Papa Francesco – Omelia nella Messa di chiusura del Sinodo dei Vescovi

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SANTA MESSA PER LA CONCLUSIONE
DELLA XIV ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL SINODO DEI VESCOVI

OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Basilica Vaticana
XXX Domenica del Tempo Ordinario, 25 ottobre 2015

Tutte e tre le Letture di questa domenica ci presentano la compassione di Dio, la sua paternitร , che si rivela definitivamente in Gesรน.

Il profeta Geremia, in pieno disastro nazionale, mentre il popolo รจ deportato dai nemici, annuncia che ยซil Signore ha salvato il suo popolo, il resto dโ€™Israeleยป (31,7). E perchรฉ lo ha fatto? Perchรฉ Lui รจ Padre (cfr v. 9); e come Padre si prende cura dei suoi figli, li accompagna nel cammino, sostiene ยซil cieco e lo zoppo, la donna incinta e la partorienteยป (31,8). La sua paternitร  apre loro una via accessibile, una via di consolazione dopo tante lacrime e tante amarezze. Se il popolo resta fedele, se persevera a cercare Dio anche in terra straniera, Dio cambierร  la sua prigionia in libertร , la sua solitudine in comunione: ciรฒ che oggi il popolo semina nelle lacrime, domani lo raccoglierร  nella gioia (cfr Sal 125,6).

Con il Salmo abbiamo manifestato anche noi la gioia che รจ frutto della salvezza del Signore: ยซLa nostra bocca si riempรฌ di sorriso, la nostra lingua di gioiaยป (v. 2). Il credente รจ una persona che ha sperimentato lโ€™azione salvifica di Dio nella propria vita. E noi, Pastori, abbiamo sperimentato che cosa significhi seminare con fatica, a volte nelle lacrime, e gioire per la grazia di un raccolto che sempre va oltre le nostre forze e le nostre capacitร .

Il brano della Lettera agli Ebrei ci ha presentato la compassione di Gesรน. Anche Lui โ€œsi รจ rivestito di debolezzaโ€ (cfr 5,2), per sentire compassione per quelli che sono nellโ€™ignoranza e nellโ€™errore. Gesรน รจ il sommo sacerdote grande, santo, innocente, ma al tempo stesso รจ il sommo sacerdote che ha preso parte alle nostre debolezze ed รจ stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato (cfr 4,15). Per questo รจ il mediatore della nuova e definitiva alleanza che ci dร  la salvezza.

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Il Vangelo odierno ci collega direttamente alla prima Lettura: come il popolo dโ€™Israele รจ stato liberato grazie alla paternitร  di Dio, cosรฌ Bartimeo รจ stato liberato grazie alla compassione di Gesรน. Gesรน รจ appena uscito da Gerico. Nonostante abbia appena iniziato il cammino piรน importante, quello verso Gerusalemme, si ferma ancora per rispondere al grido di Bartimeo. Si lascia toccare dalla sua richiesta, si fa coinvolgere dalla sua situazione. Non si accontenta di fargli lโ€™elemosina, ma vuole incontrarlo di persona. Non gli dร  nรฉ indicazioni nรฉ risposte, ma pone una domanda: ยซChe cosa vuoi che io faccia per te?ยป (Mc 10,51). Potrebbe sembrare una richiesta inutile: che cosa potrebbe desiderare un cieco se non la vista? Eppure, con questo interrogativo fatto โ€œa tu per tuโ€, diretto ma rispettoso, Gesรน mostra di voler ascoltare le nostre necessitร . Desidera con ciascuno di noi un colloquio fatto di vita, di situazioni reali, che nulla escluda davanti a Dio. Dopo la guarigione il Signore dice a quellโ€™uomo: ยซLa tua fede ti ha salvatoยป (v. 52). รˆ bello vedere come Cristo ammira la fede di Bartimeo, fidandosi di lui. Lui crede in noi, piรน di quanto noi crediamo in noi stessi.

Cโ€™รจ un particolare interessante. Gesรน chiede ai suoi discepoli di andare a chiamare Bartimeo. Essi si rivolgono al cieco usando due espressioni, che solo Gesรน utilizza nel resto del Vangelo. In primo luogo gli dicono: โ€œCoraggio!โ€, con una parola che letteralmente significa โ€œabbi fiducia, fatti animo!โ€. In effetti, solo lโ€™incontro con Gesรน dร  allโ€™uomo la forza per affrontare le situazioni piรน gravi. La seconda espressione รจ โ€œAlzati!โ€, come Gesรน aveva detto a tanti malati, prendendoli per mano e risanandoli. I suoi non fanno altro che ripetere le parole incoraggianti e liberatorie di Gesรน, conducendo direttamente a Lui, senza prediche. A questo sono chiamati i discepoli di Gesรน, anche oggi, specialmente oggi: a porre lโ€™uomo a contatto con la Misericordia compassionevole che salva. Quando il grido dellโ€™umanitร  diventa, come in Bartimeo, ancora piรน forte, non cโ€™รจ altra risposta che fare nostre le parole di Gesรน e soprattutto imitare il suo cuore. Le situazioni di miseria e di conflitto sono per Dio occasioni di misericordia. Oggi รจ tempo di misericordia!

Ci sono perรฒ alcune tentazioni per chi segue Gesรน. Il Vangelo di oggi ne evidenzia almeno due. Nessuno dei discepoli si ferma, come fa Gesรน. Continuano a camminare, vanno avanti come se nulla fosse. Se Bartimeo รจ cieco, essi sono sordi: il suo problema non รจ il loro problema. Puรฒ essere il nostro rischio: di fronte ai continui problemi, meglio andare avanti, senza lasciarci disturbare. In questo modo, come quei discepoli, stiamo con Gesรน, ma non pensiamo come Gesรน. Si sta nel suo gruppo, ma si smarrisce lโ€™apertura del cuore, si perdono la meraviglia, la gratitudine e lโ€™entusiasmo e si rischia di diventare โ€œabitudinari della graziaโ€. Possiamo parlare di Lui e lavorare per Lui, ma vivere lontani dal suo cuore, che รจ proteso verso chi รจ ferito. Questa รจ la tentazione: una โ€œspiritualitร  del miraggioโ€: possiamo camminare attraverso i deserti dellโ€™umanitร  senza vedere quello che realmente cโ€™รจ, bensรฌ quello che vorremmo vedere noi; siamo capaci di costruire visioni del mondo, ma non accettiamo quello che il Signore ci mette davanti agli occhi. Una fede che non sa radicarsi nella vita della gente rimane arida e, anzichรฉ oasi, crea altri deserti.

Cโ€™รจ una seconda tentazione, quella di cadere in una โ€œfede da tabellaโ€. Possiamo camminare con il popolo di Dio, ma abbiamo giร  la nostra tabella di marcia, dove tutto rientra: sappiamo dove andare e quanto tempo metterci; tutti devono rispettare i nostri ritmi e ogni inconveniente ci disturba. Rischiamo di diventare come quei โ€œmoltiโ€ del Vangelo che perdono la pazienza e rimproverano Bartimeo. Poco prima avevano rimproverato i bambini (cfr 10,13), ora il mendicante cieco: chi dร  fastidio o non รจ allโ€™altezza รจ da escludere. Gesรน invece vuole includere, soprattutto chi รจ tenuto ai margini e grida a Lui. Costoro, come Bartimeo, hanno fede, perchรฉ sapersi bisognosi di salvezza รจ il miglior modo per incontrare Gesรน.

[ads2]E alla fine Bartimeo si mette a seguire Gesรน lungo la strada (cfr v. 52). Non solo riacquista la vista, ma si unisce alla comunitร  di coloro che camminano con Gesรน. Carissimi Fratelli sinodali, noi abbiamo camminato insieme. Vi ringrazio per la strada che abbiamo condiviso con lo sguardo rivolto al Signore e ai fratelli, nella ricerca dei sentieri che il Vangelo indica al nostro tempo per annunciare il mistero di amore della famiglia. Proseguiamo il cammino che il Signore desidera. Chiediamo a Lui uno sguardo guarito e salvato, che sa diffondere luce, perchรฉ ricorda lo splendore che lo ha illuminato. Senza farci mai offuscare dal pessimismo e dal peccato, cerchiamo e vediamo la gloria di Dio, che risplende nellโ€™uomo vivente.

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