Papa Francesco: Omelia del 20 marzo 2014 a Casa Santa Marta

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L’uomo che confida in se stesso, nelle proprie ricchezze o nelle ideologie รจ destinato all’infelicitร . Chi confida nel Signore, invece, dร  frutti anche nel tempo della siccitร : รจ quanto ha detto il Papa stamani, durante la Messa a Santa Marta. Ce ne parlaย Sergio Centofanti:

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โ€œMaledetto lโ€™uomo che confida nellโ€™uomoโ€, โ€œlโ€™uomo che confida in se stessoโ€: sarร  come โ€œun tamerisco nella steppaโ€, condannato dalla siccitร  a rimanere senza frutti e a morire. Il Papa parte dalla prima lettura del giorno che definisce, invece, โ€œbenedetto lโ€™uomo che confida nel Signoreโ€: โ€œรจ come un albero piantato lungo un corso dโ€™acquaโ€ che nel tempo della siccitร  โ€œnon smette di produrre fruttiโ€. โ€œSoltanto nel Signore โ€“ afferma Papa Francesco – รจ la nostra sicura fiducia. Altre fiducie non servono, non ci salvano, non ci danno vita, non ci danno gioiaโ€. E anche se lo sappiamo, โ€œci piace confidare in noi stessi, confidare in quellโ€™amico o confidare in quella situazione buona che ho o in quellโ€™ideologia” e “il Signore resta un poโ€™ da parteโ€. Lโ€™uomo, cosรฌ, si chiude in se stesso, โ€œsenza orizzonti, senza porte aperte, senza finestreโ€ e โ€œnon avrร  salvezza, non puรฒ salvare se stessoโ€. Ed รจ quello che succede al ricco del Vangelo โ€“ spiega il Papa โ€“ โ€œaveva tutto: indossava vestiti di porpora, mangiava tutti i giorni, grandi banchettiโ€. “Era tanto contento”, ma “non si accorgeva che alla porta della sua casa, coperto di piagheโ€, cโ€™era un povero. Il Papa sottolinea che il Vangelo dice il nome del povero: si chiamava Lazzaro. Mentre il ricco โ€œnon ha nomeโ€:
โ€œE questa รจ la maledizione piรน forte di quello che confida in se stesso o nelle forze, nelle possibilitร  degli uomini e non in Dio: perdere il nome. Come ti chiami? Conto numero tale, nella banca tale. Come ti chiami? Tante proprietร , tante ville, tanti… Come ti chiami? Le cose che abbiamo, gli idoli. E tu confidi in quello, e questโ€™uomo รจ maledettoโ€.
โ€œTutti noi abbiamo questa debolezza, questa fragilitร  โ€“ afferma il Papa – di mettere le nostre speranze in noi stessi o negli amici o nelle possibilitร  umane soltanto e ci dimentichiamo del Signore. E questo ci porta sulla strada โ€ฆ della infelicitร โ€:
โ€œOggi, in questa giornata di Quaresima, ci farร  bene domandarci: dove รจ la mia fiducia? Nel Signore o sono un pagano, che confido nelle cose, negli idoli che io ho fatto? Ancora ho nome o ho incominciato a perdere il nome e mi chiamo โ€˜Ioโ€™? Io, me, con me, per me, soltanto io? Per me, per me โ€ฆ sempre quellโ€™egoismo: โ€˜Ioโ€™. Questo non ci dร  salvezzaโ€.
Ma โ€œalla fine โ€“ osserva Papa Francesco – cโ€™รจ una porta di speranzaโ€ per quanti confidano in se stessi e โ€œhanno perso il nomeโ€:
โ€œAlla fine, alla fine, alla fine sempre cโ€™รจ una possibilitร . E questโ€™uomo, quando se ne รจ accorto che aveva perso il nome, aveva perso tutto, tutto, alza gli occhi e dice una sola parola: โ€˜Padreโ€™. E la risposta di Dio รจ una sola parola: โ€˜Figlio!โ€™. Se alcuni di noi nella vita, di tanto avere fiducia nellโ€™uomo e in noi stessi, finiamo per perdere il nome, per perdere questa dignitร , ancora cโ€™รจ la possibilitร  di dire questa parola che รจ piรน che magica, รจ piรน, รจ forte: โ€˜Padreโ€™. Lui sempre ci aspetta per aprire una porta che noi non vediamo e ci dirร : โ€˜Figlioโ€™. Chiediamo al Signore la grazia che a tutti noi ci dia la saggezza di avere fiducia soltanto in Lui, non nelle cose, nelle forze umane, soltanto in Luiโ€.

Fonte: news.va

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