il buon ordine degli eventi. Questo richiede lavoro, e loro hanno lo hanno fatto questo volentieri. Ringrazio fraternamente i Vescovi della Chiesa cattolica in Turchia, il Presidente della Conferenza episcopale, tanto bravo, e ringrazio per il loro impegno le comunitร  cattoliche, come pure ringrazio il Patriarca Ecumenico, Sua Santitร  Bartolomeo I, per la cordiale accoglienza. Il beato Paolo VI e san Giovanni Paolo II, che si recarono entrambi in Turchia, e san Giovanni XXIII, che fu Delegato Pontificio in quella Nazione, hanno protetto dal cielo il mio pellegrinaggio, avvenuto otto anni dopo quello del mio predecessore Benedetto XVI. Quella terra รจ cara ad ogni cristiano, specialmente per aver dato i natali allโ€™apostolo Paolo, per aver ospitato i primi sette Concili, e per la presenza, vicino ad Efeso, della โ€œcasa di Mariaโ€. La tradizione ci dice che lรฌ รจ vissuta la Madonna, dopo la venuta dello Spirito Santo.

Nella prima giornata del viaggio apostolico ho salutato le Autoritร  del Paese, a larghissima maggioranza musulmano, ma nella cui Costituzione si afferma la laicitร  dello Stato. E con le Autoritร  abbiamo parlato della violenza. Eโ€™ proprio lโ€™oblio di Dio, e non la sua glorificazione, a generare la violenza. Per questo ho insistito sullโ€™importanza che cristiani e musulmani si impegnino insieme per la solidarietร , per la pace e la giustizia, affermando che ogni Stato deve assicurare ai cittadini e alle comunitร  religiose una reale libertร  di culto.

Oggi prima di andare a salutare gli ammalati sono stato con un gruppo di cristiani e islamici che fanno una riunione organizzata dal Dicastero per il Dialogo Interreligioso, sotto la guida del Cardinale Tauran, e anche loro hanno espresso questo desiderio di continuare in questo dialogo fraterno fra cattolici, cristiani e islamici.

Nel secondo giorno ho visitato alcuni luoghi-simbolo delle diverse confessioni religiose presenti in Turchia. Lโ€™ho fatto sentendo nel cuore lโ€™invocazione al Signore, Dio del cielo e della terra, Padre misericordioso dellโ€™intera umanitร . Centro della giornata รจ stata la Celebrazione Eucaristica che ha visto riuniti nella Cattedrale pastori e fedeli dei diversi Riti cattolici presenti in Turchia. Vi hanno assistito anche il Patriarca Ecumenico, il Vicario Patriarcale Armeno Apostolico, il Metropolita Siro-Ortodosso ed esponenti Protestanti. Insieme abbiamo invocato lo Spirito Santo, Colui che fa lโ€™unitร  della Chiesa: unitร  nella fede, unitร  nella caritร , unitร  nella coesione interiore. Il Popolo di Dio, nella ricchezza delle sue tradizioni e articolazioni, รจ chiamato a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, in atteggiamento costante di apertura, di docilitร  e di obbedienza. Nel nostro cammino di dialogo ecumenico e anche dellโ€™unitร  nostra, della nostra Chiesa cattolica, Colui che fa tutto รจ lo Spirito Santo. A noi tocca lasciarlo fare, accoglierlo e seguire le sue ispirazioni.

Il terzo e ultimo giorno, festa di santโ€™Andrea Apostolo, ha offerto il contesto ideale per consolidare i rapporti fraterni tra il Vescovo di Roma, Successore di Pietro, e il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, successore dellโ€™apostolo Andrea, fratello di Simon Pietro, che ha fondato quella Chiesa. Ho rinnovato con Sua Santitร  Bartolomeo I lโ€™impegno reciproco a proseguire sulla strada verso il ristabilimento della piena comunione tra cattolici e ortodossi. Insieme abbiamo sottoscritto una Dichiarazione congiunta, ulteriore tappa di questo cammino. Eโ€™ stato particolarmente significativo che questo atto sia avvenuto al termine della solenne Liturgia della festa di santโ€™Andrea, alla quale ho assistito con grande gioia, e che รจ stata seguita dalla duplice Benedizione impartita dal Patriarca di Costantinopoli e dal Vescovo di Roma. La preghiera infatti รจ la base per ogni fruttuoso dialogo ecumenico sotto la guida dello Spirito Santo, che come ho detto รจ Colui che fa lโ€™unitร .

Ultimo incontro โ€“ questo รจ stato bello e anche doloroso – รจ stato quello con un gruppo di ragazzi profughi, ospiti dei Salesiani. Era molto importante per me incontrare alcuni profughi dalle zone di guerra del Medio Oriente, sia per esprimere loro la vicinanza mia e della Chiesa, sia per sottolineare il valore dellโ€™accoglienza, in cui anche la Turchia si รจ molto impegnata. Ringrazio ancora una volta la Turchia per questa accoglienza di tanti profughi e ringrazio di cuore i salesiani di Istanbul. Questi Salesiani lavorano con i profughi, sono bravi! Ho incontrato anche altri padri e un gesuita tedeschi e altri che lavorano con i profughi ma quellโ€™oratorio salesiano dei profughi รจ una cosa bella, รจ un lavoro nascosto. Ringrazio tanto tutte quelle persone che lavorano con i profughi. E Preghiamo per tutti i profughi e i rifugiati, e perchรฉ siano rimosse le cause di questa dolorosa piaga.

Cari fratelli e sorelle, Dio onnipotente e misericordioso continui a proteggere il popolo turco, i suoi governanti e i rappresentanti delle diverse religioni. Possano costruire insieme un futuro di pace, cosรฌ che la Turchia possa rappresentare un luogo di pacifica coesistenza fra religioni e culture diverse. Preghiamo inoltre perchรฉ, per intercessione della Vergine Maria, lo Spirito Santo renda fecondo questo viaggio apostolico e favorisca nella Chiesa il fervore missionario, per annunciare a tutti i popoli, nel rispetto e nel dialogo fraterno, che il Signore Gesรน รจ veritร , pace e amore. Solo Lui รจ il Signore.

* * *

Porgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. Saluto il Movimento Africa Mission, accompagnato dal Vescovo di Piacenza-Bobbio, Mons. Ambrosio, e dal Vescovo di Moroto, Mons. Guzzetti; il gruppo Rai Senior, il Rotary di Ancona e la comunitร  di Capodarco Padre Gigi Movia. Saluto i partecipanti al Convegno Famiglia e Lavoro; gli organizzatori del Presepe itinerante di Pavullo e la Rete delle Cittร  del Pallio, come pure i granatieri di Sardegna. Il tempo che ci prepara al Natale favorisca in tutti un rinnovato impegno di adesione a Cristo e di solidarietร  verso i fratelli piรน bisognosi.

Rivolgo un pensiero speciale ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Oggi celebriamo la memoria di San Francesco Saverio, Patrono delle Missioni. Cari giovani, in particolare voi studenti di Sogliano e dellโ€™Istituto Maestre Pie Filippini di Nettuno, il suo vigore spirituale vi stimoli a prendere sul serio la fede nella vostra vita; la sua fiducia in Cristo Salvatore sostenga voi, cari ammalati, nei momenti di maggiore difficoltร ; e la sua dedizione apostolica ricordi a voi, cari sposi novelli, la necessitร  della reciproca donazione nel rapporto coniugale. Che Dio benedica tutti!

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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss

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