L’uomo che confida in se stesso, nelle proprie ricchezze o nelle ideologie รจ destinato all’infelicitร . Chi confida nel Signore, invece, dร frutti anche nel tempo della siccitร : รจ quanto ha detto il Papa stamani, durante la Messa a Santa Marta. Ce ne parlaย Sergio Centofanti:
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โMaledetto lโuomo che confida nellโuomoโ, โlโuomo che confida in se stessoโ: sarร come โun tamerisco nella steppaโ, condannato dalla siccitร a rimanere senza frutti e a morire. Il Papa parte dalla prima lettura del giorno che definisce, invece, โbenedetto lโuomo che confida nel Signoreโ: โรจ come un albero piantato lungo un corso dโacquaโ che nel tempo della siccitร โnon smette di produrre fruttiโ. โSoltanto nel Signore โ afferma Papa Francesco – รจ la nostra sicura fiducia. Altre fiducie non servono, non ci salvano, non ci danno vita, non ci danno gioiaโ. E anche se lo sappiamo, โci piace confidare in noi stessi, confidare in quellโamico o confidare in quella situazione buona che ho o in quellโideologia” e “il Signore resta un poโ da parteโ. Lโuomo, cosรฌ, si chiude in se stesso, โsenza orizzonti, senza porte aperte, senza finestreโ e โnon avrร salvezza, non puรฒ salvare se stessoโ. Ed รจ quello che succede al ricco del Vangelo โ spiega il Papa โ โaveva tutto: indossava vestiti di porpora, mangiava tutti i giorni, grandi banchettiโ. “Era tanto contento”, ma “non si accorgeva che alla porta della sua casa, coperto di piagheโ, cโera un povero. Il Papa sottolinea che il Vangelo dice il nome del povero: si chiamava Lazzaro. Mentre il ricco โnon ha nomeโ:
โE questa รจ la maledizione piรน forte di quello che confida in se stesso o nelle forze, nelle possibilitร degli uomini e non in Dio: perdere il nome. Come ti chiami? Conto numero tale, nella banca tale. Come ti chiami? Tante proprietร , tante ville, tanti… Come ti chiami? Le cose che abbiamo, gli idoli. E tu confidi in quello, e questโuomo รจ maledettoโ.
โTutti noi abbiamo questa debolezza, questa fragilitร โ afferma il Papa – di mettere le nostre speranze in noi stessi o negli amici o nelle possibilitร umane soltanto e ci dimentichiamo del Signore. E questo ci porta sulla strada โฆ della infelicitร โ:
โOggi, in questa giornata di Quaresima, ci farร bene domandarci: dove รจ la mia fiducia? Nel Signore o sono un pagano, che confido nelle cose, negli idoli che io ho fatto? Ancora ho nome o ho incominciato a perdere il nome e mi chiamo โIoโ? Io, me, con me, per me, soltanto io? Per me, per me โฆ sempre quellโegoismo: โIoโ. Questo non ci dร salvezzaโ.
Ma โalla fine โ osserva Papa Francesco – cโรจ una porta di speranzaโ per quanti confidano in se stessi e โhanno perso il nomeโ:
โAlla fine, alla fine, alla fine sempre cโรจ una possibilitร . E questโuomo, quando se ne รจ accorto che aveva perso il nome, aveva perso tutto, tutto, alza gli occhi e dice una sola parola: โPadreโ. E la risposta di Dio รจ una sola parola: โFiglio!โ. Se alcuni di noi nella vita, di tanto avere fiducia nellโuomo e in noi stessi, finiamo per perdere il nome, per perdere questa dignitร , ancora cโรจ la possibilitร di dire questa parola che รจ piรน che magica, รจ piรน, รจ forte: โPadreโ. Lui sempre ci aspetta per aprire una porta che noi non vediamo e ci dirร : โFiglioโ. Chiediamo al Signore la grazia che a tutti noi ci dia la saggezza di avere fiducia soltanto in Lui, non nelle cose, nelle forze umane, soltanto in Luiโ.
Fonte: news.va
