p. Antonio Spadaro sull’esortazione apostolica Gaudete et exsultate

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Intervista a padre Antonio Spadaro sull’esortazione apostolica “Gaudete et exsultate” sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo di Papa Francesco” realizzata da Massimiliano Coccia con Antonio Spadaro (gesuita, direttore della rivista “La Civiltà Cattolica”).

Fonte: Radio Radicale

p. Antonio ha scritto anche un esauriente articolo su “La Civiltà Cattolica” del quale anticipiamo i primi 5 paragrafi. Tutto l’articolo può essere letto qui.

A cinque anni dalla sua elezione papa Francesco ha deciso di pubblicare la sua terza Esortazione apostolica dal titolo Gaudete et exsultate (GE). Essa, come è detto esplicitamente nel sottotitolo, ha come argomento la «chiamata alla santità nel mondo contemporaneo». Il Pontefice lancia un messaggio «nudo», essenziale, che indica ciò che conta, il significato stesso della vita cristiana, che è, nei termini di sant’Ignazio di Loyola, «cercare e trovare Dio in tutte le cose», seguendo l’indicazione del suo invito ai gesuiti: curet primo Deum[1]. Questo è il cuore di ogni riforma, personale ed ecclesiale: mettere al centro Dio.

Il cardinale Bergoglio, divenuto papa, ha scelto il nome «Francesco» proprio per questo: come pontefice, ha sposato la missione di Francesco d’Assisi: «ricostruire» la Chiesa nel senso di una riforma spirituale che abbia Dio al centro. Afferma: «Il Signore chiede tutto, e quello che offre è la vera vita, la felicità per la quale siamo stati creati. Egli ci vuole santi e non si aspetta che ci accontentiamo di un’esistenza mediocre, annacquata, inconsistente» (GE 1).

L’Esortazione non vuole essere un «trattato sulla santità, con tante definizioni e distinzioni che potrebbero arricchire questo importante tema, o con analisi che si potrebbero fare circa i mezzi di santificazione». L’«umile obiettivo» del Papa è quello di «far risuonare ancora una volta la chiamata alla santità, cercando di incarnarla nel contesto attuale, con i suoi rischi, le sue sfide e le sue opportunità» (GE 2). E in questo senso spera che le sue «pagine siano utili perché tutta la Chiesa si dedichi a promuovere il desiderio della santità» (GE 177). Come vedremo, questo desiderio del Papa ha nel discernimento il suo cuore pulsante.

Gaudete et exsultate si compone di cinque capitoli. Il punto di partenza è «la chiamata alla santità» rivolta a tutti. Da qui si passa alla chiara individuazione di «due sottili nemici» che tendono a risolvere la santità in forme elitarie, intellettuali o volontaristiche. Quindi si prendono le beatitudini evangeliche come modello positivo di una santità che consiste nel seguire la via «alla luce del Maestro» e non una vaga ideologia religiosa. Si descrivono poi «alcune caratteristiche della santità nel mondo attuale»: pazienza e mitezza, umorismo, audacia e fervore, vita comunitaria e preghiera costante. L’Esortazione si conclude con un capitolo dedicato alla vita spirituale come «combattimento, vigilanza e discernimento».

Il documento è di facile lettura e non ha bisogno di complesse spiegazioni. Tuttavia in questa breve guida, oltre a presentarlo, cercheremo di mostrarne soprattutto alcune fonti remote nelle riflessioni pastorali di Bergoglio gesuita e poi vescovo, e infine in quelle più recenti da pontefice. Così cercheremo pure di individuarne i temi centrali e il chiaro messaggio che Francesco intende lanciare oggi alla Chiesa. Che cos’è la santità per Francesco? Dove la vede vissuta? In quali forme e contesti? Come la si può definire?

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