Papa Francesco – Angelus e Omelia del 25 marzo 2018 – Il testo, il video e il file mp3

Data:

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PAPA FRANCESCO

ANGELUS

https://youtu.be/fcgszHBMYMM

Piazza San Pietro 25 marzo 2018

Prima dellโ€™Angelus il Santo Padre saluta i rappresentanti dei giovani che hanno partecipato alla Riunione pre-sinodale, i quali gli chiedono di fare un โ€œselfieโ€ in gruppo con lui.

Avete visto: oggi non si puรฒ concepire un giovane che non faccia un โ€œselfieโ€โ€ฆ e lโ€™hanno fatto. Sono stati bravi!

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Prima di concludere questa celebrazione, desidero salutare tutti voi, romani e pellegrini, che vi avete preso parte, specialmente i giovani provenienti da diverse parti del mondo, anche coloro โ€“ circa 15 mila โ€“ che hanno partecipato collegati virtualmente: saluto tutti! Pensando con gratitudine al mio recente viaggio in Perรน, saluto con affetto la comunitร  peruviana presente in Italia.

Lโ€™odierna Giornata Mondiale della Gioventรน, che si svolge a livello diocesano, รจ una tappa importante nel cammino verso il Sinodo dei Vescovi sui giovani, la fede e il discernimento nel prossimo mese di ottobre, come anche nel percorso di preparazione della Giornata internazionale, che si svolgerร  a Panamรก nel gennaio del 2019. In questo itinerario ci accompagnano lโ€™esempio e lโ€™intercessione di Maria, la giovane di Nazareth che Dio ha scelto quale Madre del suo Figlio. Lei cammina con noi e guida le nuove generazioni nel loro pellegrinaggio di fede e di fraternitร .

Maria ci aiuti tutti a vivere bene la Settimana Santa. Da lei impariamo il silenzio interiore, lo sguardo del cuore, la fede amorosa per seguire Gesรน sulla via della croce, che conduce alla luce gioiosa della Risurrezione.

E prima di recitare lโ€™Angelus vorrei ringraziare davvero il Cardinale Baldisseri, Mons. Fabene e tutta la Segreteria del Sinodo e tutti i collaboratori che hanno aiutato tanto in questa settimana: grazie tante!

Angelus Dominiย โ€ฆ

OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Gesรน entra in Gerusalemme. La liturgia ci ha invitato a intervenire e partecipare alla gioia e alla festa del popolo che รจ capace di gridare e lodare il suo Signore; gioia che si appanna e lascia un sapore amaro e doloroso dopo aver finito di ascoltare il racconto della Passione. In questa celebrazione sembrano incrociarsi storie di gioia e di sofferenza, di errori e di successi che fanno parte del nostro vivere quotidiano come discepoli, perchรฉ riesce a mettere a nudo sentimenti e contraddizioni che oggi appartengono spesso anche a noi, uomini e donne di questo tempo: capaci di amare moltoโ€ฆ e anche di odiare โ€“ e molto โ€“; capaci di sacrifici valorosi e anche di saper โ€œlavarcene le maniโ€ al momento opportuno; capaci di fedeltร  ma anche di grandi abbandoni e tradimenti.

E si vede chiaramente in tutta la narrazione evangelica che la gioia suscitata da Gesรน รจ per alcuni motivo di fastidio e di irritazione.

Gesรน entra in cittร  circondato dalla sua gente, circondato da canti e grida chiassose. Possiamo immaginare che รจ la voce del figlio perdonato, quella del lebbroso guarito, o il belare della pecora smarrita che risuonano forti in questo ingresso, tutti insieme. Eโ€™ il canto del pubblicano e dellโ€™impuro; รจ il grido di quello che viveva ai margini della cittร . Eโ€™ il grido di uomini e donne che lo hanno seguito perchรฉ hanno sperimentato la sua compassione davanti al loro dolore e alla loro miseriaโ€ฆ Eโ€™ il canto e la gioia spontanea di tanti emarginati che, toccati da Gesรน, possono gridare: ยซBenedetto colui che viene nel nome del Signore!ยป. Come non acclamare Colui che aveva restituito loro la dignitร  e la speranza? Eโ€™ la gioia di tanti peccatori perdonati che hanno ritrovato fiducia e speranza. E questi gridano. Gioiscono. Eโ€™ la gioia.

Questa gioia osannante risulta scomoda e diventa assurda e scandalosa per quelli che si considerano giusti e โ€œfedeliโ€ alla legge e ai precetti rituali[1]. Gioia insopportabile per quanti hanno bloccato la sensibilitร  davanti al dolore, alla sofferenza e alla miseria. Ma tanti di questi pensano: โ€œGuarda che popolo maleducato!โ€. Gioia intollerabile per quanti hanno perso la memoria e si sono dimenticati di tante opportunitร  ricevute. Comโ€™รจ difficile comprendere la gioia e la festa della misericordia di Dio per chi cerca di giustificare sรฉ stesso e sistemarsi! Comโ€™รจ difficile poter condividere questa gioia per coloro che confidano solo nelle proprie forze e si sentono superiori agli altri![2]

E cosรฌ nasce il grido di colui a cui non trema la voce per urlare: โ€œCrocifiggilo!โ€. Non รจ un grido spontaneo, ma il grido montato, costruito, che si forma con il disprezzo, con la calunnia, col provocare testimonianze false. Eโ€™ il grido che nasce nel passaggio dal fatto al resoconto, nasce dal resoconto. Eโ€™ la voce di chi manipola la realtร  e crea una versione a proprio vantaggio e non ha problemi a โ€œincastrareโ€ altri per cavarsela. Questo รจ un [falso] resoconto. Il grido di chi non ha scrupoli a cercare i mezzi per rafforzare sรฉ stesso e mettere a tacere le voci dissonanti. Eโ€™ il grido che nasce dal โ€œtruccareโ€ la realtร  e dipingerla in maniera tale che finisce per sfigurare il volto di Gesรน e lo fa diventare un โ€œmalfattoreโ€. Eโ€™ la voce di chi vuole difendere la propria posizione screditando specialmente chi non puรฒ difendersi. Eโ€™ il grido fabbricato dagli โ€œintrighiโ€ dellโ€™autosufficienza, dellโ€™orgoglio e della superbia che proclama senza problemi: โ€œCrocifiggilo, crocifiggilo!โ€.

E cosรฌ alla fine si fa tacere la festa del popolo, si demolisce la speranza, si uccidono i sogni, si sopprime la gioia; cosรฌ alla fine si blinda il cuore, si raffredda la caritร . Eโ€™ il grido del โ€œsalva te stessoโ€ che vuole addormentare la solidarietร , spegnere gli ideali, rendere insensibile lo sguardoโ€ฆ Il grido che vuole cancellare la compassione, quel โ€œpatire conโ€, la compassione, che รจ la debolezza di Dio.

Di fronte a tutte queste voci urlate, il miglior antidoto รจ guardare la croce di Cristo e lasciarci interpellare dal suo ultimo grido. Cristo รจ morto gridando il suo amore per ognuno di noi: per giovani e anziani, santi e peccatori, amore per quelli del suo tempo e per quelli del nostro tempo. Sulla sua croce siamo stati salvati affinchรฉ nessuno spenga la gioia del vangelo; perchรฉ nessuno, nella situazione in cui si trova, resti lontano dallo sguardo misericordioso del Padre. Guardare la croce significa lasciarsi interpellare nelle nostre prioritร , scelte e azioni. Significa lasciar porre in discussione la nostra sensibilitร  verso chi sta passando o vivendo un momento di difficoltร . Fratelli e sorelle, che cosa vede il nostro cuore? Gesรน continua a essere motivo di gioia e lode nel nostro cuore oppure ci vergogniamo delle sue prioritร  verso i peccatori, gli ultimi, i dimenticati?

E a voi, cari giovani, la gioia che Gesรน suscita in voi รจ per alcuni motivo di fastidio e anche di irritazione, perchรฉ un giovane gioioso รจ difficile da manipolare. Un giovane gioioso รจ difficile da manipolare!

Ma esiste in questo giorno la possibilitร  di un terzo grido: ยซAlcuni farisei tra la folla gli dissero: โ€œMaestro, rimprovera i tuoi discepoliโ€; ed Egli rispose: โ€œIo vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietreโ€ยป (Lc 19,39-40).

Far tacere i giovani รจ una tentazione che รจ sempre esistita. Gli stessi farisei se la prendono con Gesรน e gli chiedono di calmarli e farli stare zitti.

Ci sono molti modi per rendere i giovani silenziosi e invisibili. Molti modi di anestetizzarli e addormentarli perchรฉ non facciano โ€œrumoreโ€, perchรฉ non si facciano domande e non si mettano in discussione. โ€œState zitti voi!โ€. Ci sono molti modi di farli stare tranquilli perchรฉ non si coinvolgano e i loro sogni perdano quota e diventino fantasticherie rasoterra, meschine, tristi.

In questa Domenica delle Palme, celebrando la Giornata Mondiale della Gioventรน, ci fa bene ascoltare la risposta di Gesรน ai farisei di ieri e di tutti i tempi, anche quelli di oggi: ยซSe questi taceranno, grideranno le pietreยป (Lc 19,40).

Cari giovani, sta a voi la decisione di gridare, sta a voi decidervi per lโ€™Osanna della domenica cosรฌ da non cadere nel โ€œcrocifiggilo!โ€ del venerdรฌโ€ฆ E sta a voi non restare zitti. Se gli altri tacciono, se noi anziani e responsabili โ€“ tante volte corrotti โ€“ stiamo zitti, se il mondo tace e perde la gioia, vi domando: voi griderete?

Per favore, decidetevi prima che gridino le pietre.

[1] Cfr R. Guardini, Il Signore, Brescia-Milano 2005, 344-345.

[2]Cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 94.

  • ยฉ Copyright 2018 – Libreria Editrice Vaticana
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss

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