G.M.G. Cracovia 27 Luglio 2016
Santa Messa degli Italiani OMELIA
โRimanete nel mio amoreโ
Cari Confratelli nellโEpiscopato, nel Sacerdozio e nel Diaconato
Cari Giovani che provenite da ogni parte dโItalia
La gioia di Gesรน abiti i nostri cuori!
[ads2]Eโ la gioia di essere qui, nella cittร di San Giovanni Paolo II, il Santo Pontefice che ha obbedito allโispirazione di Dio, quella di istituire le Giornate mondiali della Gioventรน. Sembrava unโimpresa impossibile, ma egli ha creduto alla potenza dello Spirito Santo e โ come Mosรจ davanti al mar Rosso โ ha attraversato le acque, ha chiamato dai confini della terra moltitudini di giovani.
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Lโappello del Successore di Pietro continua, e ora anche noi โ di qualunque etร โ abbiamo risposto con convinzione. Siamo nella terra della divina misericordia, di cui fu apostola una suora, santa
Faustina Kovalska: a questa misericordia di Dio Papa Francesco ha dedicato lโanno giubilare, perchรฉ ognuno possa fare rinnovata esperienza dellโabbraccio misericordioso di Gesรน.
Che cosa vuole dirci il Vangelo appena ascoltato? Quale messaggio ha per noi? Ascoltando le sue Parole, รจ come se vedessimo la sua bocca, diceva San Gregorio Magno! Ma noi abbiamo questo desiderio? Il desiderio di incontrarLo, anzi di vederLo? Egli รจ tra noi, รจ con noi, vuole incrociare il nostro sguardo: essere insieme ci aiuta: โSiamo molti corpi, ma non molti cuoriโ, scrive SantโAgostino, e lโessere qui insieme aiuta la nostra fede e, pur essendo molti, sostiene la nostra attenzione.
Che cosa dice Gesรน nelle Scritture? Almeno tre parole.
1. Nella lettera dellโApostolo Pietro, il Signore ci ricorda una parola decisiva: โesultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la meta della vostra fede: la salvezza delle animeโ. Eโ questa la meta dei nostri giorni terreni: la salvezza dellโanima. Prima o dopo le domande assillano tutti, non รจ questione di etร ! Prima o dopo ognuno giunge al bivio dove รจ chiamato a scegliere tra lโassurdo e la speranza; dove andare, per cosa impegnare giorni, intelligenza e cuore, che fare della propria vita, quale รจ la via della gioia vera, quella che non coincide con le soddisfazioni, ma che riempie il cuore anche quando sanguina. La tentazione รจ quella di rincorrere ciรฒ che luccica, di vivere assonnati in una bolla virtuale che promette molto ma toglie tutto, anche la dignitร . Il rischio รจ quello di credere che per essere felici si debba fare ciรฒ che si vuole; credere che la libertร sia assenza di vincoli e regole, come il giovane della parabola che lascia la casa del padre e si ritrova triste, senza volto. Viene allora da chiederci: ho a cuore la salvezza dellโanima? E per questa opero con fede?
2. Dentro allโorizzonte che Pietro descrive, il Vangelo ci dona la seconda parola: โvi ho detto queste cose perchรฉ la mia gioia sia in voiโ . Che cosa ha detto Gesรน? Ci invita a rimanere nellโamore, ma non in un amore qualunque, bensรฌ nel โsuo amoreโ: โrimanete nel mio amoreโ. Si tratta dunque di qualcosa di preciso. Non ci chiede innanzitutto di amare, ma di lasciarci amare da Lui. Ci invita a togliere gli occhi da noi, dal nostro piccolo cuore e guardare invece in alto, a Lui, al suo grande cuore che ci ama e che rimane nellโamore del Padre. Il suo dimorare nellโamore del Padre รจ obbedienza ai โcomandamenti del Padreโ. Ecco il segreto dellโamore! I comandamenti del Signore non sono vincoli di schiavitรน, ma parole dโamore e quindi di libertร ; non sono parole di oppressione, ma di liberazione; non pesi di tristezza ma ali di gioia, di gioia piena. Certo, sono impegnativi, ma lโamore richiede sempre impegno e concretezza, altrimenti รจ un soffio di vento, un inutile battito dโali.
Poniamoci la seconda domanda: desidero rimanere nellโamore di Gesรน accogliendo i suoi comandamenti come dono dโamore? Conosco la gioia vera della fiducia e dellโabbandono alle indicazioni del Signore? Oggi quanto poco amato รจ lโamore
3. Infine, ci viene incontro la terza parola: โamatevi gli uni gli altri come io ho amato voiโ. Gesรน ci invita allโamore vicendevole, allโamore fraterno. Lโamore che Gesรน ci comanda non nasce da simpatie personali o da sintonie di idee e di sensibilitร : Egli ci porta ad un altro livello, piรน in alto. Ci porta in un altro mondo! Oh, se respirassimo di piรน questo mondo nuovo: รจ quello che Gesรน ha iniziato, che continua attraverso i suoi discepoli fino ai confini della terra, e che in questa Eucaristia realmente si anticipa. Il Maestro, infatti, ci offre se stesso come termine di paragone:
โQuesto รจ il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voiโ. Eโ dunque un amore nuovo, diverso da quello solamente umano; sgorga non da noi, ma da Lui che ama noi e ci rende capaci del suo amore, fino a morire per gli altri. Il suo amore ci รจ venuto incontro nella forma della misericordia, cioรจ della fedeltร nonostante i nostri tradimenti, insegnandoci cosรฌ la vera gratuitร che nulla attende e nulla pretende dal suo spendersi per il bene. Ci รจ venuto incontro anche nella forma del grembo materno, grembo tenero e fecondo. Si tratta, infatti, di servire i fratelli senza farlo pesare, con la tenerezza di Betlemme, ma anche di amare il prossimo nella veritร , con il coraggio di chiamare le cose con il loro nome, consapevoli che tutti dobbiamo invocare la misericordia di Dio. SantโAgostino scriveva che โla veritร รจ amata quando risplende, ma non quando riprendeโ! Ma se in noi cโรจ la veritร โ quella di Gesรน โ essa deve esplodere. Non possiamo rifiutarla, rifiuteremmo noi stessi!
Anche questa terza parola sollecita dunque una domanda sulla nostra capacitร di amare nel Signore: non si tratta di fare miracoli, ma di lasciare che il Signore li compia servendosi di noi, del nostro piccolo cuore che, posto in quello di Dio, diventa capace anche dellโimpossibile.
Angelo Card. Bagnasco
Arcivescovo Metropolita di Genova
Presidente Conferenza Episcopale Italiana
