PAPA FRANCESCO
ANGELUS
Piazza San Pietro
Domenica, 16 settembre 2018
https://youtu.be/J2f7ahmHkj4
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Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Nel brano evangelico di oggi (cfr Mc 8,27-35), ritorna la domanda che attraversa tutto il Vangelo di Marco: chi รจ Gesรน? Ma questa volta รจ Gesรน stesso che la pone ai discepoli, aiutandoli gradualmente ad affrontare lโinterrogativo sulla sua identitร . Prima di interpellare direttamente loro, i Dodici, Gesรน vuole sentire da loro che cosa pensa di Lui la gente โ e sa bene che i discepoli sono molto sensibili alla popolaritร del Maestro! Perciรฒ domanda: ยซLa gente, chi dice che io sia?ยป (v. 27). Ne emerge che Gesรน รจ considerato dal popolo un grande profeta. Ma, in realtร , a Lui non interessano i sondaggi e le chiacchiere della gente. Egli non accetta nemmeno che i suoi discepoli rispondano alle sue domande con formule preconfezionate, citando personaggi famosi della Sacra Scrittura, perchรฉ una fede che si riduce alle formule รจ una fede miope.
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Il Signore vuole che i suoi discepoli di ieri e di oggi instaurino con Lui una relazione personale, e cosรฌ lo accolgano al centro della loro vita. Per questo li sprona a porsi in tutta veritร di fronte a sรฉ stessi, e chiede: ยซMa voi, chi dite che io sia?ยป (v. 29). Gesรน, oggi, rivolge questa richiesta cosรฌ diretta e confidenziale a ciascuno di noi: โTu, chi dici che io sia? Voi, chi dite che io sia? Chi sono io per te?โ. Ognuno รจ chiamato a rispondere, nel proprio cuore, lasciandosi illuminare dalla luce che il Padre ci dร per conoscere il suo Figlio Gesรน. E puรฒ accadere anche a noi, come a Pietro, di affermare con entusiasmo: ยซTu sei il Cristoยป. Quando perรฒ Gesรน ci dice chiaramente quello che disse ai discepoli, cioรจ che la sua missione si compie non nella strada larga del successo, ma nel sentiero arduo del Servo sofferente, umiliato, rifiutato e crocifisso, allora puรฒ capitare anche a noi, come a Pietro, di protestare e ribellarci perchรฉ questo contrasta con le nostre attese, con le attese mondane. In quei momenti, anche noi meritiamo il salutare rimprovero di Gesรน: ยซVaโ dietro a me, Satana! Perchรฉ tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uominiยป (v. 33).
Fratelli e sorelle, la professione di fede in Gesรน Cristo non puรฒ fermarsi alle parole, ma chiede di essere autenticata da scelte e gesti concreti, da una vita improntata allโamore di Dio, di una vita grande, di una vita con tanto amore per il prossimo. Gesรน ci dice che per seguire Lui, per essere suoi discepoli, bisogna rinnegare sรฉ stessi (cfr v. 34), cioรจ le pretese del proprio orgoglio egoistico, e prendere la propria croce. Poi dร a tutti una regola fondamentale. E qual รจ questa regola? ยซChi vorrร salvare la propria vita la perderร . Spesso nella vita, per tanti motivi, sbagliamo strada, cercando la felicitร solo nelle cose, o nelle persone che trattiamo come cose. Ma la felicitร la troviamo soltanto quando lโamore, quello vero, ci incontra, ci sorprende, ci cambia. Lโamore cambia tutto! E lโamore puรฒ cambiare anche noi, ognuno di noi. Lo dimostrano le testimonianze dei santi.
La Vergine Maria, che ha vissuto la sua fede seguendo fedelmente il suo Figlio Gesรน, aiuti anche noi a camminare nella sua strada, spendendo generosamente la nostra vita per Lui e per i fratelli.
Dopo l’Angelus
Cari fratelli e sorelle,
ieri mi sono recato in visita apostolica a Piazza Armerina e a Palermo, in Sicilia, nellโoccasione del 25ยฐ anniversario della morte del Beato Pino Puglisi [applaudono]. Un applauso a don Pino! Ringrazio di cuore le Autoritร civili ed ecclesiastiche e tutte le persone che hanno contribuito a rendere possibile questo viaggio. Ringrazio i bravi piloti dellโaereo e dellโelicottero. Ringrazio in particolare i cari vescovi Rosario Gisana e Corrado Lorefice per il loro eccellente servizio pastorale. Ringrazio i giovani, le famiglie e tutto il meraviglioso popolo di questa bellissima terra di Sicilia, per la loro calorosa accoglienza. Lโesempio e la testimonianza di don Puglisi continuino ad illuminare tutti noi e a darci conferma che il bene รจ piรน forte del male, lโamore รจ piรน forte dellโodio. Il Signore benedica voi siciliani e la vostra terra! Un applauso ai siciliani!
Cari fratelli e sorelle, saluto con affetto tutti voi, romani e pellegrini provenienti da diversi Paesi: famiglie, gruppi parrocchiali, associazioni.
Saluto i partecipanti allโassemblea โMissio Giovaniโ delle Pontificie Opere Missionarie e li incoraggio ad essere testimoni dellโamore misericordioso di Gesรน.
Saluto gli insegnanti e gli studenti di lingua latina del โCorderius Collegeโ di Amersfoort: Valete dilectissimi!
Saluto i cresimati di Marsan (Vicenza) e i musicisti svizzeri di Oron-la-Ville. Vedo anche un bel gruppo dal Nicaragua. Vi saluto tanto!
Oggi, due giorni dopo la Festa della Santa Croce, ho pensato di regalare a voi che siete qui in piazza un crocifisso. Eccolo qui [lo mostra]. Il crocifisso รจ il segno dellโamore di Dio, che in Gesรน ha dato la vita per noi. Vi invito ad accogliere questo dono e a portarlo nelle vostre case, nella camera dei vostri bambini, o dei nonniโฆ, in qualsiasi parte, ma che si veda nella casa. Non รจ un oggetto ornamentale, ma un segno religioso per contemplare e pregare. Guardando Gesรน crocifisso, guardiamo la nostra salvezza. Non si paga niente. Se qualcuno vi dice che dovete pagare รจ un furbo! No, niente! Questo รจ un regalo del Papa. Ringrazio le suore, i poveri e i profughi che adesso distribuiranno questo dono, piccolo, ma prezioso! Come sempre, la fede viene dai piccoli, dagli umili.
A tutti auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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