PAPA FRANCESCO
UDIENZA GENERALE
Aula Paolo VI
Mercoledรฌ, 11 Gennaio 2017
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La Speranza cristiana – 6. Salmo 115. Le false speranze negli idoli
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Nello scorso mese di dicembre e nella prima parte di gennaio abbiamo celebrato il tempo di Avvento e poi quello di Natale: un periodo dellโanno liturgico che risveglia nel popolo di Dio la speranza. Sperare รจ un bisogno primario dellโuomo: sperare nel futuro, credere nella vita, il cosiddetto โpensare positivoโ.
Ma รจ importante che tale speranza sia riposta in ciรฒ che veramente puรฒ aiutare a vivere e a dare senso alla nostra esistenza. ร per questo che la Sacra Scrittura ci mette in guardia contro le false speranze che il mondo ci presenta, smascherando la loro inutilitร e mostrandone lโinsensatezza. E lo fa in vari modi, ma soprattutto denunciando la falsitร degli idoli in cui lโuomo รจ continuamente tentato di riporre la sua fiducia, facendone lโoggetto della sua speranza.
In particolare i profeti e sapienti insistono su questo, toccando un punto nevralgico del cammino di fede del credente. Perchรฉ fede รจ fidarsi di Dio โ chi ha fede, si fida di Dio โ, ma viene il momento in cui, scontrandosi con le difficoltร della vita, lโuomo sperimenta la fragilitร di quella fiducia e sente il bisogno di certezze diverse, di sicurezze tangibili, concrete.
Io mi affido a Dio, ma la situazione รจ un poโ brutta e io ho bisogno di una certezza un poโ piรน concreta. E lรฌ รจ il pericolo! E allora siamo tentati di cercare consolazioni anche effimere, che sembrano riempire il vuoto della solitudine e lenire la fatica del credere.
E pensiamo di poterle trovare nella sicurezza che puรฒ dare il denaro, nelle alleanze con i potenti, nella mondanitร , nelle false ideologie. A volte le cerchiamo in un dio che possa piegarsi alle nostre richieste e magicamente intervenire per cambiare la realtร e renderla come noi la vogliamo; un idolo, appunto, che in quanto tale non puรฒ fare nulla, impotente e menzognero.
Ma a noi piacciono gli idoli, ci piacciono tanto! Una volta, a Buenos Aires, dovevo andare da una chiesa ad unโaltra, mille metri, piรน o meno. E lโho fatto, camminando. E cโรจ un parco in mezzo, e nel parco cโerano piccoli tavolini, ma tanti, tanti, dove erano seduti i veggenti. Era pieno di gente, che faceva anche la coda.
Tu, gli davi la mano e lui incominciava, ma, il discorso era sempre lo stesso: cโรจ una donna nella tua vita, cโรจ unโombra che viene, ma tutto andrร bene โฆ E poi, pagavi. E questo ti dร sicurezza? Eโ la sicurezza di una โ permettetemi la parola โ di una stupidaggine.
Andare dal veggente o dalla veggente che leggono le carte: questo รจ un idolo! Questo รจ lโidolo, e quando noi vi siamo tanto attaccati: compriamo false speranze. Mentre di quella che รจ la speranza della gratuitร , che ci ha portato Gesรน Cristo, gratuitamente dando la vita per noi, di quella a volte non ci fidiamo tanto.
Un Salmo pieno di sapienza ci dipinge in modo molto suggestivo la falsitร di questi idoli che il mondo offre alla nostra speranza e a cui gli uomini di ogni tempo sono tentati di affidarsi. ร il salmo 115, che cosรฌ recita:
ยซI loro idoli sono argento e oro,
opera delle mani dellโuomo.
Hanno bocca e non parlano,
hanno occhi e non vedono,
hanno orecchi e non odono,
hanno narici e non odorano.
Le loro mani non palpano,
i loro piedi non camminano;
dalla loro gola non escono suoni!
Diventi come loro chi li fabbrica
e chiunque in essi confida!ยป (vv. 4-8).
Il salmista ci presenta, in modo anche un poโ ironico, la realtร assolutamente effimera di questi idoli. E dobbiamo capire che non si tratta solo di raffigurazioni fatte di metallo o di altro materiale, ma anche di quelle costruite con la nostra mente, quando ci fidiamo di realtร limitate che trasformiamo in assolute, o quando riduciamo Dio ai nostri schemi e alle nostre idee di divinitร ; un dio che ci assomiglia, comprensibile, prevedibile, proprio come gli idoli di cui parla il Salmo.
Lโuomo, immagine di Dio, si fabbrica un dio a sua propria immagine, ed รจ anche unโimmagine mal riuscita: non sente, non agisce, e soprattutto non puรฒ parlare. Ma, noi siamo piรน contenti di andare dagli idoli che andare dal Signore. Siamo tante volte piรน contenti dellโeffimera speranza che ti dร questo falso idolo, che la grande speranza sicura che ci dร il Signore.
Alla speranza in un Signore della vita che con la sua Parola ha creato il mondo e conduce le nostre esistenze, si contrappone la fiducia in simulacri muti. Le ideologie con la loro pretesa di assoluto, le ricchezze โ e questo รจ un grande idolo โ , il potere e il successo, la vanitร , con la loro illusione di eternitร e di onnipotenza, valori come la bellezza fisica e la salute, quando diventano idoli a cui sacrificare ogni cosa, sono tutte realtร che confondono la mente e il cuore, e invece di favorire la vita conducono alla morte.
Eโ brutto sentire e fa dolore allโanima quello che una volta, anni fa, ho sentito, nella diocesi di Buenos Aires : una donna brava, molto bella, si vantava della bellezza, commentava, come se fosse naturale: โEh sรฌ, ho dovuto abortire perchรฉ la mia figura รจ molto importanteโ. Questi sono gli idoli, e ti portano sulla strada sbagliata e non ti danno felicitร .
Il messaggio del Salmo รจ molto chiaro: se si ripone la speranza negli idoli, si diventa come loro: immagini vuote con mani che non toccano, piedi che non camminano, bocche che non possono parlare. Non si ha piรน nulla da dire, si diventa incapaci di aiutare, cambiare le cose, incapaci di sorridere, di donarsi, incapaci di amare. E anche noi, uomini di Chiesa, corriamo questo rischio quando ci โmondanizziamoโ. Bisogna rimanere nel mondo ma difendersi dalle illusioni del mondo, che sono questi idoli che ho menzionato.
Come prosegue il Salmo, bisogna confidare e sperare in Dio, e Dio donerร benedizione.
Cosรฌ dice il Salmo:
ยซIsraele, confida nel Signore [โฆ]
Casa di Aronne, confida nel Signore [โฆ]
Voi che temete il Signore, confidate nel Signore [โฆ]
Il Signore si ricorda di noi, ci benediceยป (vv. 9.10.11.12).
Sempre il Signore si ricorda. Anche nei momenti brutti lui si ricorda di noi. E questa รจ la nostra speranza. E la speranza non delude. Mai. Mai. Gli idoli deludono sempre: sono fantasie, non sono realtร .
Ecco la stupenda realtร della speranza: confidando nel Signore si diventa come Lui, la sua benedizione ci trasforma in suoi figli, che condividono la sua vita. La speranza in Dio ci fa entrare, per cosรฌ dire, nel raggio dโazione del suo ricordo, della sua memoria che ci benedice e ci salva. E allora puรฒ sgorgare lโalleluia, la lode al Dio vivo e vero, che per noi รจ nato da Maria, รจ morto sulla croce ed รจ risorto nella gloria. E in questo Dio noi abbiamo speranza, e questo Dio โ che non รจ un idolo โ non delude mai.
Saluti:
[Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare la Comunitร del Seminario San Sulpizio, dโIssy-les-Moulineaux. Il tempo di Natale che si รจ appena concluso ha risvegliato la nostra speranza. Questa speranza entri ora nella vostra vita di tutti i giorni, ci sostenga nelle difficoltร e dia senso alla nostra esistenza. Dio vi benedica!]
[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti allโodierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Australia, Giappone e Stati Uniti dโAmerica. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore nostro Gesรน Cristo. Dio vi benedica!]
[Rivolgo un cordiale saluto a tutti i pellegrini di lingua tedesca. Gesรน comincia lรฌ dove le nostre facoltร arrivano al limite. A Lui affidiamo tutta la nostra vita e raccomandiamo i nostri cari. Vi auguro un buon soggiorno a Roma. Dio vi benedica tutti.]
[Carissimi pellegrini di lingua portoghese, un cordiale saluto a tutti voi, specialmente ai membri del ยซGrupo de Cavaquinhos de Passos de Silgueirosยป. Voi cantate bene! Sui vostri passi, invoco la grazia dellโincontro con Dio: Gesรน รจ la Tenda divina in mezzo a noi. Andate da Lui, vivete nella sua amicizia e avrete la vita eterna. Su di voi e sulle vostre famiglie, scenda la Benedizione di Dio!]
[Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua araba, โin โโparticolare a quelli provenienti dalla Siria, dal Libano e dal โMedio โOriente. Il Mondo ci offre tante speranze contraffatte, che invece di โdarci fiducia e sicurezza ci strappano la libertร , trasformandoci in โpuri schiavi di esse. Gli idoli, come la droga, ci promettono gioia per โrubarci la libertร . Per questo, la cura dalla schiavitรน degli idoli โconsiste innanzitutto nel riconoscerli, nel decidere di liberarcene, โnel coraggio di abbandonarliโ โe soprattutto nel porre la nostra โsperanza nel vero Dio vivente, Gesรน Cristo, lโunico Salvatore โdell’umanitร . Il Signore vi โbenedica โtutti e vi protegga โdal โmaligno!]โ
[Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Cari fratelli e sorelle, nella Chiesa di Polonia questโanno รจ dedicato a fraโ Alberto Chmielowski, nel centenario della sua morte. Seguendo lโesempio di tale grande Santo della misericordia, fratello e sostenitore dei senza tetto, dei poveri e degli emarginati, portate lโamore, la caritร e la speranza a tutti coloro che ne hanno bisogno. Dio vi benedica!]
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Porgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana. In particolare saluto i sacerdoti insegnanti nei Seminari Maggiori o Istituti affiliati alla Pontificia Universitร Urbaniana; la societร sportiva โFidelis Andriaโ e i ragazzi dellโIstituto Caetani di Cisterna di Latina. Tutti esorto a vivere generosamente il proprio impegno ecclesiale con spirito di umile dedizione verso i fratelli.
Adesso devo dirvi una cosa che non vorrei dire, ma devo dirla. Per entrare alle udienze ci sono i biglietti nei quali รจ scritto in una, due, tre, quattro, cinque e sei lingue che โIl biglietto รจ del tutto gratuitoโ. Per entrare allโudienza, sia in aula sia in piazza, non si deve pagare, รจ una visita gratuita che si fa al Papa per parlare con il Papa, con il vescovo di Roma. Ma ho saputo che ci sono dei furboni, che fanno pagare i biglietti. Se qualcuno ti dice che per andare in udienza dal Papa cโรจ bisogno di pagare qualcosa, ti sta truffando: stai attento, stai attenta! Lโingresso รจ gratuito. Qui si viene senza pagare, perchรฉ questa รจ casa di tutti. E se qualcuno si fa pagare per farvi entrare allโudienza commette un reato, come un delinquente, e fa qualcosa che non si deve fare!
Un saluto speciale rivolgo ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Domenica scorsa abbiamo celebrato la Festa del Battesimo del Signore, occasione propizia per ripensare al proprio Battesimo nella fede della Chiesa. Cari giovani, riscoprite quotidianamente la grazia che proviene dal Sacramento ricevuto. Cari ammalati, attingete dal Battesimo la forza per affrontare i momenti di dolore e di sconforto. E voi, cari sposi novelli, sappiate tradurre gli impegni del Battesimo nel vostro cammino di vita familiare.
- Fonte ยฉ Copyright 2017 – Libreria Editrice Vaticana
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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