Il Messaggio di Papa Francesco per la V Giornata dei Poveri

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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO

V GIORNATA MONDIALE DEI POVERI

Domenica XXXIII del Tempo Ordinario
14 novembre 2021

ยซI poveri li avete sempre con voiยป (Mc 14,7)


1. ยซI poveri li avete sempre con voiยป (Mcย 14,7). Gesรน pronunciรฒ queste parole nel contesto di un pranzo, a Betania, nella casa di un certo Simone detto โ€œil lebbrosoโ€, alcuni giorni prima della Pasqua. Come racconta lโ€™evangelista, una donna era entrata con un vaso di alabastro pieno di profumo molto prezioso e lโ€™aveva versato sul capo di Gesรน. Quel gesto suscitรฒ grande stupore e diede adito a due diverse interpretazioni.

La prima รจ lโ€™indignazione di alcuni tra i presenti, compresi i discepoli, i quali considerando il valore del profumo โ€“ circa 300 denari, equivalente al salario annuo di un lavoratore โ€“ pensano che sarebbe stato meglio venderlo e dare il ricavato ai poveri. Secondo il Vangelo di Giovanni, รจ Giuda che si fa interprete di questa posizione: ยซPerchรฉ non si รจ venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?ยป. E lโ€™evangelista annota: ยซDisse questo non perchรฉ gli importasse dei poveri, ma perchรฉ era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentroยป (12,5-6). Non รจ un caso che questa dura critica venga dalla bocca del traditore: รจ la prova che quanti non riconoscono i poveri tradiscono lโ€™insegnamento di Gesรน e non possono essere suoi discepoli. Ricordiamo, in proposito, le parole forti di Origene: ยซGiuda sembrava preoccuparsi dei poveri [โ€ฆ]. Se adesso cโ€™รจ ancora qualcuno che ha la borsa della Chiesa e parla a favore dei poveri come Giuda, ma poi si prende quello che mettono dentro, abbia allora la sua parte insieme a Giudaยป (Commento al vangelo di Matteo, 11, 9).

La seconda interpretazione รจ data da Gesรน stesso e permette di cogliere il senso profondo del gesto compiuto dalla donna. Egli dice: ยซLasciatela stare; perchรฉ la infastidite? Ha compiuto unโ€™azione buona verso di meยป (Mcย 14,6). Gesรน sa che la sua morte รจ vicina e vede in quel gesto lโ€™anticipo dellโ€™unzione del suo corpo senza vita prima di essere posto nel sepolcro. Questa visione va al di lร  di ogni aspettativa dei commensali. Gesรน ricorda loro che il primo povero รจ Lui, il piรน povero tra i poveri perchรฉ li rappresenta tutti. Ed รจ anche a nome dei poveri, delle persone sole, emarginate e discriminate che il Figlio di Dio accetta il gesto di quella donna. Ella, con la sua sensibilitร  femminile, mostra di essere lโ€™unica a comprendere lo stato dโ€™animo del Signore. Questa donna anonima, destinata forse per questo a rappresentare lโ€™intero universo femminile che nel corso dei secoli non avrร  voce e subirร  violenze, inaugura la significativa presenza di donne che prendono parte al momento culminante della vita di Cristo: la sua crocifissione, morte e sepoltura e la sua apparizione da Risorto. Le donne, cosรฌ spesso discriminate e tenute lontano dai posti di responsabilitร , nelle pagine dei Vangeli sono invece protagoniste nella storia della rivelazione. Ed รจ eloquente lโ€™espressione conclusiva di Gesรน, che associa questa donna alla grande missione evangelizzatrice: ยซIn veritร  io vi dico: dovunque sarร  proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirร  anche quello che ha fattoยป (Mcย 14,9).

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2. Questa forte โ€œempatiaโ€ tra Gesรน e la donna, e il modo in cui Egli interpreta la sua unzione, in contrasto con la visione scandalizzata di Giuda e di altri, aprono una strada feconda di riflessione sul legame inscindibile che cโ€™รจ tra Gesรน, i poveri e lโ€™annuncio del Vangelo.

Il volto di Dio che Egli rivela, infatti, รจ quello di un Padre per i poveri e vicino ai poveri. Tutta lโ€™opera di Gesรน afferma che la povertร  non รจ frutto di fatalitร , ma segno concreto della sua presenza in mezzo a noi. Non lo troviamo quando e dove vogliamo, ma lo riconosciamo nella vita dei poveri, nella loro sofferenza e indigenza, nelle condizioni a volte disumane in cui sono costretti a vivere. Non mi stanco di ripetere che i poveri sono veri evangelizzatori perchรฉ sono stati i primi ad essere evangelizzati e chiamati a condividere la beatitudine del Signore e il suo Regno (cfrย Mtย 5,3).

I poveriย di ogni condizione e ogni latitudineย ci evangelizzano, perchรฉ permettono di riscoprire in modo sempre nuovo i tratti piรน genuini del volto del Padre. ยซEssi hanno molto da insegnarci. Oltre a partecipare delย sensus fidei, con le proprie sofferenze conoscono il Cristo sofferente. รˆ necessario che tutti ci lasciamo evangelizzare da loro. La nuova evangelizzazione รจ un invito a riconoscere la forza salvifica delle loro esistenze e a porle al centro del cammino della Chiesa. Siamo chiamati a scoprire Cristo in loro, a prestare ad essi la nostra voce nelle loro cause, ma anche ad essere loro amici, ad ascoltarli, a comprenderli e ad accogliere la misteriosa sapienza che Dio vuole comunicarci attraverso di loro. Il nostro impegno non consiste esclusivamente in azioni o in programmi di promozione e assistenza; quello che lo Spirito mette in moto non รจ un eccesso di attivismo, ma prima di tutto unโ€™attenzioneย rivolta allโ€™altro considerandolo come unโ€™unica cosa con sรฉ stesso. Questa attenzione dโ€™amore รจ lโ€™inizio di una vera preoccupazione per la sua persona e a partire da essa desidero cercare effettivamente il suo beneยป (Esort. ap.ย Evangelii gaudium, 198-199).

3. Gesรน non solo sta dalla parte dei poveri, maย condivide con loroย la stessa sorte. Questo รจ un forte insegnamento anche per i suoi discepoli di ogni tempo. Le sue parole โ€œi poveri li avete sempre con voiโ€ stanno a indicare anche questo: la loro presenza in mezzo a noi รจ costante, ma non deve indurre a unโ€™abitudine che diventa indifferenza, bensรฌ coinvolgere in una condivisione di vita che non ammette deleghe. I poveri non sono persone โ€œesterneโ€ alla comunitร , ma fratelli e sorelle con cui condividere la sofferenza, per alleviare il loro disagio e lโ€™emarginazione, perchรฉ venga loro restituita la dignitร  perduta e assicurata lโ€™inclusione sociale necessaria. Dโ€™altronde, si sa che un gesto di beneficenza presuppone un benefattore e un beneficato, mentre la condivisione genera fratellanza. Lโ€™elemosina, รจ occasionale; la condivisione invece รจ duratura. La prima rischia di gratificare chi la compie e di umiliare chi la riceve; la seconda rafforza la solidarietร  e pone le premesse necessarie per raggiungere la giustizia. Insomma, i credenti, quando vogliono vedere di persona Gesรน e toccarlo con mano, sanno dove rivolgersi: i poveri sono sacramento di Cristo, rappresentano la sua persona e rinviano a Lui.

Abbiamo tanti esempi di santi e sante che hanno fatto della condivisione con i poveri il loro progetto di vita. Penso, tra gli altri, a Padre Damiano de Veuster, santo apostolo dei lebbrosi. Con grande generositร  rispose alla chiamata di recarsi nellโ€™isola di Molokai, diventata un ghetto accessibile solo ai lebbrosi, per vivere e morire con loro. Si rimboccรฒ le maniche e fece di tutto per rendere la vita di quei poveri malati ed emarginati, ridotti in estremo degrado, degna di essere vissuta. Si fece medico e infermiere, incurante dei rischi che correva e in quella โ€œcolonia di morteโ€, come veniva chiamata lโ€™isola, portรฒ la luce dellโ€™amore. La lebbra colpรฌ anche lui, segno di una condivisione totale con i fratelli e le sorelle per i quali aveva donato la vita. La sua testimonianza รจ molto attuale ai nostri giorni, segnati dalla pandemia di coronavirus: la grazia di Dio รจ certamente allโ€™opera nei cuori di tanti che, senza apparire, si spendono per i piรน poveri in una concreta condivisione.

4. Abbiamo bisogno, dunque, di aderire con piena convinzione allโ€™invito del Signore: ยซConvertitevi e credete nel Vangeloยป (Mcย 1,15). Questaย conversioneย consiste in primo luogo nellโ€™aprire il nostro cuore a riconoscere le molteplici espressioni di povertร  e nel manifestare il Regno di Dio mediante uno stile di vita coerente con la fede che professiamo. Spesso i poveri sono considerati come persone separate, come una categoria che richiede un particolare servizio caritativo. Seguire Gesรน comporta, in proposito, un cambiamento di mentalitร , cioรจ di accogliere la sfida della condivisione e della partecipazione. Diventare suoi discepoli implica la scelta di non accumulare tesori sulla terra, che danno lโ€™illusione di una sicurezza in realtร  fragile ed effimera. Al contrario, richiede la disponibilitร  a liberarsi da ogni vincolo che impedisce di raggiungere la vera felicitร  e beatitudine, per riconoscere ciรฒ che รจ duraturo e non puรฒ essere distrutto da niente e nessuno (cfrย Mtย 6,19-20).

Lโ€™insegnamento di Gesรน anche in questo caso va controcorrente, perchรฉ promette ciรฒ che solo gli occhi della fede possono vedere e sperimentare con assoluta certezza: ยซChiunque avrร  lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverร  cento volte tanto e avrร  in ereditร  la vita eternaยป (Mtย 19,29). Se non si sceglie di diventare poveri di ricchezze effimere, di potere mondano e di vanagloria, non si sarร  mai in grado di donare la vita per amore; si vivrร  unโ€™esistenza frammentaria, piena di buoni propositi ma inefficace per trasformare il mondo. Si tratta, pertanto, di aprirsi decisamente alla grazia di Cristo, che puรฒ renderci testimoni della sua caritร  senza limiti e restituire credibilitร  alla nostra presenza nel mondo.

5. Il Vangelo di Cristo spinge ad avere unโ€™attenzione del tutto particolare nei confronti dei poveri e chiede di riconoscere le molteplici, troppe forme di disordine morale e sociale che generano sempreย nuove forme di povertร . Sembra farsi strada la concezione secondo la quale i poveri non solo sono responsabili della loro condizione, ma costituiscono un peso intollerabile per un sistema economico che pone al centro lโ€™interesse di alcune categorie privilegiate. Un mercato che ignora o seleziona i principi etici crea condizioni disumane che si abbattono su persone che vivono giร  in condizioni precarie. Si assiste cosรฌ alla creazione di sempre nuove trappole dellโ€™indigenza e dellโ€™esclusione, prodotte da attori economici e finanziari senza scrupoli, privi di senso umanitario e responsabilitร  sociale.

Lo scorso anno, inoltre, si รจ aggiunta unโ€™altra piaga che ha moltiplicato ulteriormente i poveri: la pandemia. Essa continua a bussare alle porte di milioni di persone e, quando non porta con sรฉ la sofferenza e la morte, รจ comunque foriera di povertร . I poveri sono aumentati a dismisura e, purtroppo, lo saranno ancora nei prossimi mesi. Alcuni Paesi stanno subendo per la pandemia gravissime conseguenze, cosรฌ che le persone piรน vulnerabili si trovano prive dei beni di prima necessitร . Le lunghe file davanti alle mense per i poveri sono il segno tangibile di questo peggioramento. Uno sguardo attento richiede che si trovino le soluzioni piรน idonee per combattere il virus a livello mondiale, senza mirare a interessi di parte. In particolare, รจ urgente dare risposte concrete a quanti patiscono la disoccupazione, che colpisce in maniera drammatica tanti padri di famiglia, donne e giovani. La solidarietร  sociale e la generositร  di cui molti, grazie a Dio, sono capaci, unite a progetti lungimiranti di promozione umana, stanno dando e daranno un contributo molto importante in questo frangente.

6. Rimane comunque aperto lโ€™interrogativo per nulla ovvio: come รจ possibile dare una risposta tangibile ai milioni di poveri che spesso trovano come riscontro solo lโ€™indifferenza quando non il fastidio? Quale via della giustizia รจ necessario percorrere perchรฉ le disuguaglianze sociali possano essere superate e sia restituita la dignitร  umana cosรฌ spesso calpestata? Uno stile di vita individualistico รจ complice nel generare povertร , e spesso scarica sui poveri tutta la responsabilitร  della loro condizione. Ma la povertร  non รจ frutto del destino, รจ conseguenza dellโ€™egoismo. Pertanto, รจ decisivo dare vita aย processi di sviluppoย in cui si valorizzanoย le capacitร  di tutti, perchรฉ la complementaritร  delle competenze e la diversitร  dei ruoli porti a una risorsa comune di partecipazione. Ci sono molte povertร  dei โ€œricchiโ€ che potrebbero essere curate dalla ricchezza dei โ€œpoveriโ€, se solo si incontrassero e conoscessero! Nessuno รจ cosรฌ povero da non poter donare qualcosa di sรฉ nella reciprocitร . I poveri non possono essere solo coloro che ricevono; devono essere messi nella condizione di poter dare, perchรฉ sanno bene come corrispondere. Quanti esempi di condivisione sono sotto i nostri occhi! I poveri ci insegnano spesso la solidarietร  e la condivisione. รˆ vero, sono persone a cui mancaย qualcosa, spesso manca loroย moltoย e perfino ilย necessario, ma non mancano diย tutto, perchรฉ conservano la dignitร  di figli di Dio che niente e nessuno puรฒ loro togliere.

7. Per questo si imponeย un differente approccio alla povertร . รˆ una sfida che i Governi e le Istituzioni mondiali hanno bisogno di recepire con un lungimirante modello sociale, capace di andare incontro alle nuove forme di povertร  che investono il mondo e che segneranno in maniera decisiva i prossimi decenni. Se i poveri sono messi ai margini, come se fossero i colpevoli della loro condizione, allora il concetto stesso di democrazia รจ messo in crisi e ogni politica sociale diventa fallimentare. Con grande umiltร  dovremmo confessare che dinanzi ai poveri siamo spesso degli incompetenti. Si parla di loro in astratto, ci si ferma alle statistiche e si pensa di commuovere con qualche documentario. La povertร , al contrario, dovrebbe provocare ad una progettualitร  creativa, che consenta di accrescere la libertร  effettiva di poter realizzare lโ€™esistenza con le capacitร  proprie di ogni persona. รˆ unโ€™illusione da cui stare lontani quella di pensare che la libertร  sia consentita e accresciuta per il possesso di denaro. Servire con efficacia i poveri provoca allโ€™azione e permette di trovare le forme piรน adeguate per risollevare e promuovere questa parte di umanitร  troppe volte anonima e afona, ma con impresso in sรฉ il volto del Salvatore che chiede aiuto.

8. ยซI poveri li avete sempre con voiยป (Mcย 14,7). รˆ un invito a non perdere mai di vista lโ€™opportunitร  che viene offerta per fare del bene. Sullo sfondo si puรฒ intravedere lโ€™antico comando biblico: ยซSe vi sarร  in mezzo a te qualche tuo fratello che sia bisognoso [โ€ฆ], non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso, ma gli aprirai la mano e gli presterai quanto occorre alla necessitร  in cui si trova. [โ€ฆ] Dagli generosamente e, mentre gli doni, il tuo cuore non si rattristi. Proprio per questo, infatti, il Signore, tuo Dio, ti benedirร  in ogni lavoro e in ogni cosa a cui avrai messo mano.Poichรฉ i bisognosi non mancheranno mai nella terraยป (Dtย 15,7-8.10-11). Sulla stessa lunghezza dโ€™onda si pone lโ€™apostolo Paolo quando esorta i cristiani delle sue comunitร  a soccorrere i poveri della prima comunitร  di Gerusalemme e a farlo ยซnon con tristezza nรฉ per forza, perchรฉ Dio ama chi dona con gioiaยป (2 Corย 9,7). Non si tratta di alleggerire la nostra coscienza facendo qualche elemosina, ma ย piuttosto di contrastare la cultura dellโ€™indifferenza e dellโ€™ingiustizia con cui ci si pone nei confronti dei poveri.

In questo contesto fa bene ricordare anche le parole di San Giovanni Crisostomo: ยซChi รจ generoso non deve chiedere conto della condotta, ma solamente migliorare la condizione di povertร  e appagare il bisogno. Il povero ha una sola difesa: la sua povertร  e la condizione di bisogno in cui si trova. Non chiedergli altro; ma fosse pure lโ€™uomo piรน malvagio al mondo, qualora manchi del nutrimento necessario, liberiamolo dalla fame. [โ€ฆ] Lโ€™uomo misericordioso รจ un porto per chi รจ nel bisogno: il porto accoglie e libera dal pericolo tutti i naufraghi; siano essi malfattori, buoni o siano come siano quelli che si trovano in pericolo, il porto li mette al riparo allโ€™interno della sua insenatura. Anche tu, dunque, quando vedi in terra un uomo che ha sofferto il naufragio della povertร , non giudicare, non chiedere conto della sua condotta, ma liberalo dalla sventuraยป (Discorsi sul povero Lazzaro, II, 5).

9. รˆ decisivo che si accresca la sensibilitร  per capire le esigenze dei poveri, sempre in mutamento come lo sono le condizioni di vita. Oggi, infatti, nelle aree del mondo economicamente piรน sviluppate si รจ meno disposti che in passato a confrontarsi con la povertร . Lo stato di relativo benessere a cui ci si รจ abituati rende piรน difficile accettare sacrifici e privazioni. Si รจ pronti a tutto pur di non essere privati di quanto รจ stato frutto di facile conquista. Si cade cosรฌ in forme di rancore, di nervosismo spasmodico, di rivendicazioni che portano alla paura, allโ€™angoscia e in alcuni casi alla violenza. Non รจ questo il criterio su cui costruire il futuro; eppure, anche queste sono forme di povertร  da cui non si puรฒ distogliere lo sguardo. Dobbiamo essere aperti a leggere i segni dei tempi che esprimono nuove modalitร  con cui essere evangelizzatori nel mondo contemporaneo. Lโ€™assistenza immediata per andare incontro ai bisogni dei poveri non deve impedire di essere lungimiranti per attuare nuovi segni dellโ€™amore e della caritร  cristiana, come risposta alle nuove povertร  che lโ€™umanitร  di oggi sperimenta.

Mi auguro che laย Giornata Mondiale dei Poveri, giunta ormai alla sua quinta celebrazione, possa radicarsi sempre piรน nelle nostre Chiese locali e aprirsi a un movimento di evangelizzazione che incontri in prima istanza i poveri lร  dove si trovano. Non possiamo attendere che bussino alla nostra porta, รจ urgente che li raggiungiamo nelle loro case, negli ospedali e nelle residenze di assistenza, per le strade e negli angoli bui dove a volte si nascondono, nei centri di rifugio e di accoglienzaโ€ฆ รˆ importante capire come si sentono, cosa provano e quali desideri hanno nel cuore. Facciamo nostre le parole accorate di Don Primo Mazzolari: ยซVorrei pregarvi di non chiedermiย se ci sono dei poveri,ย chi sono e quanti sono, perchรฉ temo che simili domande rappresentino una distrazione o il pretesto per scantonare da una precisa indicazione della coscienza e del cuore. [โ€ฆ] Io non li ho mai contati i poveri, perchรฉ non si possono contare: i poveri si abbracciano, non si contanoยป(โ€œAdessoโ€ n. 7 โ€“ 15 aprile 1949). I poveri sono in mezzo noi. Come sarebbe evangelico se potessimo dire con tutta veritร : anche noi siamo poveri, perchรฉ solo cosรฌ riusciremmo a riconoscerli realmente e farli diventare parte della nostra vita e strumento di salvezza.

Roma, San Giovanni in Laterano, 13 giugno 2021,
Memoria di Santโ€™Antonio di Padova

FRANCESCO

ยฉ Copyright – Libreria Editrice Vaticana – FonteLink al sito

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Alle ore 11.30 di questa mattina (14 giugno 2021), in diretta streaming dallโ€™Aula โ€œGiovanni Paolo IIโ€ della Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre Francesco per la V Giornata Mondiale dei Poveri, che sarร  celebrata domenica 14 novembre 2021, sul tema ยซI poveri li avete sempre con voiยป (Mc 14,7).

รˆ intervenuto S.E. Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.

Ne riportiamo di seguito lโ€™intervento:

Intervento di S.E. Mons. Rino Fisichella

โ€œI poveri li avete sempre con voiโ€. Con questa semplice espressione di Gesรน, pronunciata pochi giorni prima degli eventi della passione, morte e risurrezione, si puรฒ sintetizzare il pensiero del Signore sui poveri. Davanti ai discepoli scandalizzati perchรฉ una donna aveva sprecato una somma ingente versando il profumo del vaso di alabastro sul capo di Gesรน, questi afferma che il primo povero a cui dover porre tutta lโ€™attenzione dovuta, รจ proprio a lui. Il Figlio di Dio non solo chiede di riconoscere in lui la persona che rappresenta tutti i poveri, si identifica come il piรน povero tra i poveri. โ€œIl volto di Dio che Egli rivela, รจ quello di un Padre per i poveri e vicino ai poveriโ€ (n. 2).

Papa Francesco proponendo questa espressione nella V Giornata Mondiale dei Poveri provoca i credenti a tenere fisso lo sguardo su Gesรน per scoprire che in lui e nelle sue parole si ritrova non solo il vero senso della povertร , ma soprattutto la capacitร  di riconoscere i poveri. Eโ€™ una visione fortemente cristologica quella che si condensa in questo Messaggio il quale analizza come sempre alcune tematiche di attualitร , perchรฉ la Chiesa intera si prepari a vivere lโ€™evento della Giornata Mondiale con la consapevolezza propria di chi sa che qui si raccoglie uno dei contenuti centrali del Vangelo.

Lโ€™immagine biblica, infatti, serve al Papa per evidenziare un percorso che non solo la Chiesa รจ chiamata a seguire in questo tratto di storia segnato ancora da forme di ingiustizia che diventano sempre piรน evidenti quanto piรน emergono le nuove espressioni di povertร . Il Messaggio, ancora una volta fa riferimento alla pandemia che โ€œcontinua a bussare alle porte di milioni di persone e, quando non porta con sรฉ la sofferenza e la morte, รจ comunque foriera di povertร โ€ (n. 5). Il Santo Padre รจ ben cosciente delle conseguenze che ogni giorno sono sotto gli occhi di tutti, a tal punto che โ€œle persone piรน vulnerabili si trovano prive dei beni di prima necessitร . Le lunghe file davanti alle mense per i poveri sono il segno tangibile di questo peggioramentoโ€ (n. 5).

In questo periodo segnato dalla grave forma pandemica, Papa Francesco porta lโ€™esempio di Padre Damiano (1840-1889), il sacerdote belga canonizzato da Benedetto XVI lโ€™11 ottobre 2009, che spinto da grande entusiasmo missionario si fece apostolo tra gli infettati di lebbra. Con loro condivise tutto, incurante delle conseguenze. Nella โ€œcolonia di morteโ€, come veniva chiamata lโ€™isola dispersa di Molokai diventata di fatto un enorme lebbrosario tagliata fuori dal mondo, questo giovane evangelizzatore portรฒ la gioia e la speranza. La sua non fu lโ€™opera improvvisata di un irresponsabile amante del rischio; al contrario, evidenziรฒ la scelta consapevole di un credente che aveva compreso il significato del Vangelo. Papa Francesco ripropone la testimonianza di questo santo a conferma di tanti uomini e donne, compresi centinaia di sacerdoti, che in questo dramma del Covid hanno saputo rendersi partecipi totalmente nella sofferenza dei milioni di persone infettate.

Tornano pertanto con particolare efficacia le forti parole con cui il Papa richiama allโ€™assunzione diretta della responsabilitร  senza consentire alcuna delega in proposito. Dinanzi ai poveri non ci si puรฒ permettere alcuna โ€œabitudine che diventa indifferenzaโ€; รจ necessario e urgente, piuttosto, lasciarsi โ€œcoinvolgere in una condivisione di vita che non ammette deleghe. I poveri non sono persone ยซesterneยป alla comunitร , ma fratelli e sorelle con cui condividere la sofferenza, per alleviare il loro disagio e lโ€™emarginazioneโ€ (n. 3).

Merita una particolare attenzione il riferimento fatto dal Messaggio alla condizione femminile. Davanti ai fatti quotidiani di violenza nei confronti delle donne, non si puรฒ sottacere la condanna per questa barbarie che rende il mondo delle donne un teatro di autentica povertร . In maniera ancora piรน incomprensibile per una cultura che ha raggiunto le forme piรน mature dellโ€™uguaglianza, si รจ obbligati a costatare espressioni di disuguaglianza e mancanza di dignitร  che feriscono oltre le povere vittime, lโ€™intera societร  spesso troppo inerme e afona quasi fosse rassegnata nel rinunciare alle conquiste ottenute faticosamente nel corso dei decenni. Non sarร  inutile, quindi, soffermarsi a riflettere su quanto Papa Francesco scrive a commento della scena evangelica da cui ha desunto il motto della Giornata Mondiale: โ€œQuesta donna anonima, destinata forse per questo a rappresentare lโ€™intero universo femminile che nel corso dei secoli non avrร  voce e subirร  violenze, inaugura la significativa presenza di donne che prendono parte al momento culminante della vita di Cristoโ€ฆ Le donne cosรฌ spesso discriminate e tenute lontano dai posti di responsabilitร , nelle pagine dei Vangeli sono invece protagoniste nella storia della rivelazioneโ€ (n. 2).

Questo Messaggio porta ancora in primo piano lโ€™insegnamento costante di Papa Francesco secondo il quale โ€œtutta lโ€™opera di Gesรน afferma che la povertร  non รจ frutto di fatalitร , ma segno concreto della sua presenza in mezzo a noiโ€ (n. 2). La conclusione, pertanto, si staglia in maniera chiara come un orizzonte su cui i cristiani hanno bisogno di ritrovare lโ€™entusiasmo necessario per rendere di nuovo credibile la loro presenza nel mondo. Se si intende essere fedeli al Vangelo, allora appare evidente che Dio non lo si ritrova nei tempi e nei luoghi in cui noi abbiamo deciso di incontrarlo, ma lร  dove lui vuole rivelarsi e farsi riconoscere: โ€œnella vita dei poveri, nella loro sofferenza e indigenza, nelle condizioni a volte disumane cui sono costretti a vivereโ€ (n. 2). La citazione di Origene posta in calce subito nellโ€™introduzione del Messaggio fa ben comprendere quanto Papa Francesco intenda esprimersi con parresia su questo tema: โ€œQuanti non riconoscono i poveri tradiscono lโ€™insegnamento di Gesรน e non possono essere suoi discepoli. Ricordiamo in proposito le parole forti di Origene: ยซGiuda sembrava preoccuparsi dei poveriโ€ฆ Se adesso cโ€™รจ ancora qualcuno che ha la borsa della Chiesa e parla a favore dei poveri come Giuda, ma poi si prende quello che mettono dentro, allora abbia la sua parte insieme a Giudaยปโ€ (n. 1). Eโ€™ un invito alla conversione vera come la forma che punta anzitutto al โ€œcambiamento di mentalitร โ€ per non affidare la propria vita a una visione frammentaria, ma renderla aperta ad accogliere la grazia che trasforma e vivifica perchรฉ indirizza a cogliere lโ€™essenziale (cfr n. 4).

Lโ€™insegnamento di Papa Francesco, come รจ nel suo stile quando parla dei poveri, non indulge alla retorica, ma punta dritto verso il riconoscimento delle urgenze da affrontare. Il Messaggio pone in primo piano la ricerca delle cause della povertร , per individuare poi le iniziative necessarie per approdare a una possibile soluzione. Riguardo il primo aspetto, la denuncia รจ forte e puntuale: โ€œSembra farsi strada la concezione secondo la quale i poveri non solo sono responsabili della loro condizione, ma costituiscono un peso intollerabile per un sistema economico che pone al centro lโ€™interesse di alcune categorie privilegiate. Un mercato che ignora o seleziona i principi etici crea condizioni disumane che si abbattono su persone che vivono giร  in condizioni precarieโ€ (n. 5). Insomma, sostiene il Papa, oltre a dover subire la povertร , i poveri devono anche farsi carico di esserne i responsabili! Pretesa assurda, generata da una prepotente alterigia di individui protesi solo al raggiungimento di una sfrenata ricchezza senza alcun principio etico e sociale. Il richiamo ai Governi e alle Istituzioni mondali perchรฉ si sentano investiti della responsabilitร  a costruire un mondo migliore sulla giustizia รจ quanto il Messaggio di questa Giornata Mondiale sottolinea: โ€œSe i poveri sono messi ai margini, come se fossero colpevoli della loro condizione, allora il concetto stesso di democrazia รจ messo in crisi e ogni politica sociale diventa fallimentare. Con grande umiltร  dovremmo confessare che dinanzi ai poveri siamo spesso degli incompetentiโ€ (n. 7). La povertร , insomma, non รจ unโ€™idea astratta nรจ i poveri non sono frutto di fantasia; piuttosto la loro massiccia presenza nella societร  pretende lโ€™esigenza di soluzioni frutto di una โ€œprogettualitร  creativaโ€ (n. 7).

โ€œLa povertร  non รจ frutto del destino, รจ conseguenza dellโ€™egoismoโ€ (n. 6). Per questo Papa Francesco propone la via costruens: โ€œDare vita a processi di sviluppo in cui si sviluppano le capacitร  di tutti, perchรฉ la complementaritร  delle competenze e la diversitร  dei ruoli porti a una risorsa comune di partecipazioneโ€ (n. 6). La soluzione, insomma, รจ molto piรน semplice di quanto ci si possa aspettare. Il Papa ribadisce la sua idea di fondo: la cultura dellโ€™incontro come forma privilegiata per guardare al futuro in maniera efficace e carica di speranza costruttiva. โ€œCi sono molte povertร  dei ยซricchiยป che potrebbero essere curate dalla ricchezza dei ยซpoveriยป, se solo si incontrassero e conoscessero! Nessuno รจ cosรฌ povero da non poter donare qualcosa di sรฉ nella reciprocitร โ€ (n. 6).

Come sempre, la Giornata Mondiale dei Poveri che questโ€™anno si celebrerร  il 14 novembre, sarร  accompagnata da unโ€™intensa settimana di iniziative che avranno lo scopo di porre alcuni segni di caritร  e solidarietร  nei confronti di alcune categorie particolari. Una goccia dโ€™acqua nellโ€™oceano della povertร , ma pur sempre una testimonianza di vicinanza che almeno in questi giorni diventerร  piรน tangibile per dare sostegno concreto a chi ha piรน bisogno. Come si ricorderร , lo scorso anno furono distribuiti 5.000 pacchi per le famiglie delle Parrocchie di Roma piรน disagiate e 350.000 mascherine per le scuole della periferia romana. Nei prossimi mesi si metterร  a fuoco unโ€™ulteriore strategia per verificare in che modo la Giornata Mondiale possa farsi carico di nuove iniziative che ancora una volta possano manifestare la grande solidarietร  che questa circostanza richiede e che coinvolge tante persone desiderose di essere presenti e operative.

Le parole di don Primo Mazzolari, che Papa Francesco fa sue, costituiscono la conclusione piรน significativa e provocatoria con la quale confrontarsi: โ€œVorrei pregarvi di non chiedermi se ci sono dei poveri, chi sono e quanti sono, perchรฉ temo che simili domande rappresentino una distrazione o il pretesto per scantonare da una precisa indicazione della coscienza e del cuoreโ€ฆ Io non li ho mai contati i poveri, perchรฉ non si possono contare: i poveri si abbracciano, non si contanoโ€ (n. 9).

Fonte