ANGELUS
Piazza San Pietro
Domenica, 3 Marzo 2019
https://youtu.be/28V10GoprJ0
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Lโodierna pagina evangelica presenta brevi parabole, con le quali Gesรน vuole indicare ai suoi discepoli la strada da percorrere per vivere con saggezza. Con lโinterrogativo: ยซPuรฒ forse un cieco guidare un altro cieco?ยป (Lc 6, 39), Egli vuole sottolineare che una guida non puรฒ essere cieca, ma deve vedere bene, cioรจ deve possedere la saggezza per guidare con saggezza, altrimenti rischia di causare dei danni alle persone che a lei si affidano. Gesรน richiama cosรฌ lโattenzione di quanti hanno responsabilitร educative o di comando: i pastori dโanime, le autoritร pubbliche, i legislatori, i maestri, i genitori, esortandoli ad essere consapevoli del loro ruolo delicato e a discernere sempre la strada giusta sulla quale condurre le persone.
E Gesรน prende in prestito una espressione sapienziale per indicare se stesso come modello di maestro e guida da seguire: ยซUn discepolo non รจ piรน del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarร come il suo maestroยป (v.40). ร un invito a seguire il suo esempio e il suo insegnamento per essere guide sicure e sagge. E tale insegnamento รจ racchiuso soprattutto nel discorso della montagna, che da tre domeniche la liturgia ci propone nel Vangelo, indicando lโatteggiamento della mitezza e della misericordia per essere persone sincere, umili e giuste. Nel brano di oggi troviamo unโaltra frase significativa, quella che esorta a non essere presuntuosi e ipocriti. Dice cosรฌ: ยซPerchรฉ guardi la pagliuzza che รจ nellโocchio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che รจ nel tuo occhio?ยป (v.41). Tante volte, lo sappiamo tutti, รจ piรน facile o comodo scorgere e condannare i difetti e i peccati altrui, senza riuscire a vedere i propri con altrettanta luciditร . Noi sempre nascondiamo i nostri difetti, li nascondiamo anche a noi stessi; invece, รจ facile vedere i difetti altrui. La tentazione รจ quella di essere indulgenti con se stessi โ manica larga con se stessi โ e duri con gli altri. ร sempre utile aiutare il prossimo con saggi consigli, ma mentre osserviamo e correggiamo i difetti del nostro prossimo, dobbiamo essere consapevoli anche noi di avere dei difetti. Se io credo di non averne, non posso condannare o correggere gli altri. Tutti abbiamo difetti: tutti. Dobbiamo esserne consapevoli e, prima di condannare gli altri, dobbiamo guardare noi stessi dentro. Possiamo cosรฌ agire in modo credibile, con umiltร , testimoniando la caritร .
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Come possiamo capire se il nostro occhio รจ libero o se รจ impedito da una trave? ร ancora Gesรน che ce lo dice: ยซNon vi รจ albero buono che produca frutto cattivo, nรฉ vi รจ dโaltronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo fruttoยป (vv.43-44). Il frutto sono le azioni, ma anche le parole. Anche dalle parole si conosce la qualitร dellโalbero. Infatti, chi รจ buono trae fuori dal suo cuore e dalla sua bocca il bene e chi รจ cattivo trae fuori il male, praticando lโesercizio piรน deleterio fra noi, che รจ la mormorazione, il chiacchiericcio, parlare male degli altri. Questo distrugge; distrugge la famiglia, distrugge la scuola, distrugge il posto di lavoro, distrugge il quartiere. Dalla lingua incominciano le guerre. Pensiamo un poโ, noi, a questo insegnamento di Gesรน e facciamoci la domanda: io parlo male degli altri? Io cerco sempre di sporcare gli altri? Per me รจ piรน facile vedere i difetti altrui che i miei? E cerchiamo di correggerci almeno un poโ: ci farร bene a tutti.
Invochiamo il sostegno e lโintercessione di Maria per seguire il Signore su questo cammino.
Dopo l’Angelus
Cari fratelli e sorelle,
saluto tutti voi, provenienti da Roma, dallโItalia e da diversi Paesi, in particolare i pellegrini di Varsavia, Madrid, Ibiza e Formentera.
Saluto la comunitร del Seminario minore della diocesi di Otranto in pellegrinaggio a Roma con i genitori.
Oggi sono presenti tante parrocchie italiane, tanti ragazzi della Cresima e tanti alunni delle scuole. Non mi รจ possibile nominare ogni gruppo, ma vi ringrazio tutti per la vostra presenza e vi incoraggio a camminare con gioia, con generositร , testimoniando ovunque la bontร e la misericordia del Signore.
E auguro a tutti una buona domenica! Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!