CELEBRAZIONE DELLA DOMENICA DELLE PALME
E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE
OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Piazza San Pietro
XXXII Giornata Mondiale della Gioventรน
Domenica, 9 aprile 2017
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Questa celebrazione ha come un doppio sapore, dolce e amaro, รจ gioiosa e dolorosa, perchรฉ in essa celebriamo il Signore che entra in Gerusalemme ed รจ acclamato dai suoi discepoli come re; e nello stesso tempo viene proclamato solennemente il racconto evangelico della sua Passione. Per questo il nostro cuore sente lo struggente contrasto, e prova in qualche minima misura ciรฒ che dovette sentire Gesรน nel suo cuore in quel giorno, giorno in cui gioรฌ con i suoi amici e pianse su Gerusalemme.
Da 32 anni la dimensione gioiosa di questa domenica รจ stata arricchita dalla festa dei giovani: la Giornata Mondiale della Gioventรน, che questโanno viene celebrata a livello diocesano, ma che in questa Piazza vivrร tra poco un momento sempre emozionante, di orizzonti aperti, con il passaggio della Croce dai giovani di Cracovia a quelli di Panamรก.
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Il Vangelo proclamato prima della processione (cfr Mt 21,1-11) descrive Gesรน che scende dal monte degli Ulivi in groppa a un puledro di asino, sul quale nessuno era mai salito; dร risalto allโentusiasmo dei discepoli, che accompagnano il Maestro con acclamazioni festose; ed รจ verosimile immaginare come questo contagiรฒ i ragazzi e i giovani della cittร , che si unirono al corteo con le loro grida. Gesรน stesso riconosce in tale accoglienza gioiosa una forza inarrestabile voluta da Dio, e ai farisei scandalizzati risponde: ยซIo vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietreยป (Lc 19,40).
Ma questo Gesรน, che secondo le Scritture entra proprio in quel modo nella Cittร santa, non รจ un illuso che sparge illusioni, non รจ un profeta โnew ageโ, un venditore di fumo, tuttโaltro: รจ un Messia ben determinato, con la fisionomia concreta del servo, il servo di Dio e dellโuomo che va alla passione; รจ il grande Paziente del dolore umano.
Mentre dunque anche noi facciamo festa al nostro Re, pensiamo alle sofferenze che Lui dovrร patire in questa Settimana. Pensiamo alle calunnie, agli oltraggi, ai tranelli, ai tradimenti, allโabbandono, al giudizio iniquo, alle percosse, ai flagelli, alla corona di spineโฆ, e infine pensiamo alla via crucis, fino alla crocifissione.
Lui lo aveva detto chiaramente ai suoi discepoli: ยซSe qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi seguaยป (Mt 16,24). Non ha mai promesso onori e successi. I Vangeli parlano chiaro. Ha sempre avvertito i suoi amici che la sua strada era quella, e che la vittoria finale sarebbe passata attraverso la passione e la croce. E anche per noi vale lo stesso. Per seguire fedelmente Gesรน, chiediamo la grazia di farlo non a parole ma nei fatti, e di avere la pazienza di sopportare la nostra croce: di non rifiutarla, non buttarla via, ma, guardando Lui, accettarla e portarla, giorno per giorno.
E questo Gesรน, che accetta di essere osannato pur sapendo bene che lo attende il โcrucifige!โ, non ci chiede di contemplarlo soltanto nei quadri o nelle fotografie, oppure nei video che circolano in rete. No. Eโ presente in tanti nostri fratelli e sorelle che oggi, oggi patiscono sofferenze come Lui: soffrono per un lavoro da schiavi, soffrono per i drammi familiari, soffrono per le malattieโฆ Soffrono a causa delle guerre e del terrorismo, a causa degli interessi che muovono le armi e le fanno colpire. Uomini e donne ingannati, violati nella loro dignitร , scartatiโฆ. Gesรน รจ in loro, in ognuno di loro, e con quel volto sfigurato, con quella voce rotta chiede โ ci chiede โ di essere guardato, di essere riconosciuto, di essere amato.
Non รจ un altro Gesรน: รจ lo stesso che รจ entrato in Gerusalemme tra lo sventolare di rami di palma e di ulivo. Eโ lo stesso che รจ stato inchiodato alla croce ed รจ morto tra due malfattori. Non abbiamo altro Signore allโinfuori di Lui: Gesรน, umile Re di giustizia, di misericordia e di pace.
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