Film – Francesco, Il nostro Papa

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La storia della famiglia Bergoglio a partire dalle loro origini italiane e dalla loro emigrazione in Argentina, che li ha visti scampare un terribile naufragio, passando per l’infanzia, la vocazione e la crescita dell’uomo che molti anni dopo sarebbe diventato Papa Francesco.

“Tutti dovrebbero chiedersi come Papa Francesco: perché loro sì e io no? Non abbiamo nessun merito ad essere nati da questa parte del Mediterraneo dove non c’è la guerra e la fame”.

A parlare è Tiziana Lupi, che oggi ha presentato Il Nostro Papa, docufilm da lei diretto insieme a Marco Spagnoli, che arriverà nelle sale italiane con una speciale uscita-evento il 16 e 17 dicembre 2019 distribuito da Istituto Luce-Cinecittà.

Il film è tratto dall’omonimo libro della Lupi (“molto apprezzato dal Papa”) e ripercorre la storia della famiglia Bergoglio a partire dalle loro origini italiane e dalla loro emigrazione in Argentina. Anche il Papa è figlio di migranti e proprio per questo da sempre ha manifestato grande attenzione alle persone più deboli in cerca di solidarietà ed accoglienza. 

“Mi colpì molto la storia della nave Principessa Mafalda che affondò- racconta Tiziana Lupi-. Seguiva la rotta Genova- Buenos Aires e vi erano tanti emigranti italiani a bordo. Per puro caso la famiglia Bergoglio non si trovava su quel piroscafo. Chi non crede lo chiama destino, chi crede provvidenza. Ma io penso che, nell’aver scampato quella tragedia, risiede l’amore di Papa Francesco per i migranti. E’ qualcosa che gli ha dato uno sguardo più ampio. Come anche  l’essere cresciuto con una Nonna italiana emigrata in Argentina”. 

Tanti i materiali d’archivio (dell’Istituto Luce e degli archivi Vaticani) utilizzati in questo docufilm che vede protagonista Iago Garcia, un attore che è stato chiamato ad interpretare il giovane Jorge Mario Bergoglio e che, spinto dal suo desiderio di prepararsi al meglio per il ruolo, cercherà di capire, attraverso incontri e interviste, cosa c’è all’origine della figura e del pensiero di quello che oggi è il nostro Papa.

“E’ un Papa che porta il messaggio del tu e non dell’io. E’ un Papa che vive nel presente perché la religione deve essere attualizzata e andare al passo con i tempi, non dietro ad essi. Lui ha tanti aspetti semplici e umili che me lo fanno sentire vicino”, dice Iago Garcia. 

“Ci siamo voluti concentrare sulla sua attenzione agli ultimi. Dio ha dato il megafono a Papa Francesco che propaga il suo messaggio di integrazione e di accoglienza a più persone possibili. E noi vogliamo essere il megafono del megafono e non sentire più parlare di porti chiusi”, conclude Tiziana Lupi. 

A cura di Giulia Lucchini per cinematografo.it

  • Regia: Marco Spagnoli
  • Tiziana Lupi
  • Attori: Iago Garcia, Manuela Fernández Vivian, Guillermo Auterio, Marcelo Saltal
  • Sceneggiatura: Leonardo Marini, Marco Spagnoli, Tiziana Lupi
  • Fotografia: Dario Germani, Hugo Rodrigo Dietrich
  • Musiche: Francesco Cerasi
  • Montaggio: Valentina Romano
  • Durata: 73′
  • Colore: B/N-C
  • Genere: DOCUMENTARIO
  • Tratto da: TRATTO DA ‘IL NOSTRO PAPA’ DI TIZIANA LUPI
  • Produzione: MARIO ROSSINI PER RED FILM, ANTONIO CERVI PER LAZOS DE SANGRE
  • Distribuzione: ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ
  • Data uscita 16 Dicembre 2019

Sinossi

“Anche io sono figlio di migranti”, dice Papa Francesco. Con un occhio attento all’attualità e alla sempre più pressante questione dell’immigrazione, lo stesso Papa ci spinge più volte a riflettere sul significato di questo fenomeno e sull’approccio più costruttivo che dovremmo avere anche noi nei suoi confronti.

“Se non ci fossero state le persone che, all’epoca, hanno aiutato mio padre, io oggi non sarei qui”. Non avremmo neanche lo stesso Papa Bergoglio, se l’immigrazione in Argentina, un tempo, non avesse trattato gli italiani con riguardo e con propositività. A partire dal Piemonte, i nonni e il padre di Papa Francesco si spostarono verso il porto di Genova per sfuggire al fascismo e imbarcarsi in direzione di Buenos Aires. Ma il transatlantico che avrebbero dovuto prendere, e per cui avevano già comprato i biglietti, la Principessa Mafalda, fu oggetto del più grande disastro navale italiano di sempre, e uccise tutti i suoi passeggeri. La strana coincidenza fu proprio quella che volle la famiglia Bergoglio trattenuta da un contrattempo e impossibilitata a prendere quella stessa nave, all’ultimo secondo. Dunque si salvarono, raggiunsero l’Argentina, e con questo permisero anche al nostro papa di nascere e diventare la persona importante che è oggigiorno.

Scampati al disastro navale, i nonni e il padre di Jorge Mario Bergoglio sono ripartiti da zero a Buenos Aires. Raccontiamo questo: l’accoglienza ora e allora, il Papa ora e al tempo in cui era un semplice ragazzino argentino che improvvisamente ha sentito una vocazione più forte di lui.

Quella del Papa è, dunque, una figura più complessa di quanto possa sembrare all’apparenza. Lo sa bene il nostro protagonista, Iago Garcia, un celebre attore che interpreta se stesso nel momento in cui gli viene chiesto di interpretare lo stesso Papa Francesco in un film dedicato alle sue origini: un compito arduo, per cui vuole prepararsi al meglio.

Inizia così il suo percorso a ritroso, lungo la storia e la vita del Papa, a partire dall’Italia e dai suoi nonni; dunque a partire dall’Italia, da Roma, e poi dal porto di Genova. A Roma si incontrerà con la giornalista Tiziana Lupi, autrice della biografia del Papa, mentre a Genova troverà la testimonianza di Massimo Minella, giornalista di Repubblica che ha raccolto in un libro chiamato “Genova-Buenos Aires – Solo Andata” le foto di quegli sbarchi, le testimonianze di tutti quei flussi emigratori dall’Italia verso l’Argentina che hanno interessato anche la famiglia Bergoglio.

Viaggi della speranza e del riscatto che portarono milioni di italiani ad attraversare l’oceano. Dall’Italia fino a passare proprio in Argentina, a Buenos Aires. Passo dopo passo, seguiamo il percorso di Iago, e impariamo insieme a lui. In Argentina ripercorriamo la storia dei Bergoglio e, soprattutto, del giovane Francesco,