Come Giovanni Paolo II Lei sembra sostenere lโUnione Europea. ร preoccupato che Brexit possa portare alla disintegrazione dellโEuropa e anche alla guerra? ย
ยซLa guerra giร cโรจ in Europa. Poi cโรจ unโaria di divisione, non solo in Europa. Si ricordi della Catalogna, lโanno scorso della Scozia… Queste divisioni non dico che siano pericolose, ma bisogna studiarle bene e prima di fare un passo verso la divisione, bisogna parlare e cercare soluzioni percorribili. Non ho studiato quali siano i motivi per cui il Regno Unito abbia voluto prendere questa decisione. Ci sono decisioni che si prendono per emanciparsi: per esempio tutti i nostri Paesi latinoamericani o quelli africani, si sono emancipati dalle colonie. Questo รจ piรน comprensibile, perchรฉ cโรจ dietro una cultura, un modo di pensare. Invece la secessione di un Paese, pensiamo alla Scozia, รจ una cosa alla quale i politici, detto senza offendere i Balcani, danno un nome: โbalcanizzazioneโ. Per me sempre lโunitร รจ superiore al conflitto, ma ci sono diversi modi di unitร . La fratellanza รจ migliore delle distanze. I ponti sono migliori dei muri. Tutto questo ci deve far riflettere: un Paese puรฒ dire sono nellโUnione Europea, voglio avere certe cose che sono mia cultura. Il passo che la Ue deve dare per ritrovare la forza delle sue radici รจ un passo di creativitร e anche di sana โdisunioneโ, cioรจ dare piรน indipendenza e piรน libertร ai paesi dellโUnione, pensare a unโaltra forma di unione. Bisogna essere creativi nei posti di lavoro, nellโeconomia: in Italia il 40 per cento dai 25 anni in giรน non ha lavoro. Cโรจ qualcosa che non va in quellโUnione massiccia, ma non buttiamo il bambino con lโacqua sporca e cerchiamo di ricreare. Creativitร e feconditร sono le due parole chiave per lโUnione Europeaยป.ย
[ads2]Perchรฉ ha deciso di aggiungere la parola ยซgenocidioยป nel suo discorso al palazzo presidenziale? Su un tema doloroso come questo, pensa che sia utile per la pace? ย
ยซIn Argentina quando si parlava di sterminio armeno sempre si usava la parola genocidio e nella cattedrale di Buenos Aires, nel terzo altare a sinistra, abbiamo messo una croce di pietra ricordando il genocidio armeno. Io non conoscevo unโaltra parola. Quando arrivo a Roma sento lโaltra parola โGrande Maleโ e mi dicono che genocidio รจ offensiva. Io sempre ho parlato dei tre genocidi del secolo scorso: quello armeno, quello di Hitler e quello di Stalin. Ce nโรจ stato un altro in Africa ma nellโorbita delle due grandi guerre ci sono quei tre. Alcuni dicono che non รจ vero, che non รจ stato un genocidio. Un legale mi ha detto che รจ una parola tecnica, che non รจ sinonimo di sterminio. Dichiarare un genocidio comporta azioni di riparazione. Lโanno scorso, quando preparavo il discorso per la celebrazione in San Pietro, ho visto che san Giovanni Paolo II ha usato la parola, e io ho citato tra virgolette ciรฒ che aveva detto. Non รจ stato ricevuto bene, รจ stata fatta una dichiarazione del governo turco che ha richiamato in pochi giorni lโambasciatore ad Ankara, ed รจ un bravo ambasciatore! ร tornato alcuni mesi fa. Tutti hanno diritto alla protesta. Non cโera la parola nel discorso. Ma dopo aver sentito il tono del discorso del presidente armeno, e per il mio uso della parola, sarebbe suonato molto strano non dire lo stesso che avevo detto lโanno scorso. Ma venerdรฌ scorso ho voluto sottolineare unโaltra cosa: in questo genocidio, come negli altri due successivi, le grandi potenze internazionali guardavano da unโaltra parte. Durante la Seconda Guerra mondiale, alcune potenze avevano la possibilitร di bombardare le ferrovie che portavano ad Auschwitz, e non lโhanno fatto. Nel contesto dei tre genocidi si deve fare questa domanda storica: perchรฉ non avete fatto qualcosa? Non so se รจ vero, ma si dice che Hitler quando perseguitava gli ebrei, avesse detto: โChi si ricorda oggi degli armeni? Facciamo lo stesso con gli ebreiโ. Ma la parola genocidio mai io lโho detta con lโanimo offensivo, ma oggettivamenteยป.ย
Cโรจ il Papa e cโรจ il Papa emerito. Hanno fatto discutere le parole del prefetto della Casa pontificia Georg Gรคnswein e lโidea che รจ sembrato suggerire, quella di un ministero petrino ยซcondivisoยป. Ma allora ci sono due Papi? ย
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ยซCโรจ stata unโepoca in cui ce nโerano tre! Non ho letto quelle dichiarazioni. Benedetto XVI รจ Papa emerito, lui ha detto chiaramente quellโ11 febbraio che dava le sue dimissioni a partire dal successivo 28 febbraio. Che si ritirava ad aiutare la Chiesa con la preghiera. Benedetto sta nel monastero, pregando. Sono stato molte volte a trovarlo, ci sentiamo per telefono, lโaltro giorno mi ha scritto una letterina facendomi gli auguri per questo viaggio. Ho giร detto che รจ una grazia avere in casa il nonno saggio; glielโho detto anche in faccia e lui ha riso. Lui per me รจ il Papa emerito, รจ il nonno saggio, รจ lโuomo che mi custodisce le spalle e la schiena con la sua preghiera. Mai dimentico quel discorso fatto ai cardinali il 28 febbraio quando disse: โTra voi cโรจ il mio successore: prometto obbedienza a luiโ. E lo ha fatto! Poi ho sentito, ma non so se รจ vero, dicerie su alcuni che sarebbero andati da lui a lamentarsi per il nuovo Papa e li ha cacciati via con il suo stile bavarese. Se non รจ vero, รจ ben trovato, perchรฉ รจ un uomo di parola, รจ retto. ร il Papa emerito. Ho ringraziato pubblicamente Benedetto per aver aperto la porta ai Papi emeriti. Oggi con questo allungamento della vita si puรฒ reggere una Chiesa a una certa etร e con gli acciacchi? Lui ha aperto questa porta. Ma cโรจ un solo Papa, lโaltro รจ emerito. Forse in futuro potranno essercene due o tre, ma sono emeriti. Dopodomani si celebra il 65ยฐ anniversario dellโordinazione sacerdotale di Benedetto. Ci sarร un piccolo atto, con i capi dicastero, perchรฉ lui preferisce una cosa piccola, molto modestamente. Io dirรฒ qualche cosa a questo grande uomo di preghiera e di coraggio, che รจ il Papa emerito, non il โsecondo Papaโ e che รจ fedele alla sua parola ed รจ molto saggioยป.ย
Lei ha incoraggio il concilio pan-ortodosso di Creta. Che giudizio ne dร ? ย
ยซUn giudizio positivo! ร stato fatto un passo avanti, non con il cento per cento, ma un passo avanti. Le cose che hanno giustificato la mancata partecipazione di alcune Chiese sono sincere, sono cose che si possono risolvere: i quattro primati che non sono andati volevano fare il concilio un poโ piรน avanti. Ma il primo passo si fa come si puรฒ. Come i bambini, il primo passo lo fanno come i gatti, poi camminano. Il solo fatto che queste Chiese si siano riunite per guardarsi in faccia, pregare insieme e parlare, รจ positivissimo, io ringrazio il Signore. Al prossimo saranno di piรนยป.ย
Oggi lei ha parlato dei doni condivisi delle Chiese. Visto che andrร in ottobre in Svezia per commemorare il 500ยฐ della Riforma, pensa sia il momento giusto non solo per ricordare le ferite da entrambe le parti, ma per riconoscere i doni e forse anche per ritirare la scomunica a Lutero? ย
ยซCredo che le intenzioni di Lutero non fossero sbagliate, era un riformatore, forse alcuni metodi non erano giusti, ma in quel tempo, se leggiamo la storia del Pastor – un tedesco luterano che si รจ convertito e si รจ fatto cattolico – vediamo che la Chiesa non era proprio un modello da imitare: cโera corruzione, mondanitร , attaccamento ai soldi e al potere. E per questo lui ha protestato, era intelligente e ha fatto un passo avanti giustificando il perchรฉ lo faceva. Oggi protestanti e cattolici siamo dโaccordo sulla dottrina della giustificazione: su questo punto tanto importante non aveva sbagliato. Lui ha fatto una medicina per la Chiesa, poi questa medicina si รจ consolidata in uno stato di cose, in una disciplina, in un modo di fare, di credere, e poi cโera Zwingli, Calvino e dietro di loro cโerano i prรฌncipi, โcuius regio eius religioโ. Dobbiamo metterci nella storia di quel tempo, non รจ facile capire. Poi sono andate avanti le cose, quel documento sulla giustificazione รจ uno dei piรน ricchi. Ci sono divisioni, ma dipendono anche dalle Chiese. A Buenos Aires cโerano due chiese luterane e pensavano in modi diversi, anche nella Chiesa luterana non cโรจ unitร . La diversitร รจ quello che forse ci ha fatto tanto male a tutti e oggi cerchiamo la strada per incontrarci dopo 500 anni. Io credo che per prima cosa dobbiamo pregare insieme. Secondo, dobbiamo lavorare per i poveri, i profughi i rifugiati, tanta gente che soffre, e infine che i teologi studino insieme cercando… Questa รจ una strada lunga. Una volta ho detto scherzando: io so quando sarร il giorno dellโunitร piena, il giorno dopo la venuta del Signore. Non sappiamo quando lo Spirito Santo farร questa grazia. Ma intanto dobbiamo lavorare insieme per la paceยป.ย
Nei giorni scorsi il cardinale Marx parlando a Dublino ha detto che la Chiesa cattolica deve chieder scusa alla comunitร gay per aver marginalizzato queste persone. ย
ยซIo ripeto il Catechismo: queste persone non vanno discriminate, devono essere rispettate e accompagnate pastoralmente. Si possono condannare, non per motivi ideologici, ma per motivi di comportamento politico, certe manifestazioni troppo offensive per gli altri. Ma queste cose non cโentrano, il problema รจ una persona che ha quella condizione, che ha buona volontร e che cerca Dio. Chi siamo noi per giudicare? Dobbiamo accompagnare bene, secondo quello che dice il Catechismo. Poi ci sono tradizioni in alcuni Paesi e culture che hanno una mentalitร diversa su questo problema. Io credo che la Chiesa, o meglio i cristiani perchรฉ la Chiesa รจ santa, non solo devono chiedere scusa come ha detto quel cardinale โmarxistaโ… ma devono chiedere scusa anche ai poveri, alle donne e ai bambini sfruttati, devono chiedere scusa di aver benedetto tante armi, di non aver accompagnato tante famiglie. Io ricordo da bambino la cultura cattolica chiusa di Buenos Aires: non si poteva entrare in casa di divorziati. Sto parlando di ottantโanni fa. La cultura รจ cambiata e grazie a Dio, come cristiani, dobbiamo chiedere tante scuse, non solo su questo: perdono Signore, รจ una parola che dimentichiamo. Il prete โpadroneโ e non il prete padre, il prete che bastona e non il prete che abbraccia e perdona… ma ce ne sono tanti santi preti cappellani negli ospedali e nelle carceri, ma questi non si vedono, perchรฉ la santitร ha pudore. Invece la spudoratezza รจ sfacciata e si fa vedere. Tante organizzazioni, con gente buona e gente non tanto buona. Noi cristiani abbiamo anche tante Terese di Calcutta… Non dobbiamo scandalizzarci, questa รจ la vita della Chiesa. Tutti noi siamo santi perchรฉ abbiamo lo Spirito Santo ma siamo tutti peccatori, io per primoยป.ย
Qualche settimana fa lei ha parlato di una commissione per studiare la possibilitร delle diaconesse. Esiste giร ? A volte una commissione serve per dimenticarsi del problema. ย
ยซCโera un presidente dellโArgentina che diceva di altri presidenti: quando non vuoi risolvere un problema fai una commissione. Io sono stato il primo a essere sorpreso per questa notizia, perchรฉ nel dialogo con le superiore religiose mi hanno chiesto: โAbbiamo sentito che nei primi secoli cโerano la diaconesse. Si potrร studiare questo?โ. Solo questo hanno chiesto e io ho raccontato che conoscevo un teologo siriano che mi aveva detto: โSรฌ, cโerano, ma non si sa bene se avessero lโordinazioneโ. Certamente cโerano e aiutavano in tre cose: nel battesimo delle donne, nelle unzioni pre e post battesimali delle donne. E nel caso in cui una moglie fosse andata a lamentarsi dal vescovo perchรฉ il marito la picchiava: il vescovo chiamava la diaconessa per vedere i lividi sul corpo della donna. Il giorno dopo i media hanno scritto: โLa Chiesa apre alle diaconesseโ. Mi sono un poโ arrabbiato perchรฉ questo non รจ dire la veritร delle cose. Ho chiesto dei nomi per fare una commissione, e adesso รจ lรฌ sulla mia scrivania, sto per farla. Ma cโรจ unโaltra cosa: un anno e mezzo fa ho fatto una commissione di donne teologhe che hanno lavorato con il cardinal Rylko, e hanno fatto un buon lavoro. ร molto importante il pensiero della donna. Per me la funzione della donna non รจ cosรฌ importante come il pensiero della donna, che pensa diversamente dallโuomo e non si puรฒ prendere una buona decisione senza consultare delle donne, come facevo a Buenos Aires. Le donne vedono le cose in unโaltra luce e la soluzione poi alla fine รจ sempre stata molto feconda e bella. Vorrei sottolinearlo: รจ piรน importante il modo di capire, di pensare, di vedere della donne che la loro funzione. E poi ripeto: la Chiesa รจ donna, รจ la Chiesa e non รจ zitella, รจ sposa di Gesรน Cristoยป.ย
Quali sono i suoi sentimenti, lo stato dโanimo e le preghiere che fa per il futuro del popolo armeno? ย
ยซAuguro per questo popolo la giustizia e la pace, e prego per questo, perchรฉ รจ un popolo coraggioso. Prego perchรฉ trovi la giustizia e la pace. So che tanti lavorano per questo, sono stato molto contento la settimana scorsa quando ho visto una fotografia di Putin con i due presidenti armeno e azero: almeno parlano! E anche con la Turchia: il presidente armeno nel discorso di benvenuto ha avuto il coraggio di dire: mettiamoci dโaccordo, perdoniamoci e guardiamo al futuro. Questo รจ un coraggio grande, รจ un popolo che ha sofferto tanto. E poi lโicona del popolo armeno, che mi รจ venuta oggi mentre pregavo: una vita di pietra e una tenerezza di madre. Ha portato croci, croci di pietra, ma non ha perso la tenerezza, lโarte, la musica. Un popolo che ha sofferto tanto nella sua storia, soltanto la fede lo ha mantenuto in piedi. ร stata la prima nazione cristiana perchรฉ il Signore lโha benedetta, ha avuto vescovi santi, martiri, e nella sua resistenza ha fatto una pelle di pietra ma non ha perso il cuore materno, di una terra che รจ madre. Io avevo tanti contatti con gli armeni a Buenos Aires, andavo spesso da loro, alle messe. Andavo a cena con loro… e voi fate cene pesanti eh! Per voi, piรน importante ancora dellโappartenenza alla Chiesa apostolica o a quella cattolica รจ lโarmenitร , il vostro essere armeniยป.ย
Ieri sera lei ha chiesto ai giovani di essere attori di riconciliazione con la Turchia e lโAzerbaigian, paese che visiterร in ottobre. Che cosa si puรฒ fare concretamente per aiutare questo e che cosa dirร ?
ยซIn Azerbaigian parlerรฒ agli azeri della veritร di ciรฒ che ho visto qui e che sento. Incoraggerรฒ anche loro. Ho incontrato il presidente azero e ho parlato con lui. Dirรฒ anche che non fare la pace per un pezzettino di terra significa qualcosa di oscuro: ma lo dico a tutti, armeni e azeri. Forse non si mettono dโaccordo sulle modalitร di fare la pace e su questo bisognerร lavorare. Dirรฒ quello che mi viene nel cuore, ma sempre in positivo, cercando soluzioni che siano percorribili e che vadano avantiยป.ย
Al memoriale di Yerevan lei ha pregato in silenzio, senza fare discorsi. Farร lo stesso anche quando visiterร , in luglio, Auschwitz e Birkenau? ย
ยซDue anni fa a Redipuglia ho fatto lo stesso per commemorare il centenario della Guerra. Con il silenzio. Vorrei andare ad Auschwitz, in quel luogo di orrore senza discorsi, senza tante persone, soltanto le poche necessarie, anche se i giornalisti sicuro che ci saranno. Ma senza salutare questo o quello. Da solo, entrare e pregare che il Signore mi dia la grazia di piangereยป.
