Papa Francesco – Lettera Apostolica Misericordia et misera

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FRANCESCO

a quanti leggeranno questa Lettera Apostolica

misericordia e pace

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Misericordia et misera sono le due parole che santโ€™Agostino utilizza per raccontare lโ€™incontro tra Gesรน e lโ€™adultera (cfr Gv 8,1-11). Non poteva trovare espressione piรน bella e coerente di questa per far comprendere il mistero dellโ€™amore di Dio quando viene incontro al peccatore: ยซRimasero soltanto loro due: la misera e la misericordiaยป.[1] Quanta pietร  e giustizia divina in questo racconto! Il suo insegnamento viene a illuminare la conclusione del Giubileo Straordinario della Misericordia, mentre indica il cammino che siamo chiamati a percorrere nel futuro.

1. Questa pagina del Vangelo puรฒ a buon diritto essere assunta come icona di quanto abbiamo celebrato nellโ€™Anno Santo, un tempo ricco di misericordia, la quale chiede di essere ancora celebrata e vissuta nelle nostre comunitร . La misericordia, infatti, non puรฒ essere una parentesi nella vita della Chiesa, ma costituisce la sua stessa esistenza, che rende manifesta e tangibile la veritร  profonda del Vangelo. Tutto si rivela nella misericordia; tutto si risolve nellโ€™amore misericordioso del Padre.

Una donna e Gesรน si sono incontrati. Lei, adultera e, secondo la Legge, giudicata passibile di lapidazione; Lui, che con la sua predicazione e il dono totale di sรฉ, che lo porterร  alla croce, ha riportato la legge mosaica al suo genuino intento originario. Al centro non cโ€™รจ la legge e la giustizia legale, ma lโ€™amore di Dio, che sa leggere nel cuore di ogni persona, per comprenderne il desiderio piรน nascosto, e che deve avere il primato su tutto. In questo racconto evangelico, tuttavia, non si incontrano il peccato e il giudizio in astratto, ma una peccatrice e il Salvatore. Gesรน ha guardato negli occhi quella donna e ha letto nel suo cuore: vi ha trovato il desiderio di essere capita, perdonata e liberata. La miseria del peccato รจ stata rivestita dalla misericordia dellโ€™amore. Nessun giudizio da parte di Gesรน che non fosse segnato dalla pietร  e dalla compassione per la condizione della peccatrice. A chi voleva giudicarla e condannarla a morte, Gesรน risponde con un lungo silenzio, che vuole lasciar emergere la voce di Dio nelle coscienze, sia della donna sia dei suoi accusatori. I quali lasciano cadere le pietre dalle mani e se ne vanno ad uno ad uno (cfr Gv 8,9). E dopo quel silenzio, Gesรน dice: ยซDonna, dove sono? Nessuno ti ha condannata? โ€ฆ Neanchโ€™io ti condanno; vaโ€™ e dโ€™ora in poi non peccare piรนยป (vv. 10-11). In questo modo la aiuta a guardare al futuro con speranza e ad essere pronta a rimettere in moto la sua vita; dโ€™ora in avanti, se lo vorrร , potrร  โ€œcamminare nella caritร โ€ (cfr Ef 5,2). Una volta che si รจ rivestiti della misericordia, anche se permane la condizione di debolezza per il peccato, essa รจ sovrastata dallโ€™amore che permette di guardare oltre e vivere diversamente.

2. Gesรน dโ€™altronde lo aveva insegnato con chiarezza quando, invitato a pranzo da un fariseo, gli si era avvicinata una donna conosciuta da tutti come una peccatrice (cfr Lc 7,36-50). Lei aveva cosparso di profumo i piedi di Gesรน, li aveva bagnati con le sue lacrime e asciugati con i suoi capelli (cfr v. 37-38). Alla reazione scandalizzata del fariseo, Gesรน rispose: ยซSono perdonati i suoi molti peccati, perchรฉ ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama pocoยป (v. 47).

Il perdono รจ il segno piรน visibile dellโ€™amore del Padre, che Gesรน ha voluto rivelare in tutta la sua vita. Non cโ€™รจ pagina del Vangelo che possa essere sottratta a questo imperativo dellโ€™amore che giunge fino al perdono. Perfino nel momento ultimo della sua esistenza terrena, mentre viene inchiodato sulla croce, Gesรน ha parole di perdono: ยซPadre, perdona loro perchรฉ non sanno quello che fannoยป (Lc 23,34).

Niente di quanto un peccatore pentito pone dinanzi alla misericordia di Dio puรฒ rimanere senza lโ€™abbraccio del suo perdono. รˆ per questo motivo che nessuno di noi puรฒ porre condizioni alla misericordia; essa rimane sempre un atto di gratuitร  del Padre celeste, un amore incondizionato e immeritato. Non possiamo, pertanto, correre il rischio di opporci alla piena libertร  dellโ€™amore con cui Dio entra nella vita di ogni persona.

La misericordia รจ questa azione concreta dellโ€™amore che, perdonando, trasforma e cambia la vita. รˆ cosรฌ che si manifesta il suo mistero divino. Dio รจ misericordioso (cfr Es 34,6), la sua misericordia dura in eterno (cfr Sal 136), di generazione in generazione abbraccia ogni persona che confida in Lui e la trasforma, donandole la sua stessa vita.

3. Quanta gioia รจ stata suscitata nel cuore di queste due donne, lโ€™adultera e la peccatrice! Il perdono le ha fatte sentire finalmente libere e felici come mai prima. Le lacrime della vergogna e del dolore si sono trasformate nel sorriso di chi sa di essere amata. La misericordia suscita gioia, perchรฉ il cuore si apre alla speranza di una vita nuova. La gioia del perdono รจ indicibile, ma traspare in noi ogni volta che ne facciamo esperienza. Allโ€™origine di essa cโ€™รจ lโ€™amore con cui Dio ci viene incontro, spezzando il cerchio di egoismo che ci avvolge, per renderci a nostra volta strumenti di misericordia.

Come sono significative anche per noi le parole antiche che guidavano i primi cristiani: ยซRivestiti di gioia che รจ sempre gradita a Dio e gli รจ accetta. In essa si diletta. Ogni uomo gioioso opera bene, pensa bene e disprezza la tristezza […] Vivranno in Dio quanti allontanano la tristezza e si rivestono di ogni gioiaยป.[2] Fare esperienza della misericordia dona gioia. Non lasciamocela portar via dalle varie afflizioni e preoccupazioni. Possa rimanere ben radicata nel nostro cuore e farci guardare sempre con serenitร  alla vita quotidiana.

In una cultura spesso dominata dalla tecnica, sembrano moltiplicarsi le forme di tristezza e solitudine in cui cadono le persone, e anche tanti giovani. Il futuro infatti sembra essere ostaggio dellโ€™incertezza che non consente di avere stabilitร . รˆ cosรฌ che sorgono spesso sentimenti di malinconia, tristezza e noia, che lentamente possono portare alla disperazione. Cโ€™รจ bisogno di testimoni di speranza e di gioia vera, per scacciare le chimere che promettono una facile felicitร  con paradisi artificiali. Il vuoto profondo di tanti puรฒ essere riempito dalla speranza che portiamo nel cuore e dalla gioia che ne deriva. Cโ€™รจ tanto bisogno di riconoscere la gioia che si rivela nel cuore toccato dalla misericordia. Facciamo tesoro, pertanto, delle parole dellโ€™Apostolo: ยซSiate sempre lieti nel Signoreยป (Fil 4,4; cfr 1 Ts 5,16).

4. Abbiamo celebrato un Anno intenso, durante il quale ci รจ stata donata con abbondanza la grazia della misericordia. Come un vento impetuoso e salutare, la bontร  e la misericordia del Signore si sono riversate sul mondo intero. E davanti a questo sguardo amoroso di Dio che in maniera cosรฌ prolungata si รจ rivolto su ognuno di noi, non si puรฒ rimanere indifferenti, perchรฉ esso cambia la vita.

Sentiamo il bisogno, anzitutto, di ringraziare il Signore e dirgli: ยซSei stato buono, Signore, con la tua terra [โ€ฆ]. Hai perdonato la colpa del tuo popoloยป (Sal 85,2-3). รˆ proprio cosรฌ: Dio ha calpestato le nostre colpe e gettato in fondo al mare i nostri peccati (cfr Mi 7,19); non li ricorda piรน, se li รจ buttati alle spalle (cfr Is 38,17); come รจ distante lโ€™oriente dallโ€™occidente cosรฌ i nostri peccati sono distanti da lui (cfr Sal 103,12).

In questo Anno Santo la Chiesa ha saputo mettersi in ascolto e ha sperimentato con grande intensitร  la presenza e vicinanza del Padre, che con lโ€™opera dello Spirito Santo le ha reso piรน evidente il dono e il mandato di Gesรน Cristo riguardo al perdono. รˆ stata realmente una nuova visita del Signore in mezzo a noi. Abbiamo percepito il suo soffio vitale riversarsi sulla Chiesa e, ancora una volta, le sue parole hanno indicato la missione: ยซRicevete lo Spirito Santo: a coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiยป (Gv 20,22-23).

5. Adesso, concluso questo Giubileo, รจ tempo di guardare avanti e di comprendere come continuare con fedeltร , gioia ed entusiasmo a sperimentare la ricchezza della misericordia divina. Le nostre comunitร  potranno rimanere vive e dinamiche nellโ€™opera di nuova evangelizzazione nella misura in cui la โ€œconversione pastoraleโ€ che siamo chiamati a vivere[3] sarร  plasmata quotidianamente dalla forza rinnovatrice della misericordia. Non limitiamo la sua azione; non rattristiamo lo Spirito che indica sempre nuovi sentieri da percorrere per portare a tutti il Vangelo che salva.

In primo luogo siamo chiamati a celebrare la misericordia. Quanta ricchezza รจ presente nella preghiera della Chiesa quando invoca Dio come Padre misericordioso! Nella liturgia, la misericordia non solo viene ripetutamente evocata, ma realmente ricevuta e vissuta. Dallโ€™inizio alla fine della celebrazione eucaristica, la misericordia ritorna piรน volte nel dialogo tra lโ€™assemblea orante e il cuore del Padre, che gioisce quando puรฒ effondere il suo amore misericordioso. Dopo la richiesta di perdono iniziale con lโ€™invocazione ยซSignore pietร ยป, veniamo subito rassicurati: ยซDio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eternaยป. รˆ con questa fiducia che la comunitร  si raduna alla presenza del Signore, particolarmente nel giorno santo della risurrezione. Molte orazioni โ€œcolletteโ€ intendono richiamare il grande dono della misericordia. Nel periodo della Quaresima, ad esempio, preghiamo dicendo: ยซDio misericordioso, fonte di ogni bene, tu ci hai proposto a rimedio del peccato il digiuno la preghiera e le opere di caritร  fraterna; guarda a noi che riconosciamo la nostra miseria e poichรฉ ci opprime il peso delle nostre colpe, ci sollevi la tua misericordiaยป.[4] Siamo poi immersi nella grande preghiera eucaristica con il prefazio che proclama: ยซNella tua misericordia hai tanto amato gli uomini da mandare il tuo Figlio come Redentore a condividere in tutto, fuorchรฉ nel peccato, la nostra condizione umanaยป.[5] La quarta preghiera eucaristica, inoltre, รจ un inno alla misericordia di Dio: ยซNella tua misericordia a tutti sei venuto incontro, perchรฉ coloro che ti cercano ti possano trovareยป. ยซDi noi tutti abbi misericordiaยป,[6] รจ la richiesta impellente che il sacerdote compie nella preghiera eucaristica per implorare la partecipazione alla vita eterna. Dopo il Padre Nostro, il sacerdote prolunga la preghiera invocando la pace e la liberazione dal peccato grazie allโ€™ยซaiuto della tua misericordiaยป. E prima del segno di pace, scambiato come espressione di fratellanza e di amore reciproco alla luce del perdono ricevuto, egli prega di nuovo: ยซNon guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesaยป.[7] Mediante queste parole, con umile fiducia chiediamo il dono dellโ€™unitร  e della pace per la santa Madre Chiesa. La celebrazione della misericordia divina culmina nel Sacrificio eucaristico, memoriale del mistero pasquale di Cristo, da cui scaturisce la salvezza per ogni essere umano, per la storia e per il mondo intero. Insomma, ogni momento della celebrazione eucaristica fa riferimento alla misericordia di Dio.

In tutta la vita sacramentale la misericordia ci viene donata in abbondanza. Non รจ affatto senza significato che la Chiesa abbia voluto fare esplicitamente il richiamo alla misericordia nella formula dei due sacramenti chiamati โ€œdi guarigioneโ€, cioรจ la Riconciliazione e lโ€™Unzione dei malati. La formula di assoluzione dice: ยซDio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sรฉ il mondo nella morte e risurrezione del suo Figlio, e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la paceยป[8] e quella dellโ€™Unzione recita: ยซPer questa santa Unzione e la sua piissima misericordia ti aiuti il Signore con la grazia dello Spirito Santoยป.[9] Dunque, nella preghiera della Chiesa il riferimento alla misericordia, lungi dallโ€™essere solamente parenetico, รจ altamente performativo, vale a dire che mentre la invochiamo con fede, ci viene concessa; mentre la confessiamo viva e reale, realmente ci trasforma. รˆ questo un contenuto fondamentale della nostra fede, che dobbiamo conservare in tutta la sua originalitร : prima di quella del peccato, abbiamo la rivelazione dellโ€™amore con cui Dio ha creato il mondo e gli esseri umani. Lโ€™amore รจ il primo atto con il quale Dio si fa conoscere e ci viene incontro. Teniamo, pertanto, aperto il cuore alla fiducia di essere amati da Dio. Il suo amore ci precede sempre, ci accompagna e rimane accanto a noi nonostante il nostro peccato.

6. In tale contesto, assume un significato particolare anche lโ€™ascolto della Parola di Dio. Ogni domenica, la Parola di Dio viene proclamata nella comunitร  cristiana perchรฉ il giorno del Signore sia illuminato dalla luce che promana dal mistero pasquale.[10] Nella celebrazione eucaristica sembra di assistere a un vero dialogo tra Dio e il suo popolo. Nella proclamazione delle Letture bibliche, infatti, si ripercorre la storia della nostra salvezza attraverso lโ€™incessante opera di misericordia che viene annunciata. Dio parla ancora oggi con noi come ad amici, si โ€œintrattieneโ€ con noi[11] per donarci la sua compagnia e mostrarci il sentiero della vita. La sua Parola si fa interprete delle nostre richieste e preoccupazioni e risposta feconda perchรฉ possiamo sperimentare concretamente la sua vicinanza. Quanta importanza acquista lโ€™omelia, dove ยซla veritร  si accompagna alla bellezza e al beneยป,[12] per far vibrare il cuore dei credenti dinanzi alla grandezza della misericordia! Raccomando molto la preparazione dellโ€™omelia e la cura della predicazione. Essa sarร  tanto piรน fruttuosa, quanto piรน il sacerdote avrร  sperimentato su di sรฉ la bontร  misericordiosa del Signore. Comunicare la certezza che Dio ci ama non รจ un esercizio retorico, ma condizione di credibilitร  del proprio sacerdozio. Vivere, quindi, la misericordia รจ la via maestra per farla diventare un vero annuncio di consolazione e di conversione nella vita pastorale. Lโ€™omelia, come pure la catechesi, hanno bisogno di essere sempre sostenute da questo cuore pulsante della vita cristiana.

7. La Bibbia รจ il grande racconto che narra le meraviglie della misericordia di Dio. Ogni pagina รจ intrisa dellโ€™amore del Padre che fin dalla creazione ha voluto imprimere nellโ€™universo i segni del suo amore. Lo Spirito Santo, attraverso le parole dei profeti e gli scritti sapienziali, ha plasmato la storia di Israele nel riconoscimento della tenerezza e della vicinanza di Dio, nonostante lโ€™infedeltร  del popolo. La vita di Gesรน e la sua predicazione segnano in modo determinante la storia della comunitร  cristiana, che ha compreso la propria missione sulla base del mandato di Cristo di essere strumento permanente della sua misericordia e del suo perdono (cfr Gv 20,23). Attraverso la Sacra Scrittura, mantenuta viva dalla fede della Chiesa, il Signore continua a parlare alla sua Sposa e le indica i sentieri da percorrere, perchรฉ il Vangelo della salvezza giunga a tutti. รˆ mio vivo desiderio che la Parola di Dio sia sempre piรน celebrata, conosciuta e diffusa, perchรฉ attraverso di essa si possa comprendere meglio il mistero di amore che promana da quella sorgente di misericordia. Lo ricorda chiaramente lโ€™Apostolo: ยซTutta la Scrittura, ispirata da Dio, รจ anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustiziaยป (2 Tm 3,16).

Sarebbe opportuno che ogni comunitร , in una domenica dellโ€™Anno liturgico, potesse rinnovare lโ€™impegno per la diffusione, la conoscenza e lโ€™approfondimento della Sacra Scrittura: una domenica dedicata interamente alla Parola di Dio, per comprendere lโ€™inesauribile ricchezza che proviene da quel dialogo costante di Dio con il suo popolo. Non mancherร  la creativitร  per arricchire questo momento con iniziative che stimolino i credenti ad essere strumenti vivi di trasmissione della Parola. Certamente, tra queste iniziative vi รจ la diffusione piรน ampia della lectio divina, affinchรฉ, attraverso la lettura orante del testo sacro, la vita spirituale trovi sostegno e crescita. La lectio divina sui temi della misericordia permetterร  di toccare con mano quanta feconditร  viene dal testo sacro, letto alla luce dellโ€™intera tradizione spirituale della Chiesa, che sfocia necessariamente in gesti e opere concrete di caritร .[13]

8. La celebrazione della misericordia avviene in modo del tutto particolare con il Sacramento della Riconciliazione. รˆ questo il momento in cui sentiamo lโ€™abbraccio del Padre che viene incontro per restituirci la grazia di essere di nuovo suoi figli. Noi siamo peccatori e portiamo con noi il peso della contraddizione tra ciรฒ che vorremmo fare e quanto invece concretamente facciamo (cfr Rm 7,14-21); la grazia, tuttavia, ci precede sempre, e assume il volto della misericordia che si rende efficace nella riconciliazione e nel perdono. Dio fa comprendere il suo immenso amore proprio davanti al nostro essere peccatori. La grazia รจ piรน forte, e supera ogni possibile resistenza, perchรฉ lโ€™amore tutto vince (cfr 1 Cor 13,7).

Nel Sacramento del Perdono Dio mostra la via della conversione a Lui, e invita a sperimentare di nuovo la sua vicinanza. รˆ un perdono che puรฒ essere ottenuto iniziando, anzitutto, a vivere la caritร . Lo ricorda anche lโ€™apostolo Pietro quando scrive che ยซLโ€™amore copre una moltitudine di peccatiยป (1 Pt 4,8). Solo Dio perdona i peccati, ma chiede anche a noi di essere pronti al perdono verso gli altri, cosรฌ come Lui perdona i nostri: ยซRimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitoriยป (Mt 6,12). Quanta tristezza quando rimaniamo chiusi in noi stessi e incapaci di perdonare! Prendono il sopravvento il rancore, la rabbia, la vendetta, rendendo la vita infelice e vanificando lโ€™impegno gioioso per la misericordia.

9. Unโ€™esperienza di grazia che la Chiesa ha vissuto con tanta efficacia nellโ€™Anno giubilare รจ stato certamente il servizio dei Missionari della Misericordia. La loro azione pastorale ha voluto rendere evidente che Dio non pone alcun confine per quanti lo cercano con cuore pentito, perchรฉ a tutti va incontro come un Padre. Ho ricevuto tante testimonianze di gioia per il rinnovato incontro con il Signore nel Sacramento della Confessione. Non perdiamo lโ€™opportunitร  di vivere la fede anche come esperienza di riconciliazione. ยซLasciatevi riconciliare con Dioยป (2 Cor 5,20) รจ lโ€™invito che ancora ai nostri giorni lโ€™Apostolo rivolge per far scoprire ad ogni credente la potenza dellโ€™amore che rende una ยซcreatura nuovaยป (2 Cor 5,17).

Esprimo la mia gratitudine ad ogni Missionario della Misericordia per questo prezioso servizio offerto per rendere efficace la grazia del perdono. Questo ministero straordinario, tuttavia, non si conclude con la chiusura della Porta Santa. Desidero, infatti, che permanga ancora, fino a nuova disposizione, come segno concreto che la grazia del Giubileo continua ad essere, nelle varie parti del mondo, viva ed efficace. Sarร  cura del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione seguire in questo periodo i Missionari della Misericordia, come espressione diretta della mia sollecitudine e vicinanza e trovare le forme piรน coerenti per lโ€™esercizio di questo prezioso ministero.

10. Ai sacerdoti rinnovo lโ€™invito a prepararsi con grande cura al ministero della Confessione, che รจ una vera missione sacerdotale. Vi ringrazio sentitamente per il vostro servizio e vi chiedo di essere accoglienti con tutti; testimoni della tenerezza paterna nonostante la gravitร  del peccato; solleciti nellโ€™aiutare a riflettere sul male commesso; chiari nel presentare i principi morali; disponibili ad accompagnare i fedeli nel percorso penitenziale, mantenendo il loro passo con pazienza; lungimiranti nel discernimento di ogni singolo caso; generosi nel dispensare il perdono di Dio. Come Gesรน davanti alla donna adultera scelse di rimanere in silenzio per salvarla dalla condanna a morte, cosรฌ anche il sacerdote nel confessionale sia magnanimo di cuore, sapendo che ogni penitente lo richiama alla sua stessa condizione personale: peccatore, ma ministro di misericordia.

11. Vorrei che tutti noi meditassimo le parole dellโ€™Apostolo, scritte verso la fine della sua vita, quando a Timoteo confessa di essere stato il primo dei peccatori, ยซma appunto per questo ho ottenuto misericordiaยป (1 Tm 1,16). Le sue parole hanno una forza prorompente per provocare anche noi a riflettere sulla nostra esistenza e per vedere allโ€™opera la misericordia di Dio nel cambiare, convertire e trasformare il nostro cuore: ยซRendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesรน Signore nostro, perchรฉ mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi รจ stata usata misericordiaยป (1 Tm 1,12-13).

Ricordiamo con sempre rinnovata passione pastorale, pertanto, le parole dellโ€™Apostolo: ยซDio ci ha riconciliati con sรฉ mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazioneยป (2 Cor 5,18). Noi per primi siamo stati perdonati in vista di questo ministero; resi testimoni in prima persona dellโ€™universalitร  del perdono. Non cโ€™รจ legge nรฉ precetto che possa impedire a Dio di riabbracciare il figlio che torna da Lui riconoscendo di avere sbagliato, ma deciso a ricominciare da capo. Fermarsi soltanto alla legge equivale a vanificare la fede e la misericordia divina. Cโ€™รจ un valore propedeutico nella legge (cfr Gal 3,24) che ha come fine la caritร  (cfr 1 Tm 1,5). Tuttavia, il cristiano รจ chiamato a vivere la novitร  del Vangelo, ยซla legge dello Spirito, che dร  vita in Cristo Gesรนยป (Rm 8,2). Anche nei casi piรน complessi, dove si รจ tentati di far prevalere una giustizia che deriva solo dalle norme, si deve credere nella forza che scaturisce dalla grazia divina.

Noi confessori abbiamo esperienza di tante conversioni che si manifestano sotto i nostri occhi. Sentiamo, quindi, la responsabilitร  di gesti e parole che possano giungere nel profondo del cuore del penitente, perchรฉ scopra la vicinanza e la tenerezza della Padre che perdona. Non vanifichiamo questi momenti con comportamenti che possano contraddire lโ€™esperienza della misericordia che viene ricercata. Aiutiamo, piuttosto, a illuminare lo spazio della coscienza personale con lโ€™amore infinito di Dio (cfr 1 Gv 3,20).

Il Sacramento della Riconciliazione ha bisogno di ritrovare il suo posto centrale nella vita cristiana; per questo richiede sacerdoti che mettano la loro vita a servizio del ยซministero della riconciliazioneยป (2 Cor 5,18) in modo tale che, mentre a nessuno sinceramente pentito รจ impedito di accedere allโ€™amore del Padre che attende il suo ritorno, a tutti รจ offerta la possibilitร  di sperimentare la forza liberatrice del perdono.

Unโ€™occasione propizia puรฒ essere la celebrazione dellโ€™iniziativa 24 ore per il Signore in prossimitร  della IV domenica di Quaresima, che giร  trova molto consenso nelle Diocesi e che rimane un richiamo pastorale forte per vivere intensamente il Sacramento della Confessione.

12. In forza di questa esigenza, perchรฉ nessun ostacolo si interponga tra la richiesta di riconciliazione e il perdono di Dio, concedo dโ€™ora innanzi a tutti i sacerdoti, in forza del loro ministero, la facoltร  di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto. Quanto avevo concesso limitatamente al periodo giubilare[14] viene ora esteso nel tempo, nonostante qualsiasi cosa in contrario. Vorrei ribadire con tutte le mie forze che lโ€™aborto รจ un grave peccato, perchรฉ pone fine a una vita innocente. Con altrettanta forza, tuttavia, posso e devo affermare che non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di riconciliarsi con il Padre. Ogni sacerdote, pertanto, si faccia guida, sostegno e conforto nellโ€™accompagnare i penitenti in questo cammino di speciale riconciliazione.

Nellโ€™Anno del Giubileo avevo concesso ai fedeli che per diversi motivi frequentano le chiese officiate dai sacerdoti della Fraternitร  San Pio X di ricevere validamente e lecitamente lโ€™assoluzione sacramentale dei loro peccati.[15] Per il bene pastorale di questi fedeli, e confidando nella buona volontร  dei loro sacerdoti perchรฉ si possa recuperare, con lโ€™aiuto di Dio, la piena comunione nella Chiesa Cattolica, stabilisco per mia propria decisione di estendere questa facoltร  oltre il periodo giubilare, fino a nuove disposizioni in proposito, perchรฉ a nessuno venga mai a mancare il segno sacramentale della riconciliazione attraverso il perdono della Chiesa.

13. La misericordia possiede anche il volto della consolazione. ยซConsolate, consolate il mio popoloยป (Is 40,1) sono le parole accorate che il profeta fa sentire ancora oggi, perchรฉ possa giungere a quanti sono nella sofferenza e nel dolore una parola di speranza. Non lasciamoci mai rubare la speranza che proviene dalla fede nel Signore risorto. รˆ vero, spesso siamo messi a dura prova, ma non deve mai venire meno la certezza che il Signore ci ama. La sua misericordia si esprime anche nella vicinanza, nellโ€™affetto e nel sostegno che tanti fratelli e sorelle possono offrire quando sopraggiungono i giorni della tristezza e dellโ€™afflizione. Asciugare le lacrime รจ unโ€™azione concreta che spezza il cerchio di solitudine in cui spesso veniamo rinchiusi.

Tutti abbiamo bisogno di consolazione perchรฉ nessuno รจ immune dalla sofferenza, dal dolore e dallโ€™incomprensione. Quanto dolore puรฒ provocare una parola astiosa, frutto dellโ€™invidia, della gelosia e della rabbia! Quanta sofferenza provoca lโ€™esperienza del tradimento, della violenza e dellโ€™abbandono; quanta amarezza dinanzi alla morte delle persone care! Eppure, mai Dio รจ lontano quando si vivono questi drammi. Una parola che rincuora, un abbraccio che ti fa sentire compreso, una carezza che fa percepire lโ€™amore, una preghiera che permette di essere piรน forte… sono tutte espressioni della vicinanza di Dio attraverso la consolazione offerta dai fratelli.

A volte, anche il silenzio potrร  essere di grande aiuto; perchรฉ a volte non ci sono parole per dare risposta agli interrogativi di chi soffre. Alla mancanza della parola, tuttavia, puรฒ supplire la compassione di chi รจ presente, vicino, ama e tende la mano. Non รจ vero che il silenzio sia un atto di resa, al contrario, รจ un momento di forza e di amore. Anche il silenzio appartiene al nostro linguaggio di consolazione perchรฉ si trasforma in unโ€™opera concreta di condivisione e partecipazione alla sofferenza del fratello.

14. In un momento particolare come il nostro, che tra tante crisi vede anche quella della famiglia, รจ importante che giunga una parola di forza consolatrice alle nostre famiglie. Il dono del matrimonio รจ una grande vocazione a cui, con la grazia di Cristo, corrispondere nellโ€™amore generoso, fedele e paziente. La bellezza della famiglia permane immutata, nonostante tante oscuritร  e proposte alternative: ยซLa gioia dellโ€™amore che si vive nelle famiglie รจ anche il giubilo della Chiesaยป.[16] Il sentiero della vita che porta un uomo e una donna a incontrarsi, amarsi, e davanti a Dio a promettersi fedeltร  per sempre, รจ spesso interrotto da sofferenza, tradimento e solitudine. La gioia per il dono dei figli non รจ immune dalle preoccupazioni dei genitori riguardo alla loro crescita e formazione, riguardo a un futuro degno di essere vissuto intensamente.

La grazia del Sacramento del Matrimonio non solo fortifica la famiglia perchรฉ sia luogo privilegiato in cui vivere la misericordia, ma impegna la comunitร  cristiana, e tutta lโ€™azione pastorale, a far emergere il grande valore propositivo della famiglia. Questo Anno giubilare, comunque, non puรฒ far perdere di vista la complessitร  dellโ€™attuale realtร  familiare. Lโ€™esperienza della misericordia ci rende capaci di guardare a tutte le difficoltร  umane con lโ€™atteggiamento dellโ€™amore di Dio, che non si stanca di accogliere e di accompagnare.[17]

Non possiamo dimenticare che ognuno porta con sรฉ la ricchezza e il peso della propria storia, che lo contraddistingue da ogni altra persona. La nostra vita, con le sue gioie e i suoi dolori, รจ qualcosa di unico e irripetibile, che scorre sotto lo sguardo misericordioso di Dio. Ciรฒ richiede, soprattutto da parte del sacerdote, un discernimento spirituale attento, profondo e lungimirante perchรฉ chiunque, nessuno escluso, qualunque situazione viva, possa sentirsi concretamente accolto da Dio, partecipare attivamente alla vita della comunitร  ed essere inserito in quel Popolo di Dio che, instancabilmente, cammina verso la pienezza del regno di Dio, regno di giustizia, di amore, di perdono e di misericordia.

15. Particolare rilevanza riveste il momento della morte. La Chiesa ha sempre vissuto questo passaggio drammatico alla luce della risurrezione di Gesรน Cristo, che ha aperto la strada per la certezza della vita futura. Abbiamo una grande sfida da accogliere, soprattutto nella cultura contemporanea che spesso tende a banalizzare la morte fino a farla diventare una semplice finzione, o a nasconderla. La morte invece va affrontata e preparata come passaggio doloroso e ineludibile ma carico di senso: quello dellโ€™estremo atto di amore verso le persone che ci lasciano e verso Dio a cui si va incontro. In tutte le religioni il momento della morte, come quello della nascita, รจ accompagnato da una presenza religiosa. Noi viviamo lโ€™esperienza delle esequie come preghiera carica di speranza per lโ€™anima del defunto e per dare consolazione a quanti soffrono il distacco dalla persona amata.

Sono convinto che abbiamo bisogno, nellโ€™azione pastorale animata da fede viva, di far toccare con mano quanto i segni liturgici e le nostre preghiere siano espressione della misericordia del Signore. รˆ Lui stesso che offre parole di speranza, perchรฉ niente e nessuno potranno mai separare dal suo amore (cfr Rm 8,35). La condivisione di questo momento da parte del sacerdote รจ un accompagnamento importante, perchรฉ permette di vivere la vicinanza alla comunitร  cristiana nel momento di debolezza, solitudine, incertezza e pianto.

16. Termina il Giubileo e si chiude la Porta Santa. Ma la porta della misericordia del nostro cuore rimane sempre spalancata. Abbiamo imparato che Dio si china su di noi (cfr Os 11,4) perchรฉ anche noi possiamo imitarlo nel chinarci sui fratelli. La nostalgia di tanti di ritornare alla casa del Padre, che attende la loro venuta, รจ suscitata anche da testimoni sinceri e generosi della tenerezza divina. La Porta Santa che abbiamo attraversato in questo Anno giubilare ci ha immesso nella via della caritร  che siamo chiamati a percorrere ogni giorno con fedeltร  e gioia. รˆ la strada della misericordia che permette di incontrare tanti fratelli e sorelle che tendono la mano perchรฉ qualcuno la possa afferrare per camminare insieme.

Voler essere vicini a Cristo esige di farsi prossimo verso i fratelli, perchรฉ niente รจ piรน gradito al Padre se non un segno concreto di misericordia. Per sua stessa natura, la misericordia si rende visibile e tangibile in unโ€™azione concreta e dinamica. Una volta che la si รจ sperimentata nella sua veritร , non si torna piรน indietro: cresce continuamente e trasforma la vita. รˆ unโ€™autentica nuova creazione che realizza un cuore nuovo, capace di amare in modo pieno, e purifica gli occhi perchรฉ riconoscano le necessitร  piรน nascoste. Come sono vere le parole con cui la Chiesa prega nella Veglia Pasquale, dopo la lettura del racconto della creazione: ยซO Dio, che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine e in modo piรน mirabile ci hai rinnovati e redentiยป.[18]

La misericordia rinnova e redime, perchรฉ รจ lโ€™incontro di due cuori: quello di Dio che viene incontro a quello dellโ€™uomo. Questo si riscalda e il primo lo risana: il cuore di pietra viene trasformato in cuore di carne (cfr Ez 36,26), capace di amare nonostante il suo peccato. Qui si percepisce di essere davvero una โ€œnuova creaturaโ€ (cfr Gal 6,15): sono amato, dunque esisto; sono perdonato, quindi rinasco a vita nuova; sono stato โ€œmisericordiatoโ€, quindi divento strumento di misericordia.

17. Durante lโ€™Anno Santo, specialmente nei โ€œvenerdรฌ della misericordiaโ€, ho potuto toccare con mano quanto bene รจ presente nel mondo. Spesso non รจ conosciuto perchรฉ si realizza quotidianamente in maniera discreta e silenziosa. Anche se non fanno notizia, esistono tuttavia tanti segni concreti di bontร  e di tenerezza rivolti ai piรน piccoli e indifesi, ai piรน soli e abbandonati. Esistono davvero dei protagonisti della caritร  che non fanno mancare la solidarietร  ai piรน poveri e infelici. Ringraziamo il Signore per questi doni preziosi che invitano a scoprire la gioia del farsi prossimo davanti alla debolezza dellโ€™umanitร  ferita. Con gratitudine penso ai tanti volontari che ogni giorno dedicano il loro tempo a manifestare la presenza e vicinanza di Dio con la loro dedizione. Il loro servizio รจ una genuina opera di misericordia, che aiuta tante persone ad avvicinarsi alla Chiesa.

18. รˆ il momento di dare spazio alla fantasia della misericordia per dare vita a tante nuove opere, frutto della grazia. La Chiesa ha bisogno di raccontare oggi quei ยซmolti altri segniยป che Gesรน ha compiuto e che ยซnon sono stati scrittiยป (Gv 20,30), affinchรฉ siano espressione eloquente della feconditร  dellโ€™amore di Cristo e della comunitร  che vive di Lui. Sono passati piรน di duemila anni, eppure le opere di misericordia continuano a rendere visibile la bontร  di Dio.

Ancora oggi intere popolazioni soffrono la fame e la sete, e quanta preoccupazione suscitano le immagini di bambini che nulla hanno per cibarsi. Masse di persone continuano a migrare da un Paese allโ€™altro in cerca di cibo, lavoro, casa e pace. La malattia, nelle sue varie forme, รจ un motivo permanente di sofferenza che richiede aiuto, consolazione e sostegno. Le carceri sono luoghi in cui spesso, alla pena restrittiva, si aggiungono disagi a volte gravi, dovuti a condizioni di vita disumane. Lโ€™analfabetismo รจ ancora molto diffuso e impedisce ai bambini e alle bambine di formarsi e li espone a nuove forme di schiavitรน. La cultura dellโ€™individualismo esasperato, soprattutto in occidente, porta a smarrire il senso di solidarietร  e di responsabilitร  verso gli altri. Dio stesso rimane oggi uno sconosciuto per molti; ciรฒ rappresenta la piรน grande povertร  e il maggior ostacolo al riconoscimento della dignitร  inviolabile della vita umana.

Insomma, le opere di misericordia corporale e spirituale costituiscono fino ai nostri giorni la verifica della grande e positiva incidenza della misericordia come valore sociale. Essa infatti spinge a rimboccarsi le maniche per restituire dignitร  a milioni di persone che sono nostri fratelli e sorelle, chiamati con noi a costruire una ยซcittร  affidabileยป.[19]

19. Tanti segni concreti di misericordia sono stati realizzati durante questo Anno Santo. Comunitร , famiglie e singoli credenti hanno riscoperto la gioia della condivisione e la bellezza della solidarietร . Eppure non basta. Il mondo continua a generare nuove forme di povertร  spirituale e materiale che attentano alla dignitร  delle persone. รˆ per questo che la Chiesa devโ€™essere sempre vigile e pronta per individuare nuove opere di misericordia e attuarle con generositร  ed entusiasmo.

Poniamo, dunque, ogni sforzo per dare forme concrete alla caritร  e al tempo stesso intelligenza alle opere di misericordia. Questโ€™ultima possiede unโ€™azione inclusiva, per questo tende ad allargarsi a macchia dโ€™olio e non conosce limiti. E in questo senso siamo chiamati a dare volto nuovo alle opere di misericordia che conosciamo da sempre. La misericordia, infatti, eccede; va sempre oltre, รจ feconda. รˆ come il lievito che fa fermentare la pasta (cfr Mt 13,33) e come un granello di senape che diventa un albero (cfr Lc 13,19).

Pensiamo solo, a titolo esemplificativo, allโ€™opera di misericordia corporale vestire chi รจ nudo (cfr Mt 25,36.38.43.44). Essa ci riporta ai primordi, al giardino dellโ€™Eden, quando Adamo ed Eva scoprirono di essere nudi e, sentendo avvicinarsi il Signore, ebbero vergogna e si nascosero (cfr Gen 3,7-8). Sappiamo che il Signore li punรฌ; tuttavia, Egli ยซfece allโ€™uomo e a sua moglie tuniche di pelle e li vestรฌยป (Gen 3,21). La vergogna viene superata e la dignitร  restituita.

Fissiamo lo sguardo anche su Gesรน al Golgota. Il Figlio di Dio sulla croce รจ nudo; la sua tunica รจ stata sorteggiata e presa dai soldati (cfr Gv 19,23-24); Lui non ha piรน nulla. Sulla croce si rivela allโ€™estremo la condivisione di Gesรน con quanti hanno perso dignitร  perchรฉ privati del necessario. Come la Chiesa รจ chiamata ad essere la โ€œtunica di Cristoโ€[20] per rivestire il suo Signore, cosรฌ รจ impegnata a rendersi solidale con i nudi della terra perchรฉ riacquistino la dignitร  di cui sono stati spogliati. ยซ(Ero) nudo e mi avete vestitoยป (Mt 25,36), pertanto, obbliga a non voltare lo sguardo davanti alle nuove forme di povertร  e di emarginazione che impediscono alle persone di vivere dignitosamente.

Non avere il lavoro e non ricevere il giusto salario; non poter avere una casa o una terra dove abitare; essere discriminati per la fede, la razza, lo stato sociale…: queste e molte altre sono condizioni che attentano alla dignitร  della persona, di fronte alle quali lโ€™azione misericordiosa dei cristiani risponde anzitutto con la vigilanza e la solidarietร . Quante sono oggi le situazioni in cui possiamo restituire dignitร  alle persone e consentire una vita umana! Pensiamo solo a tanti bambini e bambine che subiscono violenze di vario genere, che rubano loro la gioia della vita. I loro volti tristi e disorientati sono impressi nella mia mente; chiedono il nostro aiuto per essere liberati dalle schiavitรน del mondo contemporaneo. Questi bambini sono i giovani di domani; come li stiamo preparando a vivere con dignitร  e responsabilitร ? Con quale speranza possono affrontare il loro presente e il loro futuro?

Il carattere sociale della misericordia esige di non rimanere inerti e di scacciare lโ€™indifferenza e lโ€™ipocrisia, perchรฉ i piani e i progetti non rimangano lettera morta. Lo Spirito Santo ci aiuti ad essere sempre pronti ad offrire in maniera fattiva e disinteressata il nostro apporto, perchรฉ la giustizia e una vita dignitosa non rimangano parole di circostanza, ma siano lโ€™impegno concreto di chi intende testimoniare la presenza del Regno di Dio.

20. Siamo chiamati a far crescere una cultura della misericordia, basata sulla riscoperta dellโ€™incontro con gli altri: una cultura in cui nessuno guarda allโ€™altro con indifferenza nรฉ gira lo sguardo quando vede la sofferenza dei fratelli. Le opere di misericordia sono โ€œartigianaliโ€: nessuna di esse รจ uguale allโ€™altra; le nostre mani possono modellarle in mille modi, e anche se unico รจ Dio che le ispira e unica la โ€œmateriaโ€ di cui sono fatte, cioรจ la misericordia stessa, ciascuna acquista una forma diversa.

Le opere di misericordia, infatti, toccano tutta la vita di una persona. Eโ€™ per questo che possiamo dar vita a una vera rivoluzione culturale proprio a partire dalla semplicitร  di gesti che sanno raggiungere il corpo e lo spirito, cioรจ la vita delle persone. รˆ un impegno che la comunitร  cristiana puรฒ fare proprio, nella consapevolezza che la Parola del Signore sempre la chiama ad uscire dallโ€™indifferenza e dallโ€™individualismo in cui si รจ tentati di rinchiudersi per condurre unโ€™esistenza comoda e senza problemi. ยซI poveri li avete sempre con voiยป (Gv 12,8), dice Gesรน ai suoi discepoli. Non ci sono alibi che possono giustificare un disimpegno quando sappiamo che Lui si รจ identificato con ognuno di loro.

La cultura della misericordia si forma nella preghiera assidua, nella docile apertura allโ€™azione dello Spirito, nella familiaritร  con la vita dei santi e nella vicinanza concreta ai poveri. รˆ un invito pressante a non fraintendere dove รจ determinante impegnarsi. La tentazione di fare la โ€œteoria della misericordiaโ€ si supera nella misura in cui questa si fa vita quotidiana di partecipazione e condivisione. Dโ€™altronde, non dovremmo mai dimenticare le parole con cui lโ€™apostolo Paolo, raccontando il suo incontro con Pietro, Giacomo e Giovanni, dopo la conversione, mette in risalto un aspetto essenziale della sua missione e di tutta la vita cristiana: ยซCi pregarono soltanto di ricordarci dei poveri, ed รจ quello che mi sono preoccupato di fareยป (Gal 2,10). Non possiamo dimenticarci dei poveri: รจ un invito piรน che mai attuale che si impone per la sua evidenza evangelica.

21. Lโ€™esperienza del Giubileo imprima in noi le parole dellโ€™apostolo Pietro: ยซUn tempo eravate esclusi dalla misericordia; ora, invece, avete ottenuto misericordiaยป (1 Pt 2,10). Non teniamo gelosamente solo per noi quanto abbiamo ricevuto; sappiamo condividerlo con i fratelli sofferenti perchรฉ siano sostenuti dalla forza della misericordia del Padre. Le nostre comunitร  si aprano a raggiungere quanti vivono nel loro territorio perchรฉ a tutti giunga la carezza di Dio attraverso la testimonianza dei credenti.

Questo รจ il tempo della misericordia. Ogni giorno del nostro cammino รจ segnato dalla presenza di Dio che guida i nostri passi con la forza della grazia che lo Spirito infonde nel cuore per plasmarlo e renderlo capace di amare. รˆ il tempo della misericordia per tutti e per ognuno, perchรฉ nessuno possa pensare di essere estraneo alla vicinanza di Dio e alla potenza della sua tenerezza. รˆ il tempo della misericordia perchรฉ quanti sono deboli e indifesi, lontani e soli possano cogliere la presenza di fratelli e sorelle che li sorreggono nelle necessitร . รˆ il tempo della misericordia perchรฉ i poveri sentano su di sรฉ lo sguardo rispettoso ma attento di quanti, vinta lโ€™indifferenza, scoprono lโ€™essenziale della vita. รˆ il tempo della misericordia perchรฉ ogni peccatore non si stanchi di chiedere perdono e sentire la mano del Padre che sempre accoglie e stringe a sรฉ.

Alla luce del โ€œGiubileo delle persone socialmente escluseโ€, mentre in tutte le cattedrali e nei santuari del mondo si chiudevano le Porte della Misericordia, ho intuito che, come ulteriore segno concreto di questo Anno Santo straordinario, si debba celebrare in tutta la Chiesa, nella ricorrenza della XXXIII Domenica del Tempo Ordinario, la Giornata mondiale dei poveri. Sarร  la piรน degna preparazione per vivere la solennitร  di Nostro Signore Gesรน Cristo Re dellโ€™Universo, il quale si รจ identificato con i piccoli e i poveri e ci giudicherร  sulle opere di misericordia (cfr Mt 25,31-46). Sarร  una Giornata che aiuterร  le comunitร  e ciascun battezzato a riflettere su come la povertร  stia al cuore del Vangelo e sul fatto che, fino a quando Lazzaro giace alla porta della nostra casa (cfr Lc 16,19-21), non potrร  esserci giustizia nรฉ pace sociale. Questa Giornata costituirร  anche una genuina forma di nuova evangelizzazione (cfr Mt 11,5), con la quale rinnovare il volto della Chiesa nella sua perenne azione di conversione pastorale per essere testimone della misericordia.

22. Su di noi rimangono sempre rivolti gli occhi misericordiosi della Santa Madre di Dio. Lei รจ la prima che apre la strada e ci accompagna nella testimonianza dellโ€™amore. La Madre della Misericordia raccoglie tutti sotto la protezione del suo manto, come spesso lโ€™arte lโ€™ha voluta rappresentare. Confidiamo nel suo materno aiuto e seguiamo la sua perenne indicazione a guardare a Gesรน, volto raggiante della misericordia di Dio.

Dato a Roma, presso San Pietro, il 20 novembre,
Solennitร  di Nostro Signore Gesรน Cristo Re dellโ€™Universo,
dellโ€™Anno del Signore 2016, quarto di pontificato.

ย 

FRANCESCO

ย 

[1] In Joh 33,5.

[2] Il Pastore di Erma, XLII, 1-4.

[3] Cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 27.

[4] Messale Romano, III Domenica di Quaresima.

[5] Ibid., Prefazio delle domeniche del Tempo Ordinario VII.

[6] Ibid., Preghiera eucaristica II.

[7] Ibid., Riti di comunione.

[8] Rito della Penitenza, n. 46.

[9] Sacramento dellโ€™Unzione e cura pastorale degli infermi, n. 76.

[10] Cfr Conc. Ecum. Vat. II, Cost. Sacrosanctum Concilium, 106.

[11] Id., Cost. dogm. Dei Verbum, 2.

[12] Esort. ap. Evangelii gaudium, 142.

[13] Cfr Benedetto XVI, Esort. ap. postsin. Verbum Domini, 86-87.

[14] Cfr Lettera con la quale si concede lโ€™indulgenza in occasione del Giubileo della Misericordia, 1 settembre 2015.

[15] Cfr ibid.

[16] Esort. ap. postsin. Amoris laetitia, 1.

[17] Cfr ibid., 291-300.

[18] Messale Romano, Veglia Pasquale, Orazione dopo la Prima Lettura.

[19] Lett. enc. Lumen fidei, 50.

[20] Cfr Cipriano, Lโ€™unitร  della Chiesa cattolica, 7.

ยฉ Copyright – Libreria Editrice Vaticana

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