La Famiglia – 20. Ferite (I)
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Nelle ultime catechesi abbiamo parlato della famiglia che vive le fragilitร della condizione umana, la povertร , la malattia, la morte. Oggi invece riflettiamo sulle ferite che si aprono proprio allโinterno della convivenza famigliare. Quando cioรจ, nella famiglia stessa, ci si fa del male. La cosa piรน brutta!
[ads2] Sappiamo bene che in nessuna storia famigliare mancano i momenti in cui lโintimitร degli affetti piรน cari viene offesa dal comportamento dei suoi membri. Parole e azioni (e omissioni!) che, invece di esprimere amore, lo sottraggono o, peggio ancora, lo mortificano. Quando queste ferite, che sono ancora rimediabili, vengono trascurate, si aggravano: si trasformano in prepotenza, ostilitร , disprezzo. E a quel punto possono diventare lacerazioni profonde, che dividono marito e moglie, e inducono a cercare altrove comprensione, sostegno e consolazione. Ma spesso questi โsostegniโ non pensano al bene della famiglia!
Lo svuotamento dellโamore coniugale diffonde risentimento nelle relazioni. E spesso la disgregazione โfranaโ addosso ai figli.
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Ecco, i figli. Vorrei soffermarmi un poco su questo punto. Nonostante la nostra sensibilitร apparentemente evoluta, e tutte le nostre raffinate analisi psicologiche, mi domando se non ci siamo anestetizzati anche rispetto alle ferite dellโanima dei bambini. Quanto piรน si cerca di compensare con regali e merendine, tanto piรน si perde il senso delle ferite โ piรน dolorose e profonde โ dellโanima. Parliamo molto di disturbi comportamentali, di salute psichica, di benessere del bambino, di ansia dei genitori e dei figli… Ma sappiamo ancora che cosโรจ una ferita dellโanima? Sentiamo il peso della montagna che schiaccia lโanima di un bambino, nelle famiglie in cui ci si tratta male e ci si fa del male, fino a spezzare il legame della fedeltร coniugale? Quale peso ha nelle nostre scelte โ scelte sbagliate, per esempio โ quanto peso ha lโanima dei bambini? Quando gli adulti perdono la testa, quando ognuno pensa solo a sรฉ stesso, quando papร e mamma si fanno del male, lโanima dei bambini soffre molto, prova un senso di disperazione. E sono ferite che lasciano il segno per tutta la vita.
Nella famiglia, tutto รจ legato assieme: quando la sua anima รจ ferita in qualche punto, lโinfezione contagia tutti. E quando un uomo e una donna, che si sono impegnati ad essere โuna sola carneโ e a formare una famiglia, pensano ossessivamente alle proprie esigenze di libertร e di gratificazione, questa distorsione intacca profondamente il cuore e la vita dei figli. Tante volte i bambini si nascondono per piangere da soli โฆ. Dobbiamo capire bene questo. Marito e moglie sono una sola carne. Ma le loro creature sono carne della loro carne. Se pensiamo alla durezza con cui Gesรน ammonisce gli adulti a non scandalizzare i piccoli โ abbiamo sentito il passo del Vangelo – (cfr Mt 18,6), possiamo comprendere meglio anche la sua parola sulla grave responsabilitร di custodire il legame coniugale che dร inizio alla famiglia umana (cfr Mt 19,6-9). Quando lโuomo e la donna sono diventati una sola carne, tutte le ferite e tutti gli abbandoni del papร e della mamma incidono nella carne viva dei figli.
Eโ vero, dโaltra parte, che ci sono casi in cui la separazione รจ inevitabile. A volte puรฒ diventare persino moralmente necessaria, quando appunto si tratta di sottrarre il coniuge piรน debole, o i figli piccoli, alle ferite piรน gravi causate dalla prepotenza e dalla violenza, dallโavvilimento e dallo sfruttamento, dallโestraneitร e dallโindifferenza.
Non mancano, grazie a Dio, coloro che, sostenuti dalla fede e dallโamore per i figli, testimoniano la loro fedeltร ad un legame nel quale hanno creduto, per quanto appaia impossibile farlo rivivere. Non tutti i separati, perรฒ, sentono questa vocazione. Non tutti riconoscono, nella solitudine, un appello del Signore rivolto a loro. Attorno a noi troviamo diverse famiglie in situazioni cosiddette irregolari – a me non piace questa parola – e ci poniamo molti interrogativi. Come aiutarle? Come accompagnarle? Come accompagnarle perchรฉ i bambini non diventino ostaggi del papร o della mamma?
Chiediamo al Signore una fede grande, per guardare la realtร con lo sguardo di Dio; e una grande caritร , per accostare le persone con il suo cuore misericordioso.
https://youtu.be/cfPRQE8MJDM
Saluti:
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Essendo appena tornato da Torino, vorrei rivolgere un sentito ringraziamento alla gente torinese e piemontese per la loro calorosa accoglienza. Ringrazio particolarmente Sua Eccellenza Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, i sacerdoti, le persone consacrate, tutti i vescovi piemontesi per la loro sentita partecipazione. Un particolare pensiero va ai malati del Cottolengo, che con lโofferta delle loro sofferenze sostengono la vita della Chiesa. Ringrazio di cuore i numerosi giovani per la loro audacia, la loro testimonianza e la loro voglia di vivere i valori del Vangelo. Vorrei ringraziare ugualmente le autoritร civili, le forze dellโordine, i volontari, le associazioni, i movimenti, le amministrazioni regionali, provinciali e comunali, il mondo del lavoro e tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione di questa mia visita in occasione dellโostensione della Sindone e del bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco. Cari torinesi, mi sono sentito davvero a casa, abbracciato dal vostro affetto e dalla vostra ospitalitร . Che il Signore benedica tutti voi e la vostra bella cittร .
Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana. Sono lieto di accogliere il pellegrinaggio della Diocesi di Gorizia, guidato dal Vescovo Mons. Carlo Roberto Redaelli; i membri dellโAssociazione Fede e Luce; e il Gruppo Misto di lavoro tra la Chiesa Cattolica e il Consiglio Ecumenico delle Chiese. Saluto i Missionari del Preziosissimo Sangue; la Congregazione โPiccole Figlie di San Giuseppeโ; il Movimento Laicale Orionino; la Federazione Apicoltori Italiani e i Pellegrini della Via Francigena. Saluto i gruppi parrocchiali, in particolare i fedeli di Mazzarino, Martinengo e Pignola. A tutti auguro che questo incontro alimenti la fede, dia nuovo slancio alla speranza e renda feconda la caritร .
Un saluto speciale rivolgo ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Oggi celebriamo la Nativitร di San Giovanni Battista. Cari giovani, in particolare voi cresimandi di Saluzzo e voi del Movimento Giovanile โSan Francescoโ di Piazza Armerina, la radicalitร evangelica del Precursore vi spinga a scelte coraggiose per il bene; cari ammalati, la sua fortezza vi sostenga nel portare la croce in spirituale unione con il cuore di Cristo; cari sposi novelli, il suo legame con lโAgnello vi aiuti a unire nellโamore la vostra famiglia.
- Fonteยฉ Copyright 2015 – Libreria Editrice Vaticana
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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