La Chiesa – 13. Vescovi – Presbiteri – Diaconi
Cari fratelli e sorelle, buongiorno.
Abbiamo evidenziato nella catechesi precedente come il Signore continui a pascere il suo gregge attraverso il ministero dei vescovi, coadiuvati dai presbiteri e dai diaconi. ร in loro che Gesรน si rende presente, nella potenza del suo Spirito, e continua a servire la Chiesa, alimentando in essa la fede, la speranza e la testimonianza della caritร . Questi ministeri costituiscono, quindi, un dono grande del Signore per ogni comunitร cristiana e per la Chiesa intera, in quanto sono un segno vivo della sua presenza e del suo amore.
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Oggi vogliamo domandarci: che cosa viene richiesto a questi ministri della Chiesa, perchรฉ possano vivere in modo autentico e fecondo il proprio servizio?
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1. Nelle โLettere pastoraliโ inviate ai suoi discepoli Timoteo e Tito, lโapostolo Paolo si sofferma con cura sulla figura dei vescovi, dei presbiteri e dei diaconi, – anche sulla figura dei fedeli, degli anziani, dei giovani. Si sofferma in una descrizione di ogni cristiano nella Chiesa, delineando per i vescovi, i presbiteri e i diaconi, ciรฒ a cui essi sono chiamati e le prerogative che devono essere riconosciute in coloro che vengono scelti e investiti di questi ministeri. Ora, รจ emblematico come, insieme alle doti inerenti la fede e la vita spirituale – che non possono essere trascurate, perchรฉ sono la vita stessa -, vengano elencate alcune qualitร squisitamente umane: lโaccoglienza, la sobrietร , la pazienza, la mitezza, lโaffidabilitร , la bontร di cuore. Eโ questo lโalfabeto, la grammatica di base di ogni ministero! Deve essere la grammatica di base di ogni vescovo, di ogni prete, di ogni diacono. Sรฌ, perchรฉ senza questa predisposizione bella e genuina a incontrare, a conoscere, a dialogare, ad apprezzare e a relazionarsi con i fratelli in modo rispettoso e sincero, non รจ possibile offrire un servizio e una testimonianza davvero gioiosi e credibili.
2. Cโรจ poi un atteggiamento di fondo che Paolo raccomanda ai suoi discepoli e, di conseguenza, a tutti coloro che vengono investiti del ministero pastorale, siano essi vescovi, sacerdoti, presbiteri o diaconi. Lโapostolo esorta a ravvivare continuamente il dono che รจ stato ricevuto (cfrย 1 Tmย 4,14; 2 Tmย 1,6). Questo significa che deve essere sempre viva la consapevolezza che non si รจ vescovi, sacerdoti o diaconi perchรฉ si รจ piรน intelligenti, piรน bravi e migliori degli altri, ma solo in forza di un dono, un dono dโamore elargito da Dio, nella potenza del suo Spirito, per il bene del suo popolo. Questa consapevolezza รจ davvero importante e costituisce una grazia da chiedere ogni giorno! Infatti, un Pastore che รจ cosciente che il proprio ministero scaturisce unicamente dalla misericordia e dal cuore di Dio non potrร mai assumere un atteggiamento autoritario, come se tutti fossero ai suoi piedi e la comunitร fosse la sua proprietร , il suo regno personale.
3. La consapevolezza che tutto รจ dono, tutto รจ grazia, aiuta un Pastore anche a non cadere nella tentazione di porsi al centro dellโattenzione e di confidare soltanto in se stesso. Sono le tentazioni della vanitร , dellโorgoglio, della sufficienza, della superbia. Guai se un vescovo, un sacerdote o un diacono pensassero di sapere tutto, di avere sempre la risposta giusta per ogni cosa e di non avere bisogno di nessuno. Al contrario, la coscienza di essere lui per primo oggetto della misericordia e della compassione di Dio deve portare un ministro della Chiesa ad essere sempre umile e comprensivo nei confronti degli altri. Pur nella consapevolezza di essere chiamato a custodire con coraggio il deposito della fede (cfr 1 Tm 6,20), egli si metterร in ascolto della gente. Eโ cosciente, infatti, di avere sempre qualcosa da imparare, anche da coloro che possono essere ancora lontani dalla fede e dalla Chiesa. Con i propri confratelli, poi, tutto questo deve portare ad assumere un atteggiamento nuovo, improntato alla condivisione, alla corresponsabilitร e alla comunione.
Cari amici, dobbiamo essere sempre grati al Signore, perchรฉ nella persona e nel ministero dei vescovi, dei sacerdoti e dei diaconi continua a guidare e a formare la sua Chiesa, facendola crescere lungo la via della santitร . Allo stesso tempo, dobbiamo continuare a pregare, perchรฉ i Pastori delle nostre comunitร possano essere immagine viva della comunione e dellโamore di Dio.
APPELLO
Con grande trepidazione seguo le drammatiche vicende dei cristiani che in varie parti del mondo sono perseguitati e uccisi a motivo del loro credo religioso. Sento il bisogno di esprimere la mia profonda vicinanza spirituale alle comunitร cristiane duramente colpite da unโassurda violenza che non accenna a fermarsi, mentre incoraggio i Pastori e i fedeli tutti ad essere forti e saldi nella speranza. Ancora una volta, rivolgo un accorato appello a quanti hanno responsabilitร politiche a livello locale e internazionale, come pure a tutte le persone di buona volontร , affinchรฉ si intraprenda una vasta mobilitazione di coscienze in favore dei cristiani perseguitati. Essi hanno il diritto di ritrovare nei propri Paesi sicurezza e serenitร , professando liberamente la nostra fede. E adesso per tutti i cristiani, perseguitati perchรฉ cristiani, vi invito a pregare il Padre Nostro.
* * *
I fedeli che partecipano a questa udienza sono in due posti: uno qui in piazza – tutti noi ci vediamo -, lโaltro posto รจ lโaula Paolo VI dove ci sono tanti ammalati, piรน di duecento. E siccome il tempo era cosรฌ incerto, non si sapeva se cโera il pericolo della pioggia o no, pertanto sono lร al coperto e seguono lโudienza nel maxischermo. Invito a salutare con un applauso i nostri fratelli dell’Aula Paolo VI.
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. Saluto le Suore Scalabriniane, grazie tante per quello che voi fate per i migranti, per i rifugiati, grazie; le Carmelitane Missionarie di Santa Teresa di Gesรน Bambino, che celebrano il Capitolo Generale, e gli studenti e docenti della Facoltร di Scienze della Comunicazione Sociale dellโUniversitร Pontificia Salesiana, in occasione del 25ยฐ anniversario di fondazione. Saluto le famiglie con vittime di incidenti stradali e di persone scomparse, ed assicuro la mia preghiera per quanti hanno perso la vita sulle strade e per quanti non sono mai tornati agli affetti dei loro familiari.ย Saluto i fedeli di Canicattรฌ, ce ne sono tanti; la Federazione Cure Palliative; la Cooperativa RE.LEG.ART di Perugia; e i bambini del Policlinico San Matteo di Pavia e quelli dellโAssociazione Nazionale Displasia Ectodermica. La visita alle Tombe degli Apostoli favorisca in tutti il senso di appartenenza alla famiglia ecclesiale.
Rivolgo un pensiero ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Ieri abbiamo celebrato la memoria di San Martino, Vescovo di Tours. La sua grande caritร sia di esempio a voi, cari giovani, per vivere la vita come una donazione; il suo abbandono in Cristo Salvatore sostenga voi, cari ammalati, nei momenti bui della sofferenza; e il suo vigore spirituale ricordi a voi, cari sposi novelli, la centralitร della fede nel cammino coniugale.
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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